Le pressioni per un ministro del Mef che non scontenti gli amici americani
Giulio Tremonti (Ansa)
Agli States l’unica cosa che sta a cuore è che l’Europa compatta mantenga le sanzioni contro Mosca. Washington insiste per avere un ministero dell’Economia che garantisca continuità su questo tema.
Il leghista si smarca, il ministro di Fdi replica piccato: «Poteva accorgersene prima». Elly Schlein ci sguazza: «Questa è una tassa Meloni». Domani tavolo tecnico a Bruxelles: si studierà una proroga.
Mercato libero del gas già a inizio anno, per l’elettricità i fragili possono aspettare il 2025. Scegliere un nuovo operatore non sarà necessario.
Monaco di Baviera, un cantiere del gruppo immobiliare Signa (Getty Images)
Secondo indiscrezioni sarebbe esposta pure Unicredit. La crisi spiega il pressing sull’Italia per la ratifica della riforma del Mes.
Il produttore tedesco di motorini elettrici Unu ha depositato domanda di insolvenza: costi troppo alti e poca domanda. Intanto da noi lascia il servizio di sharing Cityscoot.
Il premier incontra le sigle e conferma che la riforma della previdenza cambierà: assegni di vecchiaia senza penalizzazioni per tutti, non solo per i sanitari. Però le proteste continueranno. Vicino il maxiemendamento.
Il filosofo ribalta la narrazione corrente: «L’ordine patriarcale è traballante da secoli. Il potere maschile è in discussione, ma anche la figura dello Stato-mamma non regge più. Confido comunque nelle donne per andare oltre l’epoca faustiana».