2023-01-23
Le sanzioni Usa al Wagner Group
True
Washington mette nel mirino i mercenari russi, che operano in Ucraina e in Africa, rappresentando un pericolo per il Mediterraneo allargato. E intanto un rilancio del fianco meridionale della Nato si fa sempre più urgente. Il Dipartimento del Tesoro americano è pronto a designare il Wagner Group come una “organizzazione criminale transnazionale”, oltre a comminargli ulteriori sanzioni. “Queste azioni riconoscono la minaccia transcontinentale rappresentata dal Wagner, anche attraverso il suo modello di grave attività criminale”, aveva dichiarato venerdì scorso il coordinatore del Consiglio di sicurezza nazionale Usa per le comunicazioni strategiche, John Kirby. È in questo contesto che Washington ha anche pubblicato delle immagini che dimostrano come i mercenari russi riceverebbero armamenti dalla Corea del Nord. “Il Wagner Group sta commettendo atrocità e violazioni dei diritti umani in Ucraina e altrove”, ha detto Kirby, sostenendo che vi sarebbero attualmente circa 50.000 mercenari in territorio ucraino. “Lavoreremo incessantemente per identificare, interrompere, smascherare e prendere di mira coloro che stanno assistendo Wagner”, ha proseguito.Secondo il Guardian, “gli Stati Uniti stimano che il Wagner, di proprietà dell'alleato di Putin Yevgeny Prigozhin, stia spendendo circa 100 milioni di dollari al mese per la guerra”. “Prigozhin si è anche preso pubblicamente il merito di alcuni dei recenti progressi della Russia nell'Ucraina orientale”, ha proseguito la testata britannica. Un punto indubbiamente interessante è che proprio il Wagner Group rappresenta un preoccupante anello di congiunzione tra la crisi ucraina e l’espansione dell’influenza russa sul Mediterraneo allargato. Mosca utilizza infatti storicamente questi mercenari per sostenere la propria longa manus sulla parte orientale della Libia: quella parte orientale della Libia che gli stessi combattenti del Wagner Group sfruttano poi come trampolino di lancio verso il Sahel (a partire dal Mali). E qui veniamo al punto centrale della questione. I mercenari russi non rappresentano un pericolo soltanto per Kiev ma anche per il fianco meridionale della Nato. Le recenti azioni intraprese dagli Stati Uniti dovrebbero quindi portare la Casa Bianca a promuovere un rilancio del fronte Sud, per arginare la crescente influenza russa (e cinese) sui Paesi del Nord Africa. In questo senso, l’attuale governo italiano ha fatto bene a porre la questione sia a Joe Biden sia a Jens Stoltenberg nei mesi scorsi, anche perché proprio il nostro Paese potrebbe assumere un ruolo di leadership in seno a un rilancio complessivo del fianco meridionale dell’Alleanza atlantica. Le recenti misure statunitensi contro il Wagner Group sembrerebbero sottintendere una maggiore consapevolezza del problema da parte della Casa Bianca. Una Casa Bianca che tuttavia resta ancora eccessivamente arrendevole nei confronti di Recep Tayyip Erdogan e della stessa Teheran (specialmente sulla questione del nuclear deal). Queste ambiguità sono fonte di preoccupazione, dato che rischiano di rafforzare indirettamente Mosca, che trova nell’Iran uno dei suoi principali alleati mediorientali e che sta al contempo consolidando i propri legami con Ankara. Un presidente americano repubblicano potrebbe cambiare questa situazione. E il governo italiano potrebbe beneficiare di una simile svolta.
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