2020-02-13
La nemesi dei grillini. Chiusi in scatola dal branco di sardine
Simona Granati - Corbis_Getty Image
Il movimento anti Salvini, diviso e in crisi, si inventa l'Erasmus da Nord e Sud e attacca il M5s: «Non manifesti contro i vitalizi».Mattia Santori dovrebbe ascoltarsi quando parla. Ieri, in una conversazione con La Stampa, ha spiegato che le sardine sono «un ponte tra la politica e i cittadini». E subito viene da chiedersi che legami abbia quel ponte con i Benetton. Diciamo che la metafora non è delle più felici, specie dopo le polemiche sul viaggetto a Treviso dei fondatori bolognesi del movimento con svalvolate di Oliviero Toscani annesse. Nella sua proverbiale arroganza, tuttavia, il capo sardinesco non si cura dei passi falsi e tira dritto portando in giro il suo cerchietto come il Santissimo in processione. Liquida la tragica figura relativa al Morandi come un trascurabile incidente di percorso e si permette di dar lezioni a chiunque. Non solo: si arroga il diritto di decidere chi debba andare in piazza e chi no, e su quali temi.Nei mesi scorsi i pesciolini hanno cercato di sfrattare Lega e sovranisti vari dai luoghi pubblici. Hanno teorizzato che Salvini e soci «non avevano il diritto di essere ascoltati», ne hanno criticato i toni, i modi, le parole, i contenuti (senza avere nulla da opporre). Adesso ci riprovano, ma con i grillini nel mirino. Sbagliate le piazze leghiste, sbagliate pure quelle a 5 stelle. Le sardine saranno in piazza Santi apostoli il 16 febbraio, i pentastellati giusto il giorno prima, sempre a Roma, hanno in programma un grande evento per difendere la legge sul taglio dei vitalizi. Ma a Santori la cosa non piace. «Mi sembra sbagliato il tempismo», pontifica, «perché fa ridere che una forza di governo scenda in piazza». Ma come? Parla lui? Cioè uno che ha fondato un movimento a sostegno del governo contro l'opposizione? Santori e i suoi sono appunto scesi in piazza a favore e con il sostegno del governo, sia nazionale che locale nel caso dell'Emilia Romagna. Una delle principali forze di governo ha foraggiato, spalleggiato e gonfiato le sardine, e adesso il piccolo Mattia viene a dirci che il governo in piazza non ci deve andare? E allora ci dica chi ha il permesso di manifestare: non l'opposizione di destra, non i 5 stelle perché sono al potere... Solo sinistra e Pd? Per Santori è sbagliato persino il tema scelto dai grillini: «Mentre mezza Italia chiede di abolire i decreti sicurezza loro parlano di vitalizi», attacca. Beh, forse anche le prebende dei politici interessano vagamente agli italiani, ma probabilmente Santori si sente il depositario unico della voce popolare, altro che Salvini.A quanto risulta il ragazzino è davvero convinto di avere il polso della nazione. Rivendica di essere andato a parlare, assieme ai suoi compagni, con il ministro per il Sud. E sapete che cosa ha proposto per aiutare il Mezzogiorno a vincere la crisi nera? Un summit a Taranto con esperti europei sul green deal e la creazione di un Erasmus «internazionale tra Nord e Sud». Che dolce, Mattia Antonietta Santori: il popolo ha fame, dategli brioche. Al Sud manca lavoro, facciamo un bell'Erasmus. Al Sud si muore negli ospedali, largo al green deal e all'Ue. Aggiungiamo poi una bella difesa dei vitalizi e siamo a posto.Il punto, però, non è tanto criticare i peti spaziali prodotti dal santorino. Libero di pontificare come gli pare, liberissimo di esprimersi contro il taglio dei parlamentari o su quello che vuole. Il dato politico, qui, è un altro. Ora si conferma che le sardine, più che uno strumento contro la destra, sono un'arma affilata che Pd e rimasugli progressisti usano contro i 5 stelle. In Emilia Romagna ha funzionato eccome: i grillini sono stati annientati e la sinistra si è ripresa i voti persi a favore dei pentastellati negli anni passati. Adesso tocca al Sud, dove il Movimento 5 stelle in teoria dovrebbe avere le sue roccaforti.In effetti, i pentastellati hanno subodorato il trappolone, ieri in parecchi hanno risposto furenti alle intemerate di Santori. Ma la sensazione è che sia un po' troppo tardi e che i 5 stelle abbiano decisamente sottovalutato il nemico, scambiandolo per un sodale. Beppe Grillo, ormai mesi fa, accolse con gioia l'apparizione dei pescetti, presentandoli come un antidoto alla «peste» sovranista. «Lasciamole in pace. Sardine, continuate a disinfettare», disse il comico. Il problema è che le sardine ora stanno disinfettando lui. E lo fanno con la benedizione del principale alleato dei 5 stelle, il Pd di Nicola Zingaretti che alle sardine vuole aprirsi. Grillo non si era reso conto che Santori non poteva fare le scarpe a Salvini, ma poteva farle ai grillini. Che adesso devono pure sorbirsi le lezioncine da un personaggio che per caratura è persino inferiore a Di Maio e Di Battista (forse con la Taverna se la può giocare, ma è da vedere).In aggiunta, va detto che i 5 stelle qualcuno li ha votati e qualcun altro ancora li vota. Le sardine non le vota nessuno, pure se Santori dice di sentirsi come un segretario di partito e pensa addirittura di candidarsi a livello locale (un regalino dovranno pure farglielo). Ma così è la vita: i grillini vengono infilzati con le loro stesse armi. Derubati dai loro alleati di governo. E presi in giro da un liderino creato in laboratorio. Succede: i 5 stelle insistevano con l'apriscatole, ora si beccano le sardine. Farebbe quasi ridere se non ne facessimo in parte le spese pure noi.