2021-08-26
L’ispettore-poliziotto non piace a nessuno
Alessandro Morelli (Ansa)
Sui mezzi pubblici poco personale e rischio aggressioni. Protesta la Lega: «Difficile intervenire in caso di comportamenti scorretti. Ci vuole l'impegno della Lamorgese, ma...». Sindacati sul piede di guerra: «Con quale autorità si possono svolgere tali compiti?»Il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, annuncia il ritorno del controllore, a partire da settembre, su autobus, tram, treni urbani e metropolitane. Oltre al biglietto, però, il controllore dovrà far rispettare anche le normative anti Covid, contenute nelle linee guida sul trasporto pubblico che il ministero ha inviato al Comitato tecnico scientifico (per l'approvazione) e alle Regioni e ai Comuni, che avranno il compito di tradurre in concreto le indicazioni di Giovannini. Oltre al ripristino del controllore, le linee guida prevedono la capienza all'80%, l'installazione di dispenser per igienizzare le mani, il distanziamento a bordo e la mascherina obbligatoria (non è ancora stato stabilito se basterà quella chirurgica o sarà necessaria la Ffp2). Nelle stazioni della metropolitana sono previsti appositi sistemi di videosorveglianza anti-assembramento. «Le linee guida», dice Giovannini, «sono state definite e sono ora al vaglio del Cts, domani (oggi, ndr) abbiamo un incontro con le Regioni per discutere. Quello del green pass per i conducenti del trasporto pubblico è un tema che riguarda gli obblighi di chi svolge attività lavorative e pubbliche, il governo sta riflettendo. Per il trasporto pubblico locale», aggiunge Giovannini, «non si potranno più acquistare bus diesel, ma solo a trazione elettrica o a idrogeno». L'assegnazione ai controllori del compito di far rispettare le normative anti Covid scatena una marea di proteste, c'è il rischio di esporre questi lavoratori a aggressioni e intimidazioni. Inoltre, non tutti i mezzi di trasporto contemplano il controllore a bordo, e quindi sarà necessario assumere personale. Non nasconde le sue perplessità Alessandro Morelli, viceministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, esponente della Lega: «Sono stato contattato da numerosi operatori del servizio di trasporto pubblico», dice Morelli a La Verità, «e la problematica è evidente. Per il controllore sarà molto difficile andare a verificare il rispetto delle normative e intervenire in caso di comportamenti scorretti. Come farà il controllore ad allontanare persone eventualmente non in regola? Il risultato», aggiunge Morelli, «sarà che la persona perbene che all'ora di punta riceve una reprimenda, seguirà le indicazioni, ma dalle 19 in poi ci troveremo di fronte a un liberi tutti. Se invece si volesse fare sul serio», argomenta Morelli, «i controllori dovrebbero essere accompagnati da operatori delle forze dell'ordine. In tutte le grandi città», precisa il viceministro del Carroccio, «ci sono linee considerate più pericolose delle altre, sulle quali si registrano aggressioni ed episodi di violenza. Immaginiamo un controllore, alle prese con una gang di scalmanati: possiamo mai pensare di fargli correre il rischio di essere insultato o aggredito per far rispettare l'obbligo di indossare la mascherina? È chiaro», conclude Morelli, «che sarà necessario l'impegno del ministro dell'Interno, che non può fare orecchie da mercante. Toc toc, Lamorgese dove sei?». Sul piede di guerra anche i sindacati: «Apprendiamo con meraviglia», protesta Mauro Mongelli, segretario generale di Faisa Cisal, «le dichiarazioni del ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, che annuncia il ripristino della figura del controllore per ridurre l'affollamento sui mezzi pubblici, assicurare il distanziamento e l'utilizzo della mascherina. Sarebbe interessante capire a quale figura professionale si stesse riferendo effettivamente il ministro, e sotto l'aspetto operativo, visto che ci troviamo a pochi giorni dall'apertura delle scuole, con quale personale verrà esperita tale importante attività atteso che l'autista non deve e non potrà essere il destinatario di tale compito. Altrettanto interessante», evidenzia Mongelli, «sarebbe capire con quale autorità il personale potrebbe svolgere tali compiti e quali saranno le misure di tutela per la sicurezza di questo personale».«Individuare», sottolinea Fabio Milloch, segretario nazionale di Ugl Autoferro, «nella categoria dei lavoratori preposti alla verifica dei titoli di viaggio chi dovrà garantire il rispetto delle norme anti Covid, significa non conoscere affatto il mondo del trasporto, ignorarne numeri ed efficacia, violarne volutamente le norme contrattuali: gli agenti preposti alla verifica, infatti, non solo rappresentano un numero assolutamente insufficiente per un lavoro di tale portata, ma non avrebbero, anche volendo, strumenti né gestionali né giuridici per un compito di ordine pubblico che non può e non deve ricadere sui lavoratori. Tra l'altro». Aggiunge Milloch, «questo comporterebbe un ulteriore acuirsi dell'esposizione del personale front line alle aggressioni che continuano a verificarsi nel settore». Eppure, Giovannini minimizza: «Il rischio di reazioni scorrette da parte di chi non paga il biglietto», commenta il ministro, «o di chi non vuole essere sanzionato per il mancato uso della mascherina è una possibilità, come del resto lo era anche prima. Esiste già una normativa che prevede la possibilità di fare anche il controllo del rispetto delle norme sanitarie. Dovranno essere soprattutto le Regioni a discutere con le aziende del trasporto pubblico locale su come eventualmente potenziare questo servizio». In sostanza, Giovannini scarica la responsabilità di applicare queste linee guida sugli enti locali, e arriva anche la minaccia: «Noi monitoreremo strettamente quello che Regioni e Comuni faranno», avverte il ministro, «con il potere di sostituirci dove notiamo delle inerzie».
Il ministro della Giustizia carlo Nordio (Imagoeconomica)