2022-07-04
La Russia: «Preso il Lugansk». Kiev: «Non è game over»
Edifici bombardati nella regione di Lugansk (Ansa)
Guerra di propaganda sul Donbass. Appello di Volodymyr Zelensky alla resistenza ucraina. Battaglia del grano: Serghei Lavrov avvisa la Gran Bretagna.Certi di avere in mano tutto il Lugansk, i russi dirottano la loro attenzione sul Donestk e, in particolare, su Sloviansk. La città è ormai sotto un attacco intensificato che ha colpito ieri pomeriggio un mercato all’aperto, frequentato da civili e famiglie. Si registrano feriti ma il bilancio è incerto anche se si parla di sei morti e 15 feriti. Proprio Sloviansk potrebbe diventare la nuova Lysychansk, dopo che quest’ultima è caduta in mano ai russi. O forse sarebbe meglio dire «quasi» caduta, visto che Kiev continua a smentire la notizia. Nelle ultime ore si è infatti assistito al «botta e risposta» tra russi e ucraini sul punto. Il ministro della Difesa russo, Serghey Shoigu, ha riferito a Vladimir Putin che la città di Lysychansk è stata conquistata e, di conseguenza, la Repubblica popolare di Lugansk è completamente sotto il dominio russo. Il portavoce del ministero della Difesa ucraino, Yuriy Sak, ha dichiarato invece che la città non è sotto il «pieno controllo» delle forze russe. Insomma, tra propaganda e contropropaganda non si può sapere chi dica il vero, anche se un’ammissione circa il fatto che Lysychansk, pur se non fosse caduta del tutto, abbia le ore contate, arriva proprio dal consigliere di Zelensky, Oleksiy Arestovych. Questi ha affermato che le forze russe hanno attraversato il fiume Siversky Donets e si stanno avvicinando alla città di Lysychansk da nord. «Questa è davvero una minaccia», ha detto, «non escludo nessuno dei vari esiti. Le cose saranno molto più chiare entro uno o due giorni». Preoccupato è anche il presidente Volodymyr Zelensky, che registra le «feroci ostilità che continuano lungo l’intera linea del fronte». Zelensky ha lanciato un appello alla resistenza ucraina. «In molte città delle retrovie ora c’è una sensazione di relax, ma la guerra non è finita», ha detto. Le forze armate russe hanno inoltre condotto attacchi a Mykolaiv. Secondo il rappresentante della Difesa della Federazione Russa, Igor Konashenkov, sarebbe stata colpita una base di mercenari stranieri. Ci sarebbero fino a 120 morti. Sul fronte navale, invece, per la prima volta la Federazione ammette l’affondamento del Saratov. La Russia afferma di aver recuperato la grande nave da sbarco che sarebbe stata affondata dal suo equipaggio «per prevenire la detonazione delle munizioni di bordo a causa dell’incendio scoppiato» dopo che un missile ucraino l’aveva colpita nel porto di Berdyansk il 24 marzo. La nave sarà rimorchiata a Kerch, in Crimea. Mosca accusa poi le forze armate ucraine di aver colpito «le aree residenziali di Belgorod e Kursk» in Russia con missili tattici Tochka-U. Sul fronte della guerra del grano, il Cremlino sospetta che Londra cerchi pretesti affinché la Royal Navy britannica possa infiltrarsi nel Mar Nero e diventare responsabile dei processi per il rilascio del grano dai porti ucraini. È l’accusa del ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov. L’ambasciatore ucraino in Turchia fa sapere invece che una nave cargo russa che trasporta grano ucraino è stata fermata dalla dogana turca. Il destino dell’imbarcazione sarà deciso oggi.
Francesco Nicodemo (Imagoeconomica)
(Ansa)
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Carlo Nordio, Matteo Piantedosi, Alfredo Mantovano (Ansa)