2024-08-21
Lady Soumahoro, respinto il ricorso: «C’era una struttura delinquenziale»
Liliane Murekatete e Aboubakar Soumahoro (Imagoeconomica)
La Cassazione boccia le richieste di Liliane Murekatete: «Sottrasse 111.284 euro».Per i giudici della Corte di cassazione, che riprendono le motivazioni del Tribunale del Riesame di Latina, i congiunti del deputato con gli stivali di gomma Aboubakar Soumahoro sarebbero una «struttura delinquenziale a base familiare». E avrebbero distratto dalla coop di famiglia, la Karibu, che si occupava della gestione dei Centri d’accoglienza pontini per migranti richiedenti protezione internazionale, poco più di 1 milione di euro, 111.284 dei quali a opera di Liliane Murekatete, ovvero Lady Soumahoro. Le motivazioni dei giudici della Suprema corte riguardano la fase cautelare, ovvero il momento in cui la Murekatete era agli arresti domiciliari, ma sono state depositate di recente. La notizia, riportata in modo impreciso da alcuni giornali, si è diffusa solo l’altro giorno e accollava a lady Soumahoro l’intera azione distrattiva. In realtà, però, l’addebito per la Murekatete è di 111.284 euro, in quanto «beneficiaria di bonifici anche su conti accesi in Belgio» con causali del tipo «anticipo container cibo africano» o «rimborso viaggio e spese per il Ghana e acquisto di cibo africano». Spese che, secondo i giudici, «la stessa cooperativa dichiara non inerenti». «Una circostanza la cui infondatezza verrà chiarita in dibattimento», afferma l’avvocato Lorenzo Borrè, che difende lady Soumahoro. Non solo. C’è un ulteriore passaggio della sentenza, indicato come parte della motivazione dei giudici della Cassazione, che in realtà era legato a un’argomentazione su un motivo di impugnazione. Questo: «Le condotte distrattive sono state poste in essere mentre l’indagata era sottoposta a misura interdittiva per altro procedimento». In realtà la consumazione della presunta bancarotta fraudolenta si sarebbe consumata nella data in cui è stata emessa la sentenza di liquidazione delle coop, che è stata pronunciata nel periodo in cui erano in vigore le misure interdittive. Si tratta di una differenza sottile ma sostanziale. Quantità della distrazione a parte, ciò che è di particolare interesse è la motivazione. «La ricorrente propone il rilievo che la condotta risulterebbe essere solo omissiva e inconsapevole delle distrazioni», ma per i giudici della Cassazione, risulterebbe che «l’indagata abbia ricoperto incarichi di gestione, per quanto emerge dal contenuto di email, da dichiarazioni di persone informate sui fatti, da attività di relazioni pubbliche con esponenti delle istituzioni, dalla sostituzione della madre, come anche dall’accreditarsi come legale rappresentante della società, oltre a essere la stessa ricorrente beneficiaria di risorse societarie distratte». E quindi, in sostanza, le viene riconosciuto «un ruolo di concorso nella gestione della società fallita di tipo attivo». Che si è trasformato, secondo l’accusa, in gravi imputazioni: la frode in pubbliche forniture, «per aver distratto ed essersi appropriata delle somme erogate dalla Prefettura di Latina» non adempiendo «ai doveri di prestazione pattuiti»; la bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione e le «operazioni dolose cagionanti lo stato di insolvenza» della coop; l’autoriciclaggio per il reimpiego del denaro provento della frode e di bancarotta fraudolenta per distrazione per il «trasferimento su conti correnti esteri in favore di persone fisiche e giuridiche diverse». Il tutto in concorso con sua madre, suocera di Soumahoro, Marie Terese Mukamitsindo, e con suo fratello Michel Rukundo.