Il voucher giallorosso è stato un flop: spesi 840 milioni sui 2,6 miliardi stanziati. Dopo la proroga al 30 giugno 2022, con il Sostegni bis il governo vara la possibilità di estenderlo pure ad agenzie e tour operator. Sul tavolo l’ipotesi di riaprire i termini per le domande
Il voucher giallorosso è stato un flop: spesi 840 milioni sui 2,6 miliardi stanziati. Dopo la proroga al 30 giugno 2022, con il Sostegni bis il governo vara la possibilità di estenderlo pure ad agenzie e tour operator. Sul tavolo l’ipotesi di riaprire i termini per le domandeAl via il restyling del bonus vacanze. Il governo starebbe infatti lavorando per migliorare l’agevolazione fiscale e renderla più appetibile ampliando la platea dei soggetti in gioco. La misura fu introdotta nel 2020 da Giuseppe Conte, ma non ebbe grande successo. Infatti dei 2,6 miliardi di euro stanziati, ne furono usati solo 840 milioni. Poi con il Milleproroghe (Dl numero 183/2020) si decise che chi aveva richiesto il bonus dal 1° luglio al 31 dicembre 2020 avrebbe potuto usarlo fino al 31 dicembre 2021. E con il primo decreto Sostegni è arrivata un’altra proroga al 30 giugno 2022. E adesso Mario Draghi e i suoi ministri stanno cercando di rilanciare il bonus vacanze rendendolo più semplice e attraente per i contribuenti italiani. scontoUna prima novità starebbe nel fatto che lo sconto si potrà utilizzare direttamente quando si acquista la vacanza in un’agenzia di viaggio o tramite tour operator, come aveva proposto il leghista Massimo Garavaglia, ministro del Turismo. La seconda riguarderebbe la platea. Attualmente può infatti godere della proroga e di eventuali aggiornamenti solo chi ha fatto richiesta entro la fine del 2020. L’esecutivo, tre le varie ipotesi in campo, starebbe però anche pensando di estendere il bonus anche a chi farà richiesta nel 2021. Tutto il pacchetto dovrebbe inoltre essere inserito all’interno del dl Sostegni bis che settimana prossima approderà in Consiglio dei ministri. Modifiche che dunque si inseriscono all’interno di uno schema di aiuto economico al Paese più ampio e che cercano di rendere la misura in questione più spendile, onde evitare il flop dello scorso anno. Ma andiamo a vedere in cosa consiste il bonus vacanze, chi lo può chiedere e secondo quali modalità. L’agevolazione fiscale è destinata ai nuclei familiari con un indicatore della situazione economica equivalente (Isee) fino a 40.000 euro. Per il calcolo dell’Isee è necessaria la dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) che contiene i dati anagrafici, reddituali e patrimoniali del nucleo famigliare e ha validità dal momento della presentazione fino al 31 dicembre successivo, dopodiché si dovrà richiedere il documento aggiornato. L’importo del bonus varierà in base alla numerosità del nucleo famigliare. E dunque se ci sono tre o più persone si avrà diritto a 500 euro, se si scende a due componenti la somma arriva a 300 euro e se c’è solo una persona si riceveranno 150 euro. Il bonus viene inoltre erogato solo ed esclusivamente in forma digitale. E per ottenerlo è necessario che almeno un componente del nucleo famigliare sia in possesso dello Spid o della carta elettronica digitale (Cie). Questi strumenti sono fondamentali, dato che nel momento in cui si farà richiesta si dovrà inserire l’uno o l’altro. E questo significa che i nuovi richiedenti (se effettivamente si deciderà di estendere il beneficio anche a chi richiede ex novo l’agevolazione) se non hanno lo Spid o la Cie dovranno richiedere uno dei due strumenti digitali. Una volta sicuri di avere tutto l’occorrente, si potrà accedere all’app Io, entrare nella sezione servizi e cercare la finestra «Bonus vacanze». Dopodiché si dovrà seguire la procedura online. Arrivati alla fine, sarà fornito un codice univoco a cui sarà associato un Qr code. Non sarà necessario stamparlo, ma basterà averlo sempre sullo smartphone. Questo, insieme al codice fiscale, dovrà essere comunicato all’albergatore (o all’agenzia di viaggio se verrà approvata la modifica) quando si paga il soggiorno della vacanza, in modo da avere uno sconto immediato dell’80% rispetto all’importo del bonus. il 730Da ricordare che il bonus deve essere utilizzato da un solo componente per nucleo familiare anche diverso dalla persona che lo ha richiesto e dovrà essere speso in un’unica soluzione presso una sola struttura. Il restante 20% del bonus non andrà perso, dato che potrà essere scaricato come detrazione di imposta in sede di dichiarazione dei redditi da parte del componente del nucleo familiare a cui è stata intestata la fattura della struttura turistica. Questa rappresenta una novità per il 730 che è arrivato nei giorni scorsi (10 maggio). E dunque, come per tutte le nuove detrazioni, bisognerà andare a controllare che sia stata effettivamente inserita correttamente nella dichiarazione precompilata. In alternativa, dal 19 maggio si potrà modificare manualmente il dato mancante.
(Guardia di Finanza)
I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, grazie a una capillare attività investigativa nel settore della lotta alla contraffazione hanno sequestrato oltre 10.000 peluches (di cui 3.000 presso un negozio di giocattoli all’interno di un noto centro commerciale palermitano).
I peluches, originariamente disegnati da un artista di Hong Kong e venduti in tutto il mondo dal colosso nella produzione e vendita di giocattoli Pop Mart, sono diventati in poco tempo un vero trend, che ha generato una corsa frenetica all’acquisto dopo essere stati indossati sui social da star internazionali della musica e del cinema.
In particolare, i Baschi Verdi del Gruppo Pronto Impiego, attraverso un’analisi sulla distribuzione e vendita di giocattoli a Palermo nonché in virtù del costante monitoraggio dei profili social creati dagli operatori del settore, hanno individuato sette esercizi commerciali che disponevano anche degli iconici Labubu, focalizzando l’attenzione soprattutto sul prezzo di vendita, considerando che gli originali, a seconda della tipologia e della dimensione vengono venduti con un prezzo di partenza di circa 35 euro fino ad arrivare a diverse migliaia di euro per i pezzi meno diffusi o a tiratura limitata.
A seguito dei preliminari sopralluoghi effettuati all’interno dei negozi di giocattoli individuati, i finanzieri ne hanno selezionati sette, i quali, per prezzi praticati, fattura e packaging dei prodotti destavano particolari sospetti circa la loro originalità e provenienza.
I controlli eseguiti presso i sette esercizi commerciali hanno fatto emergere come nella quasi totalità dei casi i Labubu fossero imitazioni perfette degli originali, realizzati con materiali di qualità inferiore ma riprodotti con una cura tale da rendere difficile per un comune acquirente distinguere gli esemplari autentici da quelli falsi. I prodotti, acquistati senza fattura da canali non ufficiali o da piattaforme e-commerce, perlopiù facenti parte della grande distribuzione, venivano venduti a prezzi di poco inferiori a quelli praticati per gli originali e riportavano loghi, colori e confezioni del tutto simili a questi ultimi, spesso corredati da etichette e codici identificativi non conformi o totalmente falsificati.
Questi elementi, oltre al fatto che in alcuni casi i negozi che li ponevano in vendita fossero specializzati in giocattoli originali di ogni tipo e delle più note marche, potevano indurre il potenziale acquirente a pensare che si trattasse di prodotti originali venduti a prezzi concorrenziali.
In particolare, in un caso, l’intervento dei Baschi Verdi è stato effettuato in un negozio di giocattoli appartenente a una nota catena di distribuzione all’interno di un centro commerciale cittadino. Proprio in questo negozio è stato rinvenuto il maggior numero di pupazzetti falsi, ben 3.000 tra esercizio e magazzino, dove sono stati trovati molti cartoni pieni sia di Labubu imbustati che di scatole per il confezionamento, segno evidente che gli addetti al negozio provvedevano anche a creare i pacchetti sorpresa, diventati molto popolari proprio grazie alla loro distribuzione tramite blind box, ossia scatole a sorpresa, che hanno creato una vera e propria dipendenza dall’acquisto per i collezionisti di tutto il mondo. Tra gli esemplari sequestrati anche alcune copie più piccole di un modello, in teoria introvabile, venduto nel mese di giugno a un’asta di Pechino per 130.000 euro.
Soprattutto in questo caso la collocazione all’interno di un punto vendita regolare e inserito in un contesto commerciale di fiducia, unita alla cura nella realizzazione delle confezioni, avrebbe potuto facilmente indurre in errore i consumatori convinti di acquistare un prodotto ufficiale.
I sette titolari degli esercizi commerciali ispezionati e destinatari dei sequestri degli oltre 10.000 Labubu falsi che, se immessi sul mercato avrebbero potuto fruttare oltre 500.000 euro, sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per vendita di prodotti recanti marchi contraffatti.
L’attività s’inquadra nel quotidiano contrasto delle Fiamme Gialle al dilagante fenomeno della contraffazione a tutela dei consumatori e delle aziende che si collocano sul mercato in maniera corretta e che, solo nell’ultimo anno, ha portato i Baschi Verdi del Gruppo P.I. di Palermo a denunciare 37 titolari di esercizi commerciali e a sequestrare oltre 500.000 articoli contraffatti, tra pelletteria, capi d’abbigliamento e profumi recanti marchi delle più note griffe italiane e internazionali.
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Stefano Arcifa
Parla il neopresidente dell’Aero Club d’Italia: «Il nostro Paese primeggia in deltaplano, aeromodellismo, paracadutismo e parapendio. Rivorrei i Giochi della gioventù dell’aria».
Per intervistare Stefano Arcifa, il nuovo presidente dell’Aero Club d’Italia (Aeci), bisogna «intercettarlo» come si fa con un velivolo che passa alto e veloce. Dalla sua ratifica da parte del governo, avvenuta alla fine dell’estate, è sempre in trasferta per restare vicino ai club, enti federati e aggregati, che riuniscono gli italiani che volano per passione.
Arcifa, che cos’è l’Aero Club d’Italia?
«È il più antico ente aeronautico italiano, il riferimento per l’aviazione sportiva e turistica italiana, al nostro interno abbracciamo tutte le anime di chi ha passione per ciò che vola, dall’aeromodellismo al paracadutismo, dagli ultraleggeri al parapendio e al deltaplano. Da noi si insegna l’arte del volo con un’attenzione particolare alla sicurezza e al rispetto delle regole».
Riccardo Molinari (Ansa)
Il capogruppo leghista alla Camera: «Stiamo preparando un pacchetto sicurezza bis: rafforzeremo la legittima difesa ed estenderemo la legge anti sgomberi anche alla seconda casa. I militari nelle strade vanno aumentati».
«Vi racconto le norme in arrivo sul comparto sicurezza, vogliamo la legittima difesa “rinforzata” e nuove regole contro le baby gang. L’esercito nelle strade? I soldati di presidio vanno aumentati, non ridotti. Landini? Non ha più argomenti: ridicolo scioperare sulla manovra».
Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, la Cgil proclama l’ennesimo sciopero generale per il 12 dicembre.
«Non sanno più di cosa parlare. Esaurito il filone di Gaza dopo la firma della tregua, si sono gettati sulla manovra. Ma non ha senso».
Francesco Filini (Ansa)
Parla il deputato che guida il centro studi di Fdi ed è considerato l’ideologo del partito: «Macché, sono solo un militante e il potere mi fa paura. Da Ranucci accuse gravi e infondate. La sinistra aveva militarizzato la Rai».
Francesco Filini, deputato di Fratelli d’Italia, la danno in strepitosa ascesa.
«Faccio politica da oltre trent’anni. Non sono né in ascesa né in discesa. Contribuisco alla causa».
Tra le altre cose, è responsabile del programma di Fratelli d’Italia.
«Giorgia Meloni ha iniziato questa legislatura con un motto: “Non disturbare chi vuole fare”. Il nostro obiettivo era quello di liberare le energie produttive».






