2022-03-23
Maurizio Gasparri: «La commissione Difesa convocherà chiunque è coinvolto»
Il senatore: «Ascolteremo Alessandro Profumo, Sace e Fincantieri. Ma al momento le Procure restano a guardare».La presidenza del Senato ha dato il via libera alle audizioni per chiarire l’intrigo della trattativa per la vendita di armi alla Marina militare colombiana che vede tra i protagonisti Massimo D’Alema. «I rappresentanti delle istituzioni coinvolte verranno convocati tutti in commissione Difesa del Senato, compreso l’ad di Leonardo Alessandro Profumo». Parola di Maurizio Gasparri, che della commissione è componente e che nei giorni scorsi aveva chiesto al presidente Roberta Pinotti di aprire una procedura per «un affare assegnato». In sostanza è un approfondimento su un tema sul quale viene avviata un’istruttoria, nel caso specifico sull’import export di armi, che deve concludersi con una risoluzione. «Potrebbe portare a un documento da votare, a una relazione o semplicemente a della questioni da comunicare al governo. Di certo questa vicenda, visto che le Procure al momento non se ne occupano, non può essere trattata soltanto dal vostro giornale e da qualche programma televisivo». Si partirà con la convocazione di Profumo?«Io chiederò di sentirlo, perché sono uscite fuori email, carteggi, pranzi al ristorante (tra D’Alema e Profumo che, come ricostruito dalla Verità, sono avvenuti in piazza de Ricci, a 300 metri da piazza Farnese, dove ha il suo quartier generale la Fondazione Italianieuropei presieduta dall’ex premier, ndr), ma non spetta a me stilare la scaletta. Io leggendo le vostre inchieste mi sono chiesto se può ancora rimanere in quell’incarico con i gravi dubbi che gravano sul suo operato, ma anche che cosa sa della vicenda Colombia. E soprattutto quali sono stati i suoi rapporti con D’Alema. Ma credo che la presidenza ritenga che si debba partire con il segretario generale della Difesa (il generale Luciano Portolano, ndr), che in questa storia non c’entra niente, ma che verrà a illustrare regolamenti e procedure». Ci sono leggi che regolano la vendita di armi all’estero.«Certo, e devono avvenire con il sistema “gov to gov”, ovvero per via istituzionale, senza intermediari. Non è che tutti possono andare in giro a comprare, vendere o trattare armi. Ci sono delle regole da rispettare. E in questo caso bisogna capire se è stato dato un incarico a qualcuno nell’affare colombiano. Ma bisognerà capire anche quali contatti e quali aderenze sono state vantate, se ci sono stati degli intrecci impropri e se un’azienda strategica si è mossa con logiche da sezione di partito. Bisognerà sentire Leonardo, ma anche Fincantieri e Sace (la società controllata da Cassa depositi e prestiti che assicura e garantisce le operazioni di esportazione italiane e che in un carteggio riservate si era detta pronta a valutare la trattativa con la Marina colombiana proposta da Fincantieri, ndr)».La Commissione si è data una timeline?«Io educatamente aspetto la scaletta delle audizioni, ma la ritengo una procedura da portare avanti nell’immediatezza e con delle scadenze precise. Si deve fare chiarezza, anche perché le Procure, solerti in mille casi minori, dormono tranquillamente su questa vicenda. Non voglio credere che la ragione sia da ricercare nell’appartenenza alla storia della sinistra politica italiana di alcuni coinvolti, ma leggendo libri scritti da ex magistrati il sospetto può nascere. Insomma, anche per la natura istituzionale di alcune questioni, bisogna fare chiarezza subito su Profumo e dintorni».