2018-08-03
Lacrime da Crescentini: «L’Italia è piena di ferocia e razzismo»
Dopo il ruolo nella fiction su Lampedusa, l'attrice ritorna sull'isola e spiega: «Qui hanno saputo accogliere con poesia».Carolina Crescentini non si dà pace, soffre, è un'anima in pena: e - sia ben chiaro - è tutta colpa vostra, perché le state dando un dolore troppo grande. L'avete fatta piangere. L'indimenticabile «cagna maledetta» (a scanso di equivoci: non è un insulto, ma il suo ruolo nella serie tv Boris) è uno spirito delicato e sensibile, e, intervistata da La Stampa mentre si trova a Lampedusa, ci fa sapere che lì ha potuto vedere «cose tremende». E la cosa più tremenda - par di capire - siete proprio voi: «Non riesco a spiegarmi quest'ondata di razzismo che sta attraversando il Paese, mi fa paura, ma che cosa sta succedendo?». Gentile com'è, non vi dice direttamente che fate schifo, ma ve lo fa capire: «Non è più vero che gli italiani sono brava gente? Eppure il passato avrebbe dovuto insegnarci qualcosa, l'orrore l'abbiamo conosciuto…».L'unica cosa che può consolarvi è che, peggio di voi, ci sono solo quelli per cui avete votato: «Dall'alto si stanno mandando messaggi sbagliati, mi spaventa questa ferocia, non capisco e continuo a litigare come una matta, anche con persone che stimo», s'infervora l'attrice.Davanti a un monologo così elevato, il compagno della Crescentini, il cantautore Francesco Motta, è «chiuso in un silenzio affettuoso e attento», ci fa sapere con ammirevole premura La Stampa. E la stessa giornalista che firma l'articolo sembra rapita dallo sguardo dell'attrice, dagli «occhi fascinosamente segnati di Carolina Crescentini». Qui, facendosi portavoce di uno dei più impellenti problemi delle famiglie italiane, la giornalista non può fare a meno di notare che in tanti le abbiano chiesto «perché non abbia cercato di cancellare quelle bellissime occhiaie». Ma - non abbiate paura - «lei per fortuna non ha ascoltato nessuno».Comunque, se non fosse per voi, razzisti e xenofobi, la Crescentini sarebbe contenta, perché nella sua vita «si sta muovendo un po' di tutto. Per ora non posso dire di più, ma che felicità». Ci possiamo tranquillizzare allora? Mica tanto, perché, aggiunge l'attrice, «mi commuovo sul serio. I miei mi hanno sempre ripetuto che sono troppo emotiva, che assorbo ogni cosa come una spugna». Seguono gli impegni professionali (darà presto voce in tv alla stilista Krizia) e l'ultimo incontro illuminante con Vanessa Redgrave («Ha fatto un discorso da Giovanna d'Arco, avrei voluto chiederle: “Signora, non ha mai pensato di intraprendere la carriera politica?"»).Ma il flusso di coscienza riporta sempre lì, all'immigrazione, a Lampedusa: «Con gli immigrati qui sono stati bravissimi, c'è qualcosa di poetico nel modo in cui hanno gestito la questione». Insomma, lì c'era la poesia dell'accoglienza, e voi l'avete distrutta con la vostra rozzezza incivile.Nella commozione generale, è mancata solo una domanda: sicuramente per una svista, La Stampa non le ha chiesto quanti immigrati accoglierebbe lei personalmente. E quindi siamo costretti a rimanere con un dubbio lancinante: sappiamo che la Crescentini soffre (per gli immigrati) ma non sappiamo se s'offre (di ospitarli).