Domenica e lunedì si andrà alle urne per decidere sul taglio dei parlamentari. In sette Regioni i cittadini saranno chiamati a rinnovare governatori e giunte. Il Pd rischia di implodere, e il governo pure. In 962 Comuni si terranno anche le amministrative.
Domenica e lunedì si andrà alle urne per decidere sul taglio dei parlamentari. In sette Regioni i cittadini saranno chiamati a rinnovare governatori e giunte. Il Pd rischia di implodere, e il governo pure. In 962 Comuni si terranno anche le amministrative.Al voto, al voto! Gli italiani sono chiamati alle urne per la prima volta dopo l'esplosione dell'epidemia da Covid 19: domenica e lunedì, 20 e 21 settembre, si vota per il referendum confermativo della riforma sul taglio del numero dei parlamentari e per rinnovare presidenti e consiglieri di sette Regioni, sei a statuto ordinario (Campania, Liguria, Marche, Puglia, Toscana e Veneto) e una a statuto speciale (Valle d'Aosta). Dall'esito delle regionali dipenderà la stabilità dell'esecutivo. Se infatti il centrosinistra subisse una débâcle in Toscana, ad accusare il contraccolpo potrebbe essere lo stesso segretario del Pd, Nicola Zingaretti, con un conseguente cambio di leadership nel partito e un ribaltamento nella linea politica governativa. Ma il 20 e il 21 si voterà anche per eleggere sindaci e consiglieri di 962 Comuni e per le suppletive di due collegi uninominali in Sardegna e Veneto. Per assicurare il distanziamento sociale si è deciso che le operazioni di voto si svolgeranno in due giornate: domenica dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15.Gli italiani chiamati a esprimersi per il referendum costituzionale sono 51.559.898. Gli elettori delle regionali sono 18.590.081. Per le elezioni suppletive del Senato, gli aventi diritto al voto sono 467.122 per la Sardegna (Collegio plurinominale 01 - Collegio uninominale 03 Sassari) e 352.696 per il Veneto (Collegio plurinominale 02 - Collegio uninominale 09 Villafranca di Verona). Le elezioni amministrative coinvolgono 5.725.734 elettori.Per quanto riguarda il referendum costituzionale, il quesito che troverete stampato sulla scheda è il seguente: «Approvate il testo della legge costituzionale concernente “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari", approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 240 del 12 ottobre 2019?». Se siete a favore del taglio dei parlamentari, barrate il «Sì»; se siete contrari, il «No». Per la validità del referendum costituzionale confermativo, a differenza di quanto accade per i referendum abrogativi, non è previsto dalla legge un quorum di validità; non si richiede, cioè, che alla votazione partecipi la maggioranza degli aventi diritto al voto e l'esito referendario è comunque valido indipendentemente dalla percentuale di partecipazione degli elettori.Passiamo ora alle elezioni regionali. In Valle d'Aosta si vota a due anni dall'ultima elezione: le dimissioni del presidente uscente, Antonio Fosson, nel dicembre del 2019 riportano i valdostani alle urne. L'elezione del presidente è indiretta, dunque i cittadini di questa Regione dovranno scegliere tra 12 liste candidate esprimendo una preferenza.Nelle altre sei Regioni, l'elezione del presidente è diretta. Si parte da una situazione di quattro Regioni governate dal centrosinistra (Toscana, Campania, Puglia, Marche) e due dal centrodestra (Liguria e Veneto). Lunedì prossimo, al termine dello spoglio delle regionali, che inizierà dopo quello del referendum, basterà contare i presidenti di centrosinistra e quelli di centrodestra per sapere chi avrà vinto. Tutte le elezioni sono a turno unico, solo in Toscana la legge elettorale prevede un eventuale ballottaggio (senza possibilità di apparentamenti) tra i primi due candidati, nel caso in cui nessuno dovesse riuscire a ottenere al primo turno almeno il 40% dei voti.La Liguria è l'unica Regione dove Pd e M5s hanno stretto un'alleanza e hanno candidato il giornalista Ferruccio Sansa. In lizza ci sono il presidente uscente di centrodestra, Giovanni Toti, il candidato di Italia viva, Più Europa e Psi, Aristide Massardo, e altri sette aspiranti presidenti di Regione. È ammesso il voto disgiunto (per un candidato presidente e una lista collegata a un altro candidato presidente). Si possono esprimere due preferenze, per due candidati della stella lista ma di genere diverso. Se si votano due candidati dello stesso genere, la seconda preferenza è nulla. In Veneto, a sfidare il presidente uscente Luca Zaia, ci sono Arturo Lorenzoni (sostenuto da una coalizione di centrosinistra), Enrico Cappelletti (M5s) e altri sei candidati. La legge elettorale prevede il voto disgiunto e la doppia preferenza di genere.In Toscana il presidente uscente, Enrico Rossi, di centrosinistra, non si ricandida. Il Pd con i suoi alleati schiera Eugenio Giani, che sfida la leghista Susanna Ceccardi, sostenuta da tutto il centrodestra. Per il M5s è in campo Irene Galletti. In corsa anche Tommaso Fattori, sostenuto da Sì Toscana a Sinistra, e altri tre candidati a presidente. La legge elettorale prevede il voto disgiunto e la doppia preferenza di genere. A differenza di tutte le altre Regioni, è previsto un eventuale ballottaggio (senza possibilità di apparentamenti) nel caso in cui nessuno dei candidati dovesse riuscire a ottenere al primo turno almeno il 40% dei voti.Nelle Marche il presidente uscente, Luca Ceriscioli, di centrosinistra, non si ricandida. La sfida è tra Maurizio Mangialardi di centrosinistra, Francesco Acquaroli di centrodestra, Gianluca Mercorelli del M5s e altri cinque candidati a presidente. Non è ammesso il voto disgiunto tra un candidato presidente e una lista collegata a un altro candidato. La legge elettorale ammette la doppia preferenza di genere. In Puglia l'uscente Michele Emiliano di centrosinistra se la vedrà con Raffaele Fitto, candidato del centrodestra, Antonella Laricchia (M5s), Ivan Scalfarotto (Iv) e altri quattro candidati. La legge elettorale prevede il voto disgiunto e la doppia preferenza di genere.In Campania il presidente uscente Vincenzo De Luca (centrosinistra) sfida il candidato del centrodestra, Stefano Caldoro, quello del M5s, Valeria Ciarambino, e altri quattro candidati. La legge elettorale prevede il voto disgiunto e la doppia preferenza di genere.Ma alle urne si andrà anche per le amministrative. Al voto per l'elezione dei sindaci e il rinnovo dei consigli comunali anche tre capoluoghi di Regione (Aosta, Trento e Venezia) e 15 capoluoghi di provincia (Agrigento, Andria, Arezzo, Bolzano, Chieti, Crotone, Enna, Fermo, Lecco, Macerata, Mantova, Matera, Nuoro, Reggio Calabria, Trani). Per i Comuni sopra i 15.000 abitanti è ammesso il voto disgiunto, ovvero per un candidato sindaco e una lista che non lo sostiene, e la doppia preferenza di genere. Se nessun candidato a sindaco conquista al primo turno il 50% più uno dei voti, si va al ballottaggio. Per i Comuni con meno di 15.000 abitanti l'elezione è a turno unico: vince il candidato a sindaco che ha preso più voti.La necessità di garantire il diritto di voto anche per quanti sono sottoposti a terapia anti-Covid o in quarantena ha fatto sì che nelle strutture sanitarie con almeno 100 e fino a 199 posti-letto, che ospitano reparti Covid, verranno costituite sezioni elettorali ospedaliere. Esse saranno abilitate alla raccolta del voto domiciliare degli elettori sottoposti a trattamento domiciliare o in condizioni di quarantena o di isolamento fiduciario per il coronavirus.
Robert Redford (Getty Images)
Incastrato nel ruolo del «bellone», Robert Redford si è progressivamente distaccato da Hollywood e dai suoi conformismi. Grazie al suo festival indipendente abbiamo Tarantino.
Leone XIV (Ansa)
Nella sua prima intervista, il Papa si conferma non etichettabile: parla di disuguaglianze e cita l’esempio di Musk, ma per rimarcare come la perdita del senso della vita porti all’idolatria del denaro. E chiarisce: il sinodo non deve diventare il parlamento del clero.