2021-02-26
La lotteria dei vaccini di Arcuri
L'entusiasmo (fuori luogo) dopo settimane di silenzio: siamo a 100.000 dosi al giorno. Ma non specifica il target delle inoculazioni né l'andamento delle scorte. Fi: vada via.Dopo due settimane di assenza dai radar, senza le consuete conferenze stampa di aggiornamento sulla campagna vaccinale, Domenico Arcuri è uscito dal «bunker». Prima di andare all'incontro di ieri pomeriggio tra il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, e le case farmaceutiche rappresentate da Farmindustria, il commissario in tarda mattinata ha diffuso una breve comunicazione. «La campagna di vaccinazione contro l'epidemia Covid sta registrando un confortante incremento. Da lunedì 22 febbraio sono state effettuate in media oltre 100mila somministrazioni al giorno e ieri (cioè mercoledì, ndr) è stato raggiunto il picco di 102.433 dosi». Un'oretta dopo, è stato filtrato ad alcune agenzie di stampa, che «l'accelerazione negli ultimi giorni della campagna vaccinale in Italia è dovuta alla messa a regime della somministrazione di Astrazeneca e degli hub per i vaccini» e che «incide positivamente anche l'entrata in funzione della rete dei medici di base».Nelle stesse ore il ministro della Salute, Roberto Speranza, riportava le stesse cifre sul tavolo dell'incontro con le Regioni sottolineando che la campagna di vaccinazione dal Covid «può ancora accelerare» e annunciando di avere chiesto all'Aifa, l'agenzia nazionale del farmaco, un parere sulla possibilità di somministrare una sola dose di vaccino a chi ha contratto il Covid.Ma le 100.000 dosi citate sia da Arcuri sia dal ministro sono davvero un successo di cui andare orgogliosi? Intanto, va detto che non siamo passati da 50.000 a 100.000 dosi al giorno, quindi l'«accelerazione» andrebbe quantificata meglio. Nella sua breve nota, inoltre, Arcuri non specifica come stanno procedendo le somministrazioni per target di popolazione né come stanno andando le scorte. Siamo andati a controllare i dati grezzi pubblicati sul sito Git-Hub direttamente dal ministero della Salute (numeri che poi fluiscono sul report quotidiano pubblicato online sul portale del governo). Ebbene, i dati (non aggregati e parziali) del contatore - che però risulta fermo a sabato e non riporta l'ultimo «giro» di Moderna e Pfizer – mostrano la seguente situazione: per AstraZeneca risultano somministrate 180.901 dosi su 1.048.800 consegnate con una scorta di 867.899. Sono stati poi somministrate 3.580.803 dosi di vaccini Pfizer su 3.905.460 consegnate con una scorta di 324.657. Infine, per Moderna, su 244.600 dosi consegnate ne sono state inoculate 110.574 con una scorta di 134.026.Non solo. Prima di ostentare i risultati, per altro imprecisi, forse sarebbe stato opportuno attendere la performance delle somministrazioni alle categorie a rischio e soprattutto alla popolazione generale. È lì che il gioco si farà veramente duro (è infatti più semplice vaccinare a raffica il personale sociosanitario negli ospedali e anche i docenti nelle scuole). Ieri allo scarno aggiornamento fatto da Arcuri sono intanto arrivate le reazioni delle forze politiche che da giorni sono scese in pressing per sostituire il commissario. «Facendo un banale calcolo per vaccinare i restanti 58 milioni di italiani, alla media di 100 mila al giorno, impiegheremmo 580 giorni, ovvero quasi due anni. Il Paese, però non può attendere due anni per il ritorno alla normalità», ha detto il deputato di Forza Italia, Sestino Giacomoni, membro del coordinamento di presidenza del partito azzurro. Aggiungendo che «delle due l'una». «O Arcuri ammette il proprio fallimento come commissario, rassegnando dovute dimissioni, oppure torna sui suoi passi, accogliendo i suggerimenti che da più parti gli giungono, a partire da Forza Italia, e si impegna a rimodulare il piano vaccini. Di certo non è con le sue note entusiastiche che si risolvono i problemi di una gestione che fa acqua da tutte le parti».