2025-10-14
Anche i lavoratori bocciano il Green deal
Nel 2024 le imprese italiane non sono riuscite a reperire 2,2 milioni di figure professionali con un’elevata attitudine al risparmio energetico e alla sostenibilità. Tra gli artigiani, su 235.000 addetti «verdi» da assumere più del 60% è risultato introvabile.Mancano le materie prime, le auto elettriche sono scomode e hanno prezzi più elevati di quelle a benzina, per mettere a norma con le regole green una casa bisogna quasi accendere un mutuo, installare i pannelli solari è oneroso. In generale la transizione ecologica, la crociata per salvare il pianeta, da qualsiasi punto la si voglia vedere, apre una falla considerevole nel bilancio delle famiglie. Per le imprese non è una passeggiata. Oltre all’aumento della burocrazia con la certificazione periodica dei processi di decarbonizzazione e i relativi costi, le aziende devono affrontare anche la carenza di personale. A lanciare l’allarme è Confartigianato. Nel 2024, le imprese italiane non sono riuscite a reperire 2.197.620 figure professionali con un’elevata attitudine al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale. Lo scorso anno le aziende hanno previsto l’assunzione di 4.447.370 lavoratori con competenze green, pari all’80,6% del totale delle assunzioni dell’anno. Ma il 49,4% di queste professionalità (2,2 milioni di lavoratori), sono state difficili da trovare sul mercato del lavoro. Questo problema investe in modo particolare le imprese artigiane: su 235.000 lavoratori green da assumere, ben 148.000 (il 62,9%) sono risultati introvabili. «Il rischio», avverte il presidente di Confartigianato, Marco Granelli, «è di avere una transizione verde senza lavoratori green. Stiamo lasciando scoperti centinaia di migliaia di posti di lavoro che rappresentano un’opportunità straordinaria per i giovani e per la competitività del nostro Paese. La sostenibilità non è solo una scelta etica, ma un’opzione strategica di crescita economica, che oggi viene frenata dalla carenza di competenze».La situazione è particolarmente critica in alcune regioni in cui si supera la media nazionale di irreperibilità: in Trentino-Alto Adige la quota di lavoratori green introvabili tocca il 58%, al secondo posto, con percentuali superiori al 56% troviamo Umbria, Friuli-Venezia Giulia e Valle d’Aosta, al terzo posto Abruzzo, Marche e Veneto con il 53%. La classifica delle province con il più alto tasso di irreperibilità di lavoratori green vede in testa la Provincia Autonoma di Trento con il 58,4%, seguita a stretto giro di posta da Cuneo, Bolzano, Belluno, Perugia, Pordenone e Udine, con percentuali superiori al 57%.Per superare questo scoglio, Confartigianato rilancia un’alleanza stabile tra scuola, formazione tecnica e mondo del lavoro, affinché le nuove generazioni possano acquisire sin dall’inizio del proprio percorso educativo le competenze richieste dalle imprese green-oriented. «Serve una riforma della formazione tecnica e professionale che metta l’ambiente e l’efficienza energetica al centro dei programmi scolastici, rafforzando i percorsi di istruzione duale e di apprendistato», sottolinea Granelli. Secondo l’associazione bisognerebbe anche potenziare le politiche attive per il lavoro, con incentivi mirati all’assunzione di giovani formati su temi di efficienza energetica, energie rinnovabili, edilizia sostenibile, gestione dei rifiuti e digitalizzazione dei processi produttivi.Come per l’automotive che ha visto porre scadenze stringenti da parte di Bruxelles senza che prima siano state create le condizioni per il passaggio dal motore endotermico a quello elettrico senza maggiori costi e difficoltà per gli utenti; allo stesso modo il mercato del lavoro vede impegnate le aziende a recepire i vincoli della transizioni ecologica ma senza avere a disposizione il materiale professionale con cui effettuare questo passaggio. Le considerazioni di Granelli mettono proprio a fuoco questa realtà. «Le imprese artigiane sono pronte alla sfida green ma non possiamo permetterci che le buone intenzioni si scontrino con la realtà di un capitale umano non preparato. È in gioco la sostenibilità del nostro futuro, economico e ambientale».Da uno studio di Manpower emerge che il 70% delle aziende di tutti i settori pianifica di assumere talenti nell’ambito della sostenibilità. Le intenzioni di assunzione più forti (81%) sono state riscontrate nel settore dell’energia e dei servizi pubblici, seguito dai comparti IT (77%) e servizi finanziari (75%), mentre i talenti verdi più ricercati sono quelli attinenti alle funzioni della produzione (36%), di operations e logistica (31%), IT (30%), vendite e marketing (27%), ingegneria (26%), amministrazione (25%) e risorse umane (25%). Manpower stima che in Italia ci sono oltre 2.000 posizioni verdi aperte negli ambiti di maggiore impatto sul green: efficientamento energetico ed energia elettrica, fotovoltaico, assemblaggio veicoli elettrici nell’automotive. La transizione ecologica si conferma un progetto scritto, senza pensare a come attuarlo e ai relativi costi.
«Murdaugh: Morte in famiglia» (Disney+)
In Murdaugh: Morte in famiglia, Patricia Arquette guida il racconto di una saga reale di potere e tragedia. La serie Disney+ ricostruisce il crollo della famiglia che per generazioni ha dominato la giustizia nel Sud Carolina, fino all’omicidio e al processo mediatico.