Fino a ieri si poteva dire che in Europa, per via dei suoi conti pubblici, l'Italia era un'osservata speciale. Da oggi, invece, possiamo affermare con una buona dose di preoccupazione che il nostro Paese è un controllato speciale, nel senso che con il nuovo governo è al guinzaglio della Ue e d'ora in poi dovrà obbedire ai comandi che gli verranno impartiti senza neppure discutere. Già, perché se prima i nostri conti pubblici dovevano passare al vaglio degli euroburocrati, i quali potevano permettersi di bocciare una manovra o di suggerire delle modifiche minacciando sanzioni ma alla fine l'ultima parola spettava a noi, ora a decidere la politica economica del nostro Paese sarà direttamente la Ue, che a via XX Settembre, sede del ministero dell'Economia, ha insediato un uomo di sua completa obbedienza. Roberto Gualtieri, il professore di storia che ha sostituito Giovanni Tria nel nuovo governo Conte, è infatti un esponente dell'establishment europeo, un parlamentare del Pd da sempre con le mani in pasta con i vertici di Bruxelles: un uomo loro. (...)
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