2019-01-22
Le famiglie chiedono leggi per fermare l'utero in affitto
Il congresso mondiale di Verona dal 29 al 31 marzo riunirà capi di Stato e di governo per riaffermare il matrimonio e i figli come valori fondanti della società. Un'occasione in vista delle elezioni per far riflettere anche sul dramma della maternità surrogata.Solo dalla famiglia può ripartire l'Europa. Quell'Europa che pochi giorni dopo il XIII Congresso mondiale delle famiglie - che si terrà per la prima volta in Italia, a Verona, dal 29 al 31 marzo prossimo - affronterà la sfida elettorale più difficile dalla sua nascita, nell'auspicato tentativo di passare dall'Europa del capitale e delle banche, a quella dei popoli e della gente comune con i suoi concreti problemi di sopravvivenza quotidiana.È necessario riaffermare, con forza, che da questo nucleo valoriale che mette al centro la persona e il bene comune e non la finanza, non si può prescindere volendo costruire la società civile. È la ragione per cui, con il comitato Difendiamo i nostri figli-Family day, sono tra gli organizzatori del congresso, in collaborazione con l'Organizzazione internazionale per la famiglia (Iof), Pro vita onlus, Generazione famiglia, Citizengo e National organization for marriage.A quasi tre anni dal Family day del 2016, le famiglie torneranno nuovamente in piazza, per proporre e non per protestare, «a favore e non contro», volendo utilizzare un'espressione oggi molto diffusa. La marcia del 31 marzo, che concluderà la tre giorni di Verona, non avrà dunque carattere di opposizione, come avvenne nel 2015 e 2016, quando le famiglie italiane manifestarono contro la legge Cirinnà sulle unioni civili omologate al matrimonio, ma si tratterà di una grande testimonianza, di un megafono pubblico per dire all'Europa che famiglia e civiltà vanno di pari passo: chi vuole una società rispettosa dell'uomo e della sua dignità, protesa al conseguimento del bene comune, deve sostenere, promuovere, difendere la famiglia.Intanto la macchina organizzativa per il Wcf è partita e i tavoli programmatici sono ricchi di temi che sono già una risposta a 360 gradi: si va dalla bellezza del matrimonio ai diritti dei bambini; dall'ecologia umana integrale alla donna nella storia; dalla crescita al gravissimo calo demografico, dalla dignità e salute delle donne alla difesa legale della vita e della famiglia; tra i focus la difficile questione delle Politiche aziendali che promuovono il tasso di natalità e le famiglie. Con noi ci saranno anche le istituzioni, sempre più sensibili ai valori non negoziabili, al diritto alla vita e alla centralità della famiglia: interverranno infatti il vicepremier italiano, Matteo Salvini; il ministro per la Famiglia e la disabilità, Lorenzo Fontana; il governatore della Regione Veneto, Luca Zaia e il sindaco di Verona, Federico Sboarina, che ci ospita (i congressi precedenti si sono svolti a Budapest e Chisinau). Ma non parteciperanno solo esponenti del governo italiano, delle Regioni e delle città: ci raggiungeranno anche personalità internazionali, come Igor Dodon, presidente della Repubblica di Moldova, Katalin Novak, segretario di Stato e ministro della famiglia ungherese, Ignace Youssef III, patriarca siriaco cattolico di Antiochia, Fortunato Di Noto, fondatore e presidente dell'associazione Meter, don Aldo Bonaiuto della onlus Giovanni XXIII, Konrad Glebocki, ambasciatore polacco in Italia, l'arciprete Dmitri Smirnov, presidente della Commissione patriarcale per la famiglia e la maternità e membro del Consiglio supremo della Chiesa ortodossa russa e tanti altri. Come potete vedere, il congresso mondiale ha come obiettivo quello di riunire intorno ad un tavolo capi di Stato e di governo, politici impegnati nel mondo in favore delle battaglie pro life. Autorità religiose, movimenti di difesa della vita e altre realtà cattoliche e laicali, per confrontare, elaborare strategie utili a riaffermare il primato della famiglia naturale nella società e studiare azioni condivise. Un'occasione unica in vista delle elezioni europee. Iniziative come queste, oltre a dare spessore e respiro internazionale a questo grande tema, obbliga tutti ad una riflessione profonda e seria che non può non condurre ad un vero cambio di paradigma di giudizio: dobbiamo passare dal chiederci quanto costa in termini economici aiutare e sostenere la famiglia, a quanto costa non aiutare la famiglia, vero e concreto ammortizzatore sociale.L'attivismo familiare dovrà essere la parola d'ordine dei governi e dei popoli. E da questo punto di vista vanno apprezzati quegli esecutivi che già ora si stanno muovendo in tal senso. Ma non basta; deve diventare coscienza generale. Non sarà tralasciato, infatti, nemmeno il dramma della maternità surrogata: il presidente del Wcf chiederà ufficialmente che questa pratica, violenta contro i bambini e le donne, diventi un crimine universale.E allora «alziamoci famiglie»: la maggioranza silenziosa si trasformi in cittadinanza operosa e attiva e faccia sentire la sua voce. È tempo di dare un segnale forte e chiaro in Italia dove la miscela paura, scetticismo e denatalità, da una parte, e relativismo e individualismo dall'altra, stanno uccidendo perfino la speranza. Ci sono giovani generazioni che chiedono di essere aiutate a prendere il volo, per costruirsi il proprio futuro e crescere i propri figli. Prevediamo la partecipazione di migliaia di persone lungo tutta la tre giorni nella città di Romeo e Giulietta, che vuole presentarsi come il luogo di un nuovo grande riscatto: la città della famiglia. Non fateci mancare il vostro sostegno e la vostra partecipazione. Iscrivetevi al sito wcfverona.org/it/.
Il primo ministro del Pakistan Shehbaz Sharif e il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman (Getty Images)
Riyadh e Islamabad hanno firmato un patto di difesa reciproca, che include anche la deterrenza nucleare pakistana. L’intesa rafforza la cooperazione militare e ridefinisce gli equilibri regionali dopo l’attacco israeliano a Doha.
Emanuele Orsini e Dario Scannapieco