
Memorandum tra lo Spallanzani e il Gamaleya I russi lanciano pure il siero light.Il Lazio in ginocchio da Putin. Che Nicola Zingaretti voglia candidare la Regione a diventare la pharmavalley con l'assist dell'istituto Spallanzani è ormai noto da tempo. L'hub anti Covid sarebbe concentrato tra Latina, Pomezia e Frosinone con aziende impegnate nella ricerca, nella produzione dei monoclonali e nel confezionamento dei vaccini. E l'obiettivo è attrarre anche Mosca a cercare partner in questa zona. Come hanno dimostrato gli interventi di ieri alla tavola rotonda promossa dal Forum di dialogo italorusso sullo sviluppo del vaccino Sputnik V e ospitata dall'agenzia Tass. Il direttore sanitario dello Spallanzani, Francesco Vaia, ha ricordato come la scienza sia capace di superare «tutte le barriere e tutti i pregiudizi e quando vuole orienta anche il dibattito politico», per poi concludere invocando «un padre nostro laico» affinché l'esigenza del vaccino sia «comune a tutti i popoli». Poi è toccato all'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato, che ha citato La Prospettiva Nevskij di Gogol e terminato il suo intervento con un cordiale «spassiba», grazie. Il cantiere delle relazioni, del resto, è già avviato. Lo Spallanzani firmerà nei prossimi giorni il memorandum d'intesa con l'istituto Gamaleya di Mosca per una sperimentazione sul vaccino. Il documento sarà condiviso con la Regione Lazio e inviato «per conoscenza anche al ministro della Salute, Roberto Speranza», ha detto Vaia. «Entro la prossima settimana definiremo questa parte burocratica e in aprile saremo pronti a dare il nostro contributo scientifico. Ci sarà uno scambio di ricercatori con il Gamaleya e di materiale biologico», ha precisato il direttore sanitario. Che ha coinvolto in diretta anche Massimo Galli, primario infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano, presente alla tavola rotonda di ieri. Intanto «sono stati vaccinati i due ispettori Aifa che andranno in Russia a visitare i siti di produzione del vaccino», ha aggiunto l'assessore D'Amato. Che ha confermato la disponibilità della Regione ad acquistare direttamente le dosi, «sottoponendoci agli enti regolatori italiani ed europei». Di certo, il partenariato con l'Italia è «una priorità» delle relazioni dei russi in seno alla Ue. «È il Paese con cui abbiamo il dialogo più attivo per la produzione e il potenziale aiuto nella registrazione e vendita» dello Sputnik, ha detto ieri Vladimir Primak, direttore del Fondo russo di investimenti diretti (Rdif), finanziatore e distributore del vaccino russo. «Si tratta di un dialogo bilaterale», ha aggiunto Primak, «i nostri partner italiani sono pronti a produrre». «La prima società con cui abbiamo raggiunto un accordo per la produzione in Ue è proprio un'azienda italiana», ha ricordato il manager russo, riferendosi alla società italosvizzera Adienne. «L'obiettivo è aumentare il numero di vaccini a disposizione, nel rispetto delle procedure di verifica da parte degli organismi di certificazione sanitaria che non devono essere condizionate da fattori politici, ma basate solo su valutazioni scientifiche», ha sottolineato l'ambasciatore italiano a Mosca, Pasquale Terracciano, che si è già vaccinato con lo Sputnik V.Gli sviluppatori del vaccino russo hanno intanto presentato i dati per l'approvazione nella Federazione della versione «light» monodose e auspicano che «a breve» sia autorizzato. Come ha spiegato il capo per gli Sviluppi clinici del fondo Rdif, Arsen Kubataev, la richiesta di via libera si basa sui dati della fase 1 e 2 dei trial clinici sullo Sputnik light, mentre la fase 3 della sperimentazione internazionale è iniziata in Russia, Emirati Arabi Uniti e Ghana. La versione monodose dello Sputnik V «non sarà efficace» quanto l'originale (oltre il 90%), ha ammesso Kubataev, ma potrebbe essere una soluzione «temporanea» per i Paesi con alti tassi di contagio e bisognosi di vaccinare rapidamente. I risultati preliminari sull'efficacia dello Sputnik light sono attesi per giugno.
Xi Jinping (Ansa)
Xi Jinping pronto a esentare dal divieto di export verso l’Europa alcuni ordini di semiconduttori Nexperia. Una boccata d’ossigeno per la filiera dell’auto in grave crisi di forniture.
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Abbiamo avviato 14 progetti esplorativi, ma è necessario rigenerare le vecchie cave e rafforzare quelle già attive. Ci sono da estrarre materie critiche come rame, cobalto, tungsteno, grafite, zinco, litio e terre rare.
D’accordo i mondeghilli (le polpette milanesi) sono quello che sono, inarrivabili. Per la verità Pellegrino Artusi nel suo La Scienza in cucina e l’arte di mangiar bene scrive opportunamente: «Non crediate che io abbia la pretensione d’insegnarvi a far le polpette. Questo è un piatto che tutti lo sanno fare cominciando dal ciuco, il quale fu forse il primo a darne il modello al genere umano».






