2018-08-19
L’ambasciatore in Svizzera insulta il governo
Il diplomatico a Berna Marco Del Panta mette «mi piace» al tweet del dem Carlo Calenda, che mobilita cittadini e associazioni in opposizione a Lega e M5s. E per il presidente dell'Iss Walter Ricciardi nel Paese la maggioranza è «analfabeta funzionale». Se sono a disagio, perché non lasciano?A giudicare dal comportamento di alcuni alti funzionari dello Stato, la vera anomalia non sarebbe se il governo gialloblù si mettesse a fare spoil system, ma se non lo facesse. L'altro ieri, il punto di riferimento politico dei «competenti», l'ex ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, aveva twittato: «Continuiamo a opporci a questo governo individualmente. Senza costruire e coordinare un'azione politica ampia nel Paese. Ci sono tantissimi cittadini e forze associative pronte a mobilitarsi. Ma vengono ignorate. Questa è la più grave responsabilità del Pd in questo momento». Un'esortazione legittima per uno che punta ad accreditarsi come leader dell'opposizione. Quel che suscita perplessità è il nome di uno degli oltre 6.000 seguaci che hanno cliccato «mi piace» su quel post: Marco Del Panta. Un nome che ai più non dirà assolutamente nulla. Del Panta, però, non è esattamente un oscuro utente dei social che si dà un tono da intellò associando al suo nickname un vessillino dell'Unione europea: si tratta infatti dell'ambasciatore italiano in Svizzera. Un rappresentante diplomatico di elevato profilo che, dal suo studio di Berna, ha pensato bene di sollevare il suo dito per digitare un cuoricino rosso sul tweet di Calenda.Non ci sarebbe niente di male se, appunto, Del Panta fosse uno dei tanti oscuri radical chic da tastiera. Desta qualche preoccupazione, invece, se la chiamata piddina alle armi viene di fatto pubblicamente recepita e apprezzata da un uomo di Stato, il cui compito è rappresentare all'estero il nostro Paese. Che attualmente, suo malgrado, è governato dalla compagine populista. In fondo, lo stesso ambasciatore, in una videointervista visibile su Youtube e risalente a un paio di anni fa, spiegava chiaramente che tra le sue mansioni c'è quella di svolgere un'«azione promozionale» per l'Italia, campagna nella quale, a suo avviso, bisogna impiegare in modo intelligente anche i social network. Che un funzionario pubblico di tale levatura si lasci andare urbi et orbi a un flirt con uno dei volti noti dell'opposizione all'esecutivo non sembra esattamente un uso intelligente dei social. Per carità: legittime le simpatie e le antipatie politiche, ma certe volte le proprie idee si farebbe bene a tenerle per sé, anche perché il profilo Twitter di Del Panta, a giudicare dai contenuti, ha tutte le caratteristiche di un account istituzionale. Ma forse già in quell'intervista concessa a una studentessa della scuola di scienze politiche di Forlì c'era qualche avvisaglia delle strane fantasie che frullavano in testa a Del Panta. Il quale si era lasciato andare alla seguente esortazione ai giovani: «Intraprendete una carriera europea. Non ha più senso ormai difendere gli interessi di un solo Paese». Alla faccia dell'azione promozionale: l'ambasciatore italiano a Berna, quello che dovrebbe tifare a prescindere per la sua patria, catechizza gli aspiranti diplomatici definendo un nonsense il perseguimento degli interessi dell'Italia. A questo punto ci sentiamo attanagliati da un dubbio: non sarebbe meglio se Del Panta, che non sopporta il suo governo e reputa inutile battersi per gli interessi della nazione che rappresenta, facesse fagotto e tornasse a casa sua?Il «calendiano» ambasciatore in Svizzera, comunque, non è l'unico twittatore imprudente. Molto meno felpato di lui, che si è lasciato sfuggire un «like» inopportuno da un profilo istituzionale, è il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Walter Ricciardi. Che quest'ultimo, nonostante le sue credenziali scientifiche e accademiche, non sia uno particolarmente interessato a mantenere un piglio neutrale, lo sapevamo già da quando si candidò (senza essere eletto) in Parlamento con Scelta civica di Mario Monti. Scorrendo la sua pagina Twitter, poi, ci si rende conto della profonda convinzione con la quale Ricciardi aderisce all'ideologia ufficiale del partito dei «competenti». Quattro giorni fa, commentando un articolo di Antonio Polito, ha cinguettato che non c'è da stupirsi del fatto che gli italiani non credono al progresso, vista «la maggioranza analfabeta funzionale». Poi è tutto un profluvio di retweet di Roberto Burioni, che una volta definisce «incivile» l'Italia per la posizione del governo sui vaccini e un'altra volta prende in giro «il genio collettivo degli utenti dei social», che con la tragedia di Genova finalmente «tralascia la virologia per dedicarsi all'ingegneria strutturale». Ed è proprio con la sciagura del ponte Morandi che i maniaci della «competenza» stanno dando il peggio di sé. Ricciardi, ad esempio, si è messo sostanzialmente a difendere i Benetton. Lo ha fatto rilanciando ad esempio un «cinguettio» della Fondazione Einaudi, che contestava l'annuncio della revoca della concessione autostradale da parte dell'esecutivo, accusato di avere «seri problemi con lo Stato di diritto». Stesso livore Ricciardi lo ha riservato alle stoccate di Matteo Salvini sui vincoli europei di bilancio, riproponendo un corsivo del quotidiano britannico The Independent. Anche se, probabilmente, un po' di ragione il ministro dell'Interno ce l'ha, visto che persino l'europeista Antonio Tajani ha esortato i gialloblù a chiedere flessibilità alla Ue per sbloccare gli investimenti nelle infrastrutture.Vale per Ricciardi, cui forse brucia non esser diventato ministro per via dell'aborto del governo Cottarelli, lo stesso ragionamento di sopra. Se il suo mestiere è operare per il bene degli italiani (inclusi gli analfabeti funzionali), lavorando sotto la vigilanza del ministero della Salute, piuttosto che fare opposizione intestina il presidente dell'Iss non farebbe prima ad abbandonare il campo?
Giorgia Meloni al Forum della Guardia Costiera (Ansa)
«Il lavoro della Guardia Costiera consiste anche nel combattere le molteplici forme di illegalità in campo marittimo, a partire da quelle che si ramificano su base internazionale e si stanno caratterizzando come fenomeni globali. Uno di questi è il traffico di migranti, attività criminale tra le più redditizie al mondo che rapporti Onu certificano aver eguagliato per volume di affari il traffico di droga dopo aver superato il traffico di armi. Una intollerabile forma moderna di schiavitù che nel 2024 ha condotto alla morte oltre 9000 persone sulle rotte migratorie e il governo intende combattere. Di fronte a questo fenomeno possiamo rassegnarci o agire, e noi abbiamo scelto di agire e serve il coraggio di trovare insieme soluzioni innovative». Ha dichiarato la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni durante l'intervento al Forum della Guardia Costiera 2025 al centro congresso la Nuvola a Roma.
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