2022-02-14
Farefuturo inaugura il suo nuovo corso di formazione
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La fondazione Farefuturo presenta stamattina al Senato il suo nuovo corso formativo, dal titolo "Le sfide per la democrazia post-pandemica". Adolfo Urso alla Verità: "Formare la classe dirigente è diventata una necessità".Quali sono stati le conseguenze della pandemia sull’economia, i rapporti internazionali, il ruolo della leadership e la democrazia? Come è possibile approfondire e cercare di governare i processi politici, economici e culturali in atto? Lunedì 14 febbraio alle 11, presso la Sala Nassiryia del Senato, la fondazione Farefuturo terrà una conferenza stampa per presentare “Le sfide per la democrazia post-pandemica”: un corso di formazione che inizierà giovedì 17 febbraio e che si concluderà alla fine di giugno. All’evento prenderanno parte il presidente della fondazione Farefuturo, il senatore di Fratelli d’Italia Adolfo Urso, e alcuni dei docenti coinvolti nell’iniziativa: Francesco Alberoni, Massimo Cacciari, Domenico De Masi, Ernesto Galli della Loggia, Ida Nicotra, Carlo Pelanda, Giampaolo Rossi, Giulio Sapelli e Giulio Terzi di Sant'Agata. “Formare la classe dirigente”, ha dichiarato Urso a La Verità, “è diventata una necessità, forse la priorità del sistema politico italiano, proprio perché non esistono più i partiti con le loro organizzazioni territoriali, che di per sé erano comunque luoghi di formazione con il loro cursus. Altrimenti, ed è questo il rischio, tutto nasce e muore sui social, anche le leadership che in tal caso vanno definite followship”. “Questo”, ha proseguito il presidente del Copasir, “riguarda in generale la democrazia occidentale, in cui si evidenzia un deficit di classe dirigente anche a fronte del sistema di cooptazione dei sistemi autoritari. Ma riguarda ancor più l’Italia in cui, e non a caso, abbiamo avuto una forza politica, ancora maggioritaria in parlamento, che aveva fatto dell’ ‘uno vale uno’ la sua mission”. “Il nostro corso”, ha concluso, “è articolato su dieci dicotomie, a cominciare da quella destra/sinistra: che sono anche le sfide della democrazia nella fase postpandemica. Per definirle, ci siamo affidati esclusivamente al criterio del merito: abbiano scelto docenti non per la loro appartenenza ma per la loro competenza. E questo appunto per evidenziare che senza competenza non vi è nemmeno classe dirigente”.Nel dettaglio, il corso si articolerà in lezioni da un’ora, che si svolgeranno da remoto ogni giovedì alle 19 (includendo anche una sezione dedicata alle domande e alle interazioni con gli studenti). E’ inoltre previsto un evento conclusivo il prossimo 7 luglio, da tenersi in presenza con tutti i docenti che aderiscono all’iniziativa. Docenti che costituiscono un folto gruppo di nomi autorevoli nell’ambito di vari campi (dalla filosofia alla politologia, passando per il giornalismo, l’economia e la politica internazionale): oltre alle figure già menzionate, si annoverano infatti Giuliano Amato, Antonio Baldassarre, Pietrangelo Buttafuoco, Luigi Di Gregorio, Luciano Floridi, Franco Frattini, Felice Giuffré, Giovanni Orsina, Gennaro Sangiuliano, Paolo Savona, Giuseppe Stigliano, Giulio Tremonti e Claudio Velardi. In questo quadro, verranno trattati numerosi temi. Si parlerà del rapporto tra economia pubblica e privata, interrogandosi sulla possibilità che la pandemia rappresenti un motore per il ritorno allo Stato interventista. Si rifletterà su come possa essere ridefinito l’asse destra e sinistra alla luce degli sconvolgimenti apportati dal Covid-19. In tal senso, ampio spazio verrà anche dedicato agli impatti che lo stesso Covid-19 ha prodotto sulle relazioni internazionali. Un altro tema affrontato sarà quello dei diritti e della libertà dopo la pandemia, oltre a una disamina sullo stato di salute delle democrazie. Sempre in questa cornice, ci si interrogherà sul delicato rapporto tra politica e tecnica, mentre sarà proposta anche una valutazione sul futuro della globalizzazione. In tutto ciò, ci si concentrerà infine sui mutamenti di natura istituzionale, sulle conseguenze che la pandemia ha avuto nell’ambito della comunicazione e su come si è modificato il concetto di leadership in questo ultimo periodo. E’ quindi per favorire al massimo l’approfondimento di temi così complessi, oltre all’interazione tra studenti e docenti, che sarà previsto un numero massimo di 100 iscritti. Con questo corso, Farefuturo – realtà che vanta svariati collegamenti internazionali – conferma il suo impegno nell’ambito della formazione. Non dimentichiamo infatti che, l’anno scorso, la fondazione aveva organizzato con successo “Formarsi Nazione”: un progetto formativo articolatosi in 37 lezioni e dibattiti da remoto, che aveva visto la partecipazione di oltre 300 iscritti.
Era il più veloce di tutti gli altri aeroplani ma anche il più brutto. Il suo segreto? Che era esso stesso un segreto. E lo rimase fino agli anni Settanta