2020-07-14
La società multietnica alleva altri Kabobo
L'aggressione di Kabobo a Milano nel 2013 (Ansa)
Una donna romana perderà un occhio perché presa a sassate senza motivo da un indiano irregolare. Lo sradicamento e la mancanza di prospettive generano negli stranieri un'alienazione spesso violenta, ma anche forme di odio anti italiano.C'è qualcosa di assolutamente ignobile in un uomo che aggredisce una donna. C'è qualcosa di assolutamente ignobile in un uomo che aggredisce una donna che non gli ha fatto nulla. C'è qualcosa di assolutamente ignobile in un uomo che aggredisce una donna che ha la sola colpa di appartenere alla nazione che ha usato il suo denaro per accogliere quell'uomo. Balbir Cumar, anni 42, di nazionalità indiana, senza fissa dimora, senza lavoro e senza il permesso di soggiorno è una di quelle persone che noi cafoni bifolchi oseremo forse chiamare clandestini, facendo così lacrimare i begli occhi della signora Bellanova e la bella anima della signora Boldrini. Il gentiluomo con un'infinita serie di reati alle spalle si era messo a lanciare sassi contro le auto: ha colpito Alice Tarquini, una giovane donna romana di 32 anni. Benché sia andata fuori strada fortunatamente Alice non è morta: resterà semplicemente sfigurata per le fratture del viso e ha perso l'occhio sinistro.Un crimine molto simile a quello di Mada «Adam» Kabobo che ha ucciso tre innocenti a picconate, per il piacere di uccidere, per il piacere di sentire i loro crani che si rompevano sotto il piccone, per il piacere sublime di vedere la loro impotenza di uomini disarmati davanti a un energumeno armato.I moventi di questi crimini sono gli stessi. Un odio totale, un odio di stampo razziale, contro chiunque appartenga alla nostra etnia. Eppure nessuno invoca la legge Mancino, giustamente, perché i magistrati sono buoni e sanno che il razzismo non c'entra, ma noi cafoni bifolchi che siamo sporchi, brutti e cattivi, malpensanti e complottisti, potremmo anche avere l'impressione, sbagliata, che la legge Mancino abbia il solo scopo di dare alla magistratura armi ulteriori per chiunque voglia contrastare l'immigrazione. Molti immigrati ci odiano profondamente. Ci spiegano i bene intenzionati che è a causa del nostro passato coloniale. Posso quindi odiare i Turchi che hanno conquistato Costantinopoli e distrutto gli armeni? Posso odiare marocchini e tunisini che hanno rapito innocenti sulle mie coste per farli schiavi? Se un popolo odia un altro popolo, a torto o a ragione, non sarebbe saggio tenerlo distante? La migrazione incontrollata è sempre una situazione disfunzionale che va evitata fino a quando possibile. Ci dicono i dati del ministero degli Interni, dati probabilmente approssimati per difetto, che un terzo delle persone che sbarcano dai barconi ha problemi psichiatrici portanti. La nostra psiche, come il nostro corpo, non è qualcosa di stabile e sempre uguale a se stesso. Varia tutti i giorni. Quando siamo sotto stress la nostra psiche deraglia. Un uomo a casa sua, in una situazione controllata, in un ambiente dove tutti parlano la sua lingua, in un luogo dove le sue competenze possono non essere sufficienti a inserirsi in un tessuto sociale, può essere compensato. La stessa persona sbattuta su un altro continente, immerso in una lingua ignota, in un tessuto sociale estraneo per il quale non ha competenze, può scompensare in maniera drammatica. Da qui viene quindi un rancore profondo potenzialmente omicida per chiunque abbia qualcosa, per chiunque abbia un'auto, per chiunque abbia molto semplicemente un posto in una società, e questo odio si scatena. I veri responsabili di queste tragedie sono coloro che hanno permesso, favorito, ammirato una immigrazione incontrollata che ucciderà il popolo italiano ma anche la psiche e la vita di persone che al loro Paese avrebbero avuto una vera psiche e una vera vita. C'è da aggiungere un'altra cosa: le persone ben inserite, che hanno affetti e un futuro, non partono. Chi ha la capacità di combattere per la sua terra non parte. Partono i meno adattati, partono quelli che non sono capaci di battersi. Pensano sia molto più comodo farsi dare qualche migliaio di euro da sperperare per il viaggio e venire a farsi mantenere Italia che combattere per la propria terra come fanno milioni di africani, milioni di indiani. In Italia c'è una società incomprensibile che nemmeno volendo potrebbe accoglierli e che loro non sono in grado di accogliere, quindi la prendono a picconate o a sassate. Spesso quelli che arrivano da noi non sono i migliori, non sono i più stabili, e qui scompensano ulteriormente come è ovvio che sia.Anche l'assassinio di Desirée e soprattutto di Pamela dimostra un violentissimo odio razziale, è l'odio etnico contro la donna del nemico, perché noi, per molti, siamo il nemico. Nessuna fratellanza umana nascerà dall'ingresso forzato di estranei, non sempre stabili mentalmente, che giungono da civiltà a noi estranee con lingue a noi estranee in una nazione già molto povera e con tragici problemi economici, problemi che non potranno che moltiplicarsi nei prossimi sei mesi. Fino al 31 dicembre, per motivi non certo sanitari, il governo ha prolungato decreti leggi cosiddette sanitari che impastoieranno ulteriormente la possibilità di guadagno e di lavoro.Avremo la guerra civile nelle strade. Per evitarci il razzismo che potrebbe far male alle nostre anime, la storia di Alice Tarquini è lussuosamente sotto silenzio. Quando una cittadina italiana di origine nigeriana è stata stata casualmente ferita un occhio da un uovo lanciato da un'auto in corsa, in uno svagato gesto di goliardia fatto da uno dei rampolli di un iscritto al Pd, tutto il popolo italiano era stato chiamato a rispondere, con un'accusa falsa e ignobile di razzismo. I partiti che si oppongono a un'immigrazione incontrollata sono stati paragonati a Hitler. Il sempre più strampalato giornale Diceva Martin Luter King: «Il razzismo consiste nel giudicare la stessa azione in maniera diversa a seconda del colore della pelle di chi la compie». Anche gli occhi delle vittime hanno un valore diverso.
Jose Mourinho (Getty Images)