2019-11-08
La tassa occulta sui seggiolini auto dei bimbi
A sorpresa, il ministero dei Trasporti ha reso da ieri obbligatoria la norma promossa da Giorgia Meloni con l'intento di salvare le vite dei bambini: montare sulle vetture i dispositivi di allarme, i cosiddetti sistemi antiabbandono, per chi trasporta i minori di 4 anni.Doveva entrare in vigore a marzo del 2020, invece con un colpo di scena il governo ha diffuso una circolare che rende obbligatorio dal 7 novembre un dispositivo anti-abbandono per i seggiolini che si utilizzano in auto per proteggere i bambini dai zero ai quattro anni. Per chi non installerà uno di questi dispositivi sono previste multe dagli 81 ai 326 euro (che si riducono a 56 euro e 70 se si paga entro cinque giorni).L'intento è nobile, la messa in pratica un po' meno. Anche perché, di fatto, si tratta dell'ennesima norma che obbliga gli italiani a metter mano al portafoglio.Andiamo con ordine. Inizialmente, la data del 7 novembre (l'idea della norma arriva dalla leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, che nei giorni scorsi ha chiesto la rimozione delle sanzioni) doveva riguardare solo i produttori e i rivenditori dei seggiolini per auto: le società avrebbero dovuto impegnarsi a costruire e distribuire seggiolini con il sistema anti abbandono integrato oppure dispostivi da inserire nei vecchi seggiolini per renderli adeguati alle nuove norme. Per la clientela, invece, avrebbero dovuto esserci 120 giorni di tempo per adeguarsi alla norma. Invece una circolare esplicativa di attuazione del decreto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha reso a sorpresa tutto obbligatorio da ieri. Si tratta di una bella mazzata per i genitori italiani, anche perché al momento non è previsto alcun aiuto da parte dello Stato. C'è però una seppur magra speranza per il futuro: nel decreto fiscale è stato inserito un contributo che riduca la spesa per le famiglie di 30 euro per ogni dispositivo anti abbandono da acquistare fino a un massimo di 16,1 milioni che lo Stato elargirà. Il problema è che non si sa quando questo verrà approvato e, fino a quel momento, non si potranno conoscere le modalità per richiedere il rimborso. Per capire che si tratta di una vera e propria gabella, però, non serve molto: In Italia ci sono 2.367.686 bambini tra i 0 e i 4 anni (fonte Istat). Se ogni bambino avesse diritto al contributo, lo Stato dovrebbe sborsare circa 71 milioni di euro. Si capisce chiaramente che quindi solo meno di un quarto dei genitori dei bimbi italiani avrà un supporto economico sulla questione. Ma non finisce qui. I 30 euro previsti dal decreto fiscale non ancora approvato, rappresentano solo una magra consolazione per tutti quei genitori che non vogliono prendere multe mentre portano i loro figli in macchina. Basta fare un giro su internet per vedere che i genitori hanno due opzioni tra cui scegliere: entrambe, purtroppo, costose.Per chi ha già un seggiolino auto sprovvisto di dispositivo anti abbandono, esistono dei sistemi universali che permettono di non dover cambiare le poltroncine care ai pargoli. Attenzione, però, questi strumenti devono rispettare alcune regole, pena una sanzione: devono attivarsi automaticamente a ogni utilizzo senza bisogno che il conducente compia ulteriori azioni, devono dare un segnale di conferma di avvenuta attivazione, in caso di abbandono devono attivarsi con segnali visivi e acustici o visivi e di vibrazione e i segnali devono essere percepibili o all'interno o all'esterno del veicolo. Altrimenti, si deve cambiare tutto il seggiolino e comprarne uno con i sensori di sicurezza.La norma è giunta in maniera tanto repentina che sul mercato i prodotti con queste specifiche sono pochi. Tra questi c'è ad esempio il BabyBell di Steelmate al prezzo di 68 euro o il Digicom Tippy, che si trova online intorno ai 74 euro. Attenzione, però, i sistemi sul mercato non mancano. Sono pochi quelli adatti alle nuove norme. Il Chicco Bebecare, ad esempio, va attivato e disattivato dal genitore e non va bene. Chi invece vuole comprare un seggiolino nuovo, non ha molta scelta. Oggi sul mercato c'è il modello Oasys Up BebèCare di Chicco che costa circa 150 euro. In questo caso la notifica arriva sul telefonino via bluetooth. Ma se il telefono è silenzioso o scarico, il sistema non ottiene l'effetto sperato. Cybex è l'altro colosso che produce seggiolino con dispositivi anti-abbandono. Il modello più economico costa 193 euro, mentre i due modelli più sofisticati arrivano 383 e 471 euro (quello con meccanismo di rotazione a 360 gradi e che facilita il posizionamento del bimbo).La norma, insomma, per come è stata messa in pratica ha il sapore di un regalo alle società che producono seggiolini e dispositivi anti abbandono.Certo, l'intento è nobile, ma negli ultimi vent'anni i casi di bambini deceduti dopo che i genitori li avevano scordati in auto sono stati nove. Viene dunque da chiedersi se ci fosse davvero tutto questo bisogno di rendere operativa in men che non si dica una norma che molto probabilmente farà sborsare allo Stato altri 16,1 milioni, oltre a quelli che molto più certamente pagheranno i genitori di tasca loro (le stime di spesa totale potrebbero superare i 100 milioni di euro). Una norma che, visti i numeri, non sembra esattamente risolvere un problema che attanaglia migliaia di italiani.