2021-10-24
L’Austria segregherà chi non è vaccinato. È ora che ci spieghino che vuol fare l’Italia
Alexander Schallenberg (Ansa)
Vienna: in lockdown solo chi è senza dosi. Applausi da Matteo Renzi e Giovanni Toti: «Seguire l'esempio». E l'esecutivo che intenzioni ha?Di questi tempi, essere buoni profeti - purtroppo - non è difficile: è sufficiente prevedere il peggio, e si hanno ottime probabilità di azzeccare il pronostico. E così La Verità aveva visto giusto quando, nelle scorse settimane, si era chiesta quale sarebbe stato il primo Paese a vincere la corsa illiberale e autoritaria stringendo ancora il cerchio intorno ai non vaccinati, minoranza ormai destinata a divenire il capro espiatorio dell'intolleranza collettiva e dell'ossessione biosecuritaria. La non gloriosa gara sembra essere stata vinta dall'Austria: in base a una riunione in videoconferenza tenuta dal governo nella nottata di venerdì, sembra acquisito che, se fosse superata la soglia del 30% di occupazione delle terapie intensive (il 30% corrisponde ad appena 600 posti, si apprende, e oggi ne sono occupati circa 220), scatterà un lockdown mirato e riservato ai soli non vaccinati (esclusi i guariti), trattati ufficialmente alla stregua di untori. Senza alcuna base scientifica, sembra dunque passare l'equazione tra il non essere vaccinato e l'essere malato o addirittura contagioso. Esattamente il contrario della logica (benigna) di una vaccinazione consapevole: mi vaccino per sperare di ridurre le mie probabilità, in caso di contagio, di finire in terapia intensiva. No, qui si rovescia il meccanismo: se non sei vaccinato, sei da considerare automaticamente pericoloso. E infatti, con piglio da integralista religioso, il cancelliere Alexander Schallenberg ha lanciato una specie di fatwa: «Stiamo per imbatterci nella pandemia di chi non è protetto», aggiungendo l'auspicio che questo preannuncio spinga alla vaccinazione gli «esitanti e ritardatari». Al superamento dell'asticella indicata, si entrerebbe nella «fase 5» ipotizzata dal governo austriaco, con restrizione della libertà di movimento dei non inoculati, mentre - appena attenuando la minaccia - il ministro della Sanità, Wolfgang Mueckstein, ha aggiunto che per ora si è nella «fase 1», e quindi «stiamo parlando del futuro». Fino a qualche settimana fa, davanti alle rigidità anti immigrazione dell'ex cancelliere Sebastian Kurz (costretto alle dimissioni dopo essere stato travolto da una vicenda di presunta corruzione e abuso d'ufficio), i mainstream media italiani tendevano periodicamente a innalzare un coro compatto anti Austria. Ma ora c'è da immaginare che Vienna diventerà un riferimento obbligato per i commentatori filo-restrizioni.E qui da noi cosa c'è da attendersi? Il direttore Maurizio Belpietro, nell'edizione di ieri della Verità, rimarcava le contraddizioni nel governo e tra gli stessi consulenti dell'esecutivo, alcuni ottimisti, altri inesorabilmente prigionieri della logica del terrore. Risultato: nei giorni pari, i cittadini italiani sono elogiati dall'esecutivo per la loro adesione alla campagna vaccinale; nei giorni dispari, vengono nuovamente terrorizzati, mentre già dal 15 ottobre siamo ufficialmente l'unico Paese occidentale a legare il diritto al lavoro al possesso di una tessera. Intanto, è Matteo Renzi a suonare la carica, plaudendo alla distopia viennese: «Sono d'accordo», anzi, «secondo me serve la terza dose», ci informa l'esperto. Gli fa eco Giovanni Toti: se le cose peggiorano anche qui, facciamo come l'Austria.Per prepararci al peggio, va ricordato che le attuali regole ossessive e draconiane sono state imposte in Italia nel momento in cui morti, terapie intensive, ricoveri ordinari, e perfino i semplici contagi, erano ai livelli più bassi. Eppure, l'isteria portò alle norme che conosciamo. Cosa potrà accadere nel caso in cui le curve dovessero riprendere a salire? Ad un'analisi fredda e razionale, e fermo restando che è probabile (come per ogni virus) la creazione di nuove varianti più o meno aggressive, esistono almeno quattro incognite. La prima ha a che fare con quanto sarà freddo l'inverno, e quanto grande sarà dunque la propensione a trascorrere tutta la giornata in spazi chiusi: il che è il principale fattore potenziale di contagio. La seconda riguarda i tempi, la virulenza e le caratteristiche dell'influenza stagionale: come sarà quest'anno? Creerà problemi significativi, da sommare alle infezioni da Covid, oppure avremo una stagione relativamente tranquilla? La terza incognita riguarda gli anziani, i soggetti più fragili e quindi la terza dose: si sceglierà una linea di somministrazione generalizzata oppure - con saggezza - si esaminerà la condizione immunitaria di ciascuno, a partire dalla situazione degli anticorpi? La quarta e ultima incognita riguarda i bambini. I dati offerti da Pfizer alla Fda parlano di un'efficacia del vaccino superiore al 90% nel prevenire la malattia. Ma a chi esulta per questi numeri, va contrapposta la saggia e cauta osservazione del direttore di Atlantico, Federico Punzi, che ha fatto osservare che i test hanno riguardato solo 2.268 bimbi, «più o meno il campione di un sondaggio di opinione», ha chiosato Punzi, aggiungendo: «Avete idea delle reazioni avverse non note che si rischiano quando il campione diventa di 100 o 1.000 volte superiore? E su bambini di 5 anni quale sarebbe il rapporto rischi-benefici?». Si tratta di domande che andrebbero affrontate, e non eluse in nome del solito unanimismo emergenziale. Ultima considerazione. Già oggi, a regole esistenti, basta poco affinché una regione passi in zona gialla: 10% dei posti di terapia intensiva, 15% di quelli nei reparti ordinari, più un'incidenza di nuovi casi settimanali superiore a 50 ogni 100.000 abitanti. Prepariamoci.
(Ansa)
Due persone arrestate, sequestrata droga e 57 persone denunciate per occupazione abusiva di immobile e una per porto abusivo di armi. Sono i risultati dei controlli scattati questa mattina allo Zen da parte di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza dopo l'omicidio di Paolo Taormina, il giovane ucciso davanti al pub gestito dalla famiglia da Gaetano Maranzano. Nel corso dei controlli sono stati multati anche alcuni esercizi commerciali per carenze strutturali e per irregolarità sulla Scia sanitaria e mancata autorizzazione all'installazione di telecamere, impiego di lavoratori in nero, mancata formazione, sospensione di attività imprenditoriale. Sono state identificate circa 700 persone, di cui 207 con precedenti ed altri 15 gia' sottoposti a misure di prevenzione.
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