2022-02-22
L’efficacia dei tecnici è omicidio della politica
Un governo di non eletti può essere efficiente, ma non gli compete decidere quali debbano essere gli scopi da raggiungere. Le imposizioni arrivano dall’esterno, da un «comitato» di salute pubblica e gli esecutori eseguono gli ordini senza fiatare.Il linguaggio è pieno di trappole insidiose, a una delle quali intendo rivolgermi qui. «Efficace» ed «efficiente» sembrano semplici aggettivi qualificativi, come «circolare» o «blu»; ma non è così. Un oggetto è circolare o non lo è, è blu o non lo è, e tutto finisce lì. «Efficace» ed «efficiente», invece, contengono un parametro interno, nascosto, che è necessario identificare prima di poterne valutare l’applicazione: invece di una qualità designano un rapporto, una relazione di qualcosa con qualcos’altro. Una persona, un gruppo di persone o una procedura sono efficaci se raggiungono uno scopo, e sono efficienti se raggiungono uno scopo rapidamente e senza troppe complicazioni. Quindi se uno chiede, a proposito di una persona, di un gruppo di persone o di una procedura, «È efficace (o efficiente)?» la risposta corretta è un’altra domanda: «Efficace (o efficiente) a quale scopo?». Ciò chiarisce che efficacia ed efficienza non sono necessariamente doti positive: tutto dipende dallo scopo che servono. I nazisti, per esempio, furono estremamente efficaci ed efficienti nell’amministrare il genocidio di ebrei, zingari, omosessuali e disabili; ma ciò non comporta un giudizio positivo nei loro confronti (o della loro efficacia ed efficienza). Nel sesto libro dell’Etica Nicomachea, Aristotele distingue fra persone abili e sagge. È abile chi sa bene (efficacemente ed efficientemente) adattare mezzi a fini; è saggio chi sa anche scegliere i fini giusti. Una persona abile potrebbe proporsi il fine di uccidere un vicino di casa, e (essendo abile) riuscire a ucciderlo senza farsi scoprire e punire; una persona saggia capirebbe che quello di uccidere un vicino di casa non è un fine accettabile, quindi non si dedicherebbe a tale impresa. I nazisti, avrebbe detto il Filosofo, erano abili ma non saggi. Nell’ultimo quarto di secolo, gli italiani hanno ripetutamente ceduto alla tentazione di farsi guidare da «tecnici»: dei tecnici sono stati ministri e presidenti del Consiglio. Ma l’idea stessa di un governo o governante tecnico è fallace. Un tecnico è abile (se lo è) nel realizzare dei fini, ma, in quanto tecnico, non compete a lui (o lei) decidere quali debbano essere i fini. Questo vale anche se il tecnico si ammanta di competenze scientifiche. All’indomani dei disastri causati dalle prime esplosioni atomiche, molti scienziati si giustificavano parlando della neutralità (tecnica) del loro lavoro. Noi scopriamo l’energia nucleare, dicevano, e voi (popoli, governi, Stati) decidete che farne: se usarla per illuminare città o per disintegrarle. Oggi, con un’inquietante inversione di tendenza, sono popoli, governi e Stati che dicono di voler seguire le istruzioni fornite dalla scienza - anzi, dalla Scienza. Per Aristotele era il saggio a stabilire quali fossero i fini giusti; gli altri dovevano pazientemente cercare di imitarlo e, con il tempo, diventare simili a lui. Nella modernità abbiamo in gran parte rinunciato a tale visione, e quello di determinare la giustizia dei fini è diventato compito della politica, cioè dell’interminabile negoziato che si dovrebbe svolgere fra interessi, progetti e valori diversi. La determinazione così ottenuta è fallibile e va intesa come passibile di continua revisione; ma ci si aspetta che più voci vengono prese in considerazione, più obiezioni ciascuna voce presenta alle idee altrui e più risposte vengono così sollecitate da parte di tutte, più ci si possa avvicinare, se non proprio al bene, quantomeno al meglio. Un governo tecnico nega tutto questo, e tanto più risolutamente lo nega se presume di essere tecnico-scientifico. Può essere molto efficace ed efficiente, ma i fini cui andrebbero subordinate queste caratteristiche sono fuori dalla sua portata. In un governo tecnico la politica è arrivata al capolinea, e non è ripartito il treno della saggezza: si sa forse, perfettamente, come operare, ma non si sa che fare. Naturalmente, le cose non stanno proprio così: i fini non sono stati negati ma solo occultati, e delegati altrove. A decidere quali siano i fini è qualcun altro, che non fa parte del negoziato politico ma dà opportune istruzioni ai «tecnici» perché operino nel modo che sanno. Come un secolo fa si amministravano, con grande efficacia ed efficienza, campi di concentramento e camere a gas, oggi si amministrano, con attributi analoghi, campagne vaccinali e apartheid; ma nessuno ha deciso, politicamente o saggiamente, che questi siano fini da perseguire. L’imposizione arriva dall’esterno, da un «comitato» di salute pubblica, da una «cabina di regia»; e gli esecutori materiali degli ordini li attuano senza fiatare. Che qualcun altro fiati è considerato un malaugurato incidente di percorso, perché nuoce all’efficacia ed efficienza del processo. Non disturbate il manovratore, anche se il treno che sta guidando con perizia porta all’inferno.
Nella prima mattinata del 28 ottobre 2025 la Guardia di Finanza e la Polizia di Stato hanno eseguito numerose perquisizioni domiciliari in tutta Italia ed effettuato il sequestro preventivo d’urgenza del portale www.voltaiko.com, con contestuale blocco di 95 conti correnti riconducibili all’omonimo gruppo societario.
Si tratta del risultato di una complessa indagine condotta dal Nucleo Operativo Metropolitano della Guardia di Finanza di Bologna e dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica per l’Emilia-Romagna, sotto la direzione del Pubblico Ministero Marco Imperato della Procura della Repubblica di Bologna.
Un’azione coordinata che ha visto impegnate in prima linea anche le Sezioni Operative Sicurezza Cibernetica delle varie Regioni e gli altri reparti territoriali della Fiamme Gialle nelle province di Bologna, Rimini, Modena, Milano, Varese, Arezzo, Frosinone, Teramo, Pescara, Ragusa.
L’operazione ha permesso di ricostruire il modus operandi di un gruppo criminale transnazionale con struttura piramidale tipica del «network marketing multi level» dedito ad un numero indeterminato di truffe, perpetrate a danno anche di persone fragili, secondo il cosiddetto schema Ponzi (modello di truffa che promette forti guadagni ai primi investitori, a discapito di nuovi investitori, a loro volta vittime del meccanismo di vendita).
La proposta green di investimenti nel settore delle energie rinnovabili non prevedeva l’installazione di impianti fisici presso le proprie abitazioni, bensì il noleggio di pannelli fotovoltaici collocati in Paesi ad alta produttività energetica, in realtà inesistenti, con allettanti rendimenti mensili o trimestrali in energy point. Le somme investite erano tuttavia vincolate per tre anni, consentendo così di allargare enormemente la leva finanziaria.
Si stima che siano circa 6.000 le persone offese sul territorio nazionale che venivano persuase dai numerosi procacciatori ad investire sul portale, generando un volume di investimenti stimato in circa 80 milioni di euro.
La Procura della Repubblica di Bologna ha disposto in via d’urgenza il sequestro preventivo del portale www.voltaiko.com e di tutti i rapporti finanziari riconducibili alle società coinvolte e agli indagati, da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva.
Nel corso delle perquisizioni è stato possibile rinvenire e sottoporre a sequestro criptovalute, dispositivi elettronici, beni di lusso, lingotti d’oro e documentazione di rilevante interesse investigativo.
Continua a leggereRiduci
«The Traitors Italia» (Amazon Prime Video)