2019-11-09
«La legge sul diritto di riscatto degli Npl porterà anche più posti di lavoro»
Il segretario Fabi Lando Maria Sileoni appoggia la proposta di Fdi: stop a riscossione selvaggia. Regolare il comparto è un bene anche per i bancari.La Fabi appoggia senza se e senza ma la proposta del senatore Adolfo Urso, che prevede la creazione di un canale privilegiato per i debitori che avrebbero la possibilità, tramite un diritto di opzione, di ricomprarsi i non performing loan aggiungendo al prezzo di cessione della banca una percentuale compresa tra il 20 e il 40%. Lo scopo è agevolare le prospettive di recupero dei crediti in sofferenza. Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, non ha dubbi: «questa norma, se verrà approvata, avrà un impatto a livello occupazionale su tutto il settore del credito». Un mondo che il sindacalista vuole includere nel nuovo contratto nazionale che la Fabi sta discutendo. Sileoni, quale può essere il vantaggio della norma ideata da Fratelli d'Italia, che ha l'obiettivo di consentire il riscatto delle sofferenze bancarie direttamente ai debitori?«La norma, che noi appoggiamo, è partita innanzitutto dall'intenzione che la Bce ebbe di spingere la cessione degli Npl. Un sistema che ha permesso di pulire i bilanci delle banche e di incassare qualcosa dalla montagna di Npl che molte banche avevano in pancia. Si tratta di una norma voluta in primis da Fratelli d'Italia, che ha trovato d'accordo in modo trasversale molte forze politiche. Noi vogliamo spingere affinché il governo approvi una legge che dia la possibilità ai debitori di tornare in possesso delle proprie posizioni che hanno messo a garanzia. Le banche dal canto loro hanno un vantaggio perché risparmiano tempo e risorse per rincorrere chi non pagava». Può essere un vantaggio anche per i risparmiatori?«Assolutamente sì. Da marzo 2020 in poi, dopo che diverse banche avranno ceduto una ingente quantità di Npl, molte società di recupero crediti si muoveranno e da quel momento potrebbero sorgere non pochi problemi. Questa iniziativa, voluta anche da diversi esponenti dell'attuale maggioranza, è dunque molto importante: non solo dal punto di vista sociale, ma anche per la tenuta dell'intero sistema». Voi siete il sindacato dei bancari. Quali vantaggi avranno con questa?«Molto spesso, quando sono stati ceduti gli Npl alle società di recupero crediti, sono stati ceduti anche lavoratori bancari che operavano nel settore del credito. Si tratta circa di 300-350 lavoratori del settore solo quest'anno e sappiamo, come sindacato, che per l'anno nuovo ne seguiranno altri. Con questa norma, le vite lavorative di queste persone dovrebbero essere molto più facili. Inoltre, poiché stiamo già discutendo il contratto dei bancari, abbiamo intenzione di inserire nel contratto nazionale anche i lavoratori del credito. Ci stanno arrivando diverse spinte da quei lavoratori che sono già confluiti in queste società. Ci chiedono di avere le stesse coperture previste dal contratto dei bancari. Questa norma, insomma, potrebbe fare del bene anche a livello occupazionale». Che lei sappia una norma del genere è stata presentata solo in Italia o anche altrove? «Io mi sono informato all'inizio dell'ideazione della norma, ne parlai con Urso. A livello europeo non ci sono regole a garanzia dei debitori. Nel caso dovesse andare in porto, questa sarebbe la prima iniziativa. La speranza è che possa fare da apripista anche per altri Paesi europei». La norma verrà inserita in manovra?«Io so che c'è un certo ottimismo, ho sentito diversi parlamentari su questo. So che il Movimento 5 stelle sta spingendo molto. L'iniziativa è targata Fratelli d'Italia, ma l'interesse si è esteso rapidamente. So bene che ci cono esponenti pentastellati del governo che la vedono positivamente. Ci dovrebbe essere anche Luigi Marattin». A che punto siete con il contratto nazionale?«Sul lato economico ci hanno fatto un'offerta di 135 euro rispetto ai 200 euro di aumento che le organizzazioni sindacali hanno chiesto. Ora ci saranno altri incontri in Abi il 20 e il 28 novembre sul tema. Io ho già detto che sono insufficienti. Noi ci vogliamo avvicinare il più possibile ai 200 euro di aumento. Per quanto riguarda la parte normativa, è in discussione la regolamentazione di tutte queste esternalizzazioni che le banche stanno portando avanti. Noi vogliamo limitarle e vogliamo che la categoria dei bancari rimanga all'interno del perimetro delle sue attività tradizionali, compreso il recupero crediti».Che risposte avete ottenuto chiedendo la sospensione dei mutui per i dipendenti Ilva?«Il presidente dell'Abi ha accolto favorevolmente la nostra proposta. Inoltre Carlo Messina mi ha chiamato e ha confermato che Intesa Sanpaolo procederà allo stop delle rate per almeno 12 mesi. Anche Unicredit si è mossa nella stessa direzione. Naturalmente, ci aspettiamo che gli altri gruppi bancari a breve aderiscano all'iniziativa».
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