2023-07-14
La Santanchè all’attacco: «Querelo»
Il ministro del Turismo replica alle ultime indiscrezioni di stampa sull’inchiesta: «Non mi presto a processi mediatici. Chiederò i danni a chi ha scritto falsità su di me».«Io fare un passo indietro? Non capisco per quale motivo. Oggi, in questo momento in cui sto parlando, non ho ancora ricevuto alcun avviso di garanzia», il ministro del Turismo Daniela Santanchè non ci sta a sacrificarsi davanti alle indiscrezioni con le quali i giornali riformisti le danno della bugiarda, sostenendo che dal 27 marzo sapeva di essere indagata per il crac del suo ex gruppo editoriale e pubblicitario. Nel mirino c’è l’informativa in aula del 5 luglio, ovvero oltre tre mesi dopo un avviso di garanzia che, si sostiene, le sarebbe stato notificato. Lei in aula ha affermato: «Sul mio onore, non sono stata raggiunta da alcun avviso di garanzia e che anzi per escluderlo ho chiesto ai miei avvocati di verificare che non ci fossero dubbi». Ieri, dal palco dell’Assemblea annuale di Confagricoltura, ha rilanciato: «Alcuni giornali scrivono delle grandi bugie e per questo faremo la nostra querela e chiederemo il nostro risarcimento danni. Sono assolutamente tranquilla». Poi ha aggiunto: «Mio nonno mi ha insegnato a non aver paura se non fai niente di male. Io vado avanti. Nessuno mi ha mai accusato nelle mie funzioni di ministro». E ha chiuso la questione affermando di non partecipare «ai processi mediatici» e di difendersi «nei tribunali». Dove, evidenzia, «come anche chi scrive in questi giorni sa benissimo, sui tribunali sto andando molto bene. Ho già portato a casa due desistenze». Infine, dopo aver sostenuto di non provare «alcun imbarazzo», rivolgendosi ai giornali, ha specificato: «Bene la libertà di stampa, scrivete quello che volete. Poi anche lì ci sarà qualcuno che dirà se le cose erano vere o se erano false. Mi auguro tra qualche anno di avere un bel gruzzoletto del mio risarcimento danni. Potrò magari aiutare qualcuno che ha più bisogno di me». Santanchè da settimane è al centro di un caso politico cavalcato dalle opposizioni che chiedono le sue dimissioni. Stando alle ricostruzioni giornalistiche, Santanchè sarebbe indagata dalla Procura di Milano per falso in bilancio e bancarotta. Insieme a lei nel registro degli indagati ci sarebbero anche il compagno Dimitri Kuntz D’Asburgo e la sorella Fiorella Garnero. Al centro delle ricostruzioni ci sono alcuni compensi ricevuti da Ki Group, la partecipazione nella società e la testimonianza di una impiegata, raccolta dalla trasmissione Report, che sarebbe stata posta in cassa integrazione a zero ore e fatta lavorare comunque. In un verbale dell’assemblea di Visibilia Srl, società in liquidazione che è stata gestita dal 23 gennaio 2012 sino al 7 agosto 2019 da Santanchè come amministratore unico e che ancora oggi, stando a quanto ricostruito dal Fatto quotidiano (e contestato dal ministro), pur in liquidazione sotto la mano dell’azionista di minoranza Antonino Schemoz, vedrebbe Santanchè azionista di riferimento con il 95 per cento. All’assemblea del 27 marzo Santanchè avrebbe partecipato di persona per l’approvazione del bilancio 2021. Proprio nel bilancio, scrive Il Fatto, sarebbe stata descritta l’esistenza delle indagini e di perquisizioni, nonché di «informazioni di garanzia» comunicate il 2 marzo. E si sostiene che il ministro avrebbe dovuto desumere di essere indagata dagli articoli del 2 e 3 novembre del Corriere della Sera, visto che i suoi legali chiesero l’estratto del casellario giudiziale dopo il 2 novembre, quando gli atti erano stati secretati per 90 giorni. Per il solito Angelo Bonelli, deputato di Alleanza dei Verdi e Sinistra, questa «è un’ulteriore prova che Santanchè ha mentito al Senato della Repubblica». Dal casellario giudiziale però deve essere risultato «nulla» e Santanché avrebbe dovuto a quel punto, stando ai detrattori, comunque dedurre di essere indagata tramite un avviso di garanzia a mezzo stampa.
Jose Mourinho (Getty Images)