2022-02-11
La denuncia di Renzi contro i pm di Open «In Procura non c’è»
Il capo degli inquirenti di Genova alla «Verità»: non è arrivata. L’ex premier prepara la difesa: a Palazzo Madama e in libreria.«La querela del senatore Matteo Renzi? A oggi non è arrivato ancora nulla». Parola del procuratore (facente funzioni) di Genova Francesco Pinto. Di fronte a questa risposta abbiamo insistito: è almeno giunta una telefonata per annunciarne l’invio? «Niente. Ho solo notizie mediatiche. Non c’è stato nessun deposito». Eppure ieri sembrava già tutto fatto. L’ufficio stampa di Renzi era stato chiaro: «Il senatore ha provveduto a firmare una formale denuncia penale nei confronti dei magistrati Giuseppe Creazzo, Luca Turco e Antonino Nastasi. L’atto firmato dal senatore sarà trasmesso a Genova, competente sui colleghi fiorentini […] Renzi ha chiesto di essere ascoltato dai pm genovesi, riservandosi di produrre materiale atto a corroborare la denuncia penale». Ma nel capoluogo ligure non lo ha ancora sentito nessuno.I suoi avvocati hanno tutti negato di averla scritta. Uno di loro ci ha offerto un indizio: «L’ha scritta lui personalmente e si è consultato con un avvocato di Milano». Il maggiore indiziato è Massimo Dinoia, difensore di Marco Carrai, coindagato dell’ex premier. Il legale potrebbe essere stato prescelto avendo già riportato due successi in Cassazione contro i sequestri ordinati dalla Procura di Firenze nell’inchiesta Open.«Ci siamo rivolti ai giudici perché io mi fido dei giudici, non di tutti. Questa battaglia è giuridica, non è fallo di reazione» ha annunciato il leader di Italia viva. Che, però, sembra non aver contattato ancora nessuno.Ma l’annuncio della (presunta) denuncia contro i pm per violazione dell’articolo 68 della Costituzione e abuso d’ufficio ci offre comunque un’informazione preziosa: il fu Rottamatore non è pronto a contrattare con chicchessia, nemmeno con i giudici, la sua libertà di fare il politico e il fundraiser a tempo pieno. Noi non vorremmo essere al posto della gup che a partire dal 4 aprile dovrà decidere se mandarlo alla sbarra o meno. Di che corrente è? Si è scordata di pagare qualche multa negli ultimi anni? In famiglia tutto bene? Di che colore porta i calzini? Che cosa fa nel tempo libero la signora? Perché il prossimo bersaglio del Renzi furioso potrebbe essere proprio lei. Noi abbiamo scoperto che la dottoressa Sara Farini è nata a Prato nel 1981 sotto il segno dei Pesci, è in magistratura dal 2012 e a Firenze dal 2018, faceva il giudice civile e penale a Massa e pare non abbia mai fatto attività correntizia. Una toga che si divide tra casa e ufficio. Difficile trasformarla in un bersaglio. Ma con Renzi mai dire mai.Il procuratore Giuseppe Creazzo ieri ha potuto assaggiare l’aplomb anglosassone del suo indagato, che a reti unificate ha ricordato una questione che con il processo Open per finanziamento illecito non c’entra nulla: «Se un magistrato compie un atto sessuale il Csm gli toglie due mesi di anzianità, se lo fa un cittadino si prende anni di galera» ha detto ricordando un procedimento disciplinare nei confronti di Creazzo per presunte molestie (il caso è ancora aperto).Per ora il procuratore ha deciso di non fare causa contro Renzi. Sino a giugno infatti resterà procuratore di Firenze e non ritiene opportuno per il ruolo che ricopre mettersi alla stessa stregua di un imputato, seppur eccellente.Ieri l’Associazione nazionale magistrati è scesa in campo in difesa dei colleghi, stigmatizzando gli «inaccettabili comportamenti» dell’ex primo ministro e il tentativo di delegittimazione messo in atto contro gli inquirenti: «I pubblici ministeri che hanno chiesto il processo nei suoi confronti sono stati tacciati di non aver la necessaria credibilità personale in ragione di vicende, peraltro oggetto di accertamenti non definitivi o ancora tutte da verificare, che nulla hanno a che fare con il merito dei fatti che gli sono contestati».Renzi ha immediatamente replicato dai microfoni di Radio Leopolda (sic) per far sapere, parafrasando Enzo Tortora, di essere innocente e di sperare che lo siano anche i giudici. Sebbene in cuor li abbia già condannati. Con tanto di sentenza già scritta: «Non c’è uno che non sappia che la vicenda finirà con un buco nell’acqua, è una tesi strampalata: pretendono di decidere chi è partito e chi è fondazione». L’ex premier ci tiene a segnare la differenza tra il «modo di reagire berlusconiano», che è quello di «urlare allo scandalo», e il suo, il metodo Bud Spencer: «Sono cascati male, se c’è uno che non si tira indietro sono io. Basta buonismo, ora reagisco». E per far capire l’antifona ha continuato ad assestare sberloni: «La legge è uguale per tutti, anche per i magistrati fiorentini. Io non voglio scappare dalla giustizia, io voglio giustizia». Però i tempi deve dettarli lui. Ha calcolato che il processo, seguendo un iter normale durerebbe sino al 2027, ma lui non vuole rimanere per cinque anni «sotto schiaffo, sotto ricatto, sotto botta dicendo che “il tempo è galantuomo”». No, lui intende continuare a «occuparsi di politica» e delle remunerative attività di corollario. Quindi ha iniziato a confondere le acque da par suo: «A Conte (nemmeno indagato, ndr) e a Grillo, i pm di Milano e Roma non hanno tolto i cellulari (neanche a lui, ndr), hanno utilizzato uno stile diverso da quelli di Firenze. Uno di loro (Luca Turco, ndr) si occupa a tempo pieno della famiglia Renzi: prima che diventassi premier eravamo una famiglia rispettabile, ora sembriamo un’associazione di gangster».Alla fine ha annunciato le prossime battaglie: in Senato e in libreria. A Palazzo Madama si discuterà del suo caso, della presunta violazione delle guarentigie del parlamentare e della possibilità di chiamare in causa la Corte costituzionale: «A marzo ci sarà il conflitto di attribuzione in Aula, dirò quello che penso. La politica non può restare tutte le volte a capo chino. Io sto chiedendo di rispettare legge, non di non indagare». Quindi ha parlato della sua prossima fatica letteraria: «Il 5 aprile, dopo la sentenza del gup, perché io rispetto la legge, pubblico un libro su ciò che è accaduto in Italia, le violazioni di legge, le stranezze, perché è bene lasciare traccia di tutto».La Farini è avvertita, anche perché il 5 la gup non avrà ancora preso la sua decisione.