2022-12-06
La City incorona l’ucraino Zelensky «nuovo Churchill»
Volodymyr Zelensky (Ansa)
Per il «Financial Times» è la persona dell’anno, ma nulla si dice sulle repressioni interne. Kiev colpisce due aeroporti con i droni.Il principale organo di stampa liberale dell’Occidente ha eletto il suo «Churchill» dell’era social. È il presidente ucraino Volodymyr Zelensky l’«uomo dell’anno» per il quotidiano britannico Financial Times. La testata gli ha dedicato una grande foto in prima pagina, mettendo in evidenza le occhiaie che denotano il peso di portare avanti un Paese in guerra. Il «big read» dedicato a Zelensky ha infatti un incipit epico. «A nove mesi dalla brutale lotta per la sopravvivenza nazionale contro gli invasori russi, Volodymyr Zelensky appare stanco». Il quotidiano della City, nell’affermare che Zelensky si è guadagnato un posto nella storia per la sua straordinaria dimostrazione di leadership e forza d’animo, lo paragona a Winston Churchill che parlò alla radio per unire il Paese durante il blitz della Germania nazista sul Regno Unito. Unica differenza, secondo il Financial, è il mezzo utilizzato. «Zelensky ha usato i social media con una campagna incessante per ottenere il sostegno militare e finanziario occidentale, trasformando la difficile situazione del suo popolo in una leva morale sui leader di Europa e Stati Uniti». Certamente alcuni aspetti della gestione del potere da parte del leader ucraino vengono tralasciati, perché stonano con l’epopea complessiva: lo scioglimento dei partiti di opposizione, messi al bando con l’«accusa» di essere filorussi, la decapitazione dei vertici politici troppo vicini al rivale Poroshenko, gli attacchi alla chiesa ortodossa (o meglio al ramo legato al Patriarcato di Mosca), i problemi creati agli organi di stampa ucraini che non si erano dimostrati allineati col governo, il licenziamento di alcuni ambasciatori ucraini (tipo quelli presenti in Georgia e in Marocco), rei di non aver convinto i Paesi nei quali si trovavano a mandare armi a Kiev. Azioni che non dimostrano esattamente uno spirito liberale, ma il quotidiano ha fatto la sua scelta. Il premio a Zelensky arriva in una giornata particolarmente dura del conflitto, in cui sul campo gli attacchi reciproci hanno mietuto disastri e vittime. Almeno nove persone sono rimaste uccise in un bombardamento delle forze ucraine su edifici residenziali ad Alchevsk, località nella «Repubblica di Lugansk», come riferito dalle milizie dell’entità separatista filorussa. Il bombardamento è stato compiuto con sei razzi che hanno colpito tre edifici, dove vivono rifugiati e lavoratori impegnati nei lavori di ricostruzione della regione. Dall’altra parte della «barricata», in territorio controllato dall’Ucraina, a causa dei raid russi diverse città sono rimaste senza acqua, né corrente elettrica. Secondo il capo dell’amministrazione militare di Kryvyy Rih, nel centro dell’Ucraina, «una parte della città è senza elettricità, diverse caldaie e stazioni di pompaggio idrico sono scollegate». Gli operatori di Odessa, nel Sud, e a Sumy, nel Nord Est, hanno riferito la stessa situazione. La corrente è stata interrotta anche a Mykolaiv, nel Sud, secondo il sindaco Oleksandr Sienkevitch. Un raid russo ha colpito poi edifici residenziali a Novosofiivka, nella regione di Zaporizhzhia, uccidendo due persone e ferendone altre due. Un’azione ritenuta in parte dimostrativa, dopo che le forze di Kiev hanno attaccato il territorio russo con droni, secondo le prime ricostruzioni sul danneggiamento di due aeroporti russi. Tre persone sono morte e almeno altre cinque sono rimaste ferite a causa di una prima esplosione avvenuta in un aeroporto vicino a Ryazan, a Sud Est di Mosca. In un parcheggio per aerei sarebbe saltata in aria una cisterna di carburante. Stando agli organi di informazione ucraini anche un altro aeroporto militare russo è stato attaccato con un drone: si tratta della pista della base aerea russa di Engels-1, nella regione di Saratov, dove sarebbero stati danneggiati due bombardieri Tu-95. Almeno due militari si troverebbero ricoverati in ospedale. «L’Ucraina sta subendo una brutale aggressione da parte della Russia, sta combattendo per la sua legittima difesa e ha ogni diritto di farlo»: così un portavoce della Commissione Ue ha commentato le notizie sull’attacco coi droni. «Non ci esprimiamo sugli sviluppi militari sul campo», ha però sottolineato. I raid russi arrivano, inoltre, nel giorno in cui il presidente russo, Vladimir Putin, si è recato in visita al ponte di Crimea - anche detto ponte di Kerch - attaccato dalle forze ucraine. Per il danneggiamento, avvenuto lo scorso ottobre, Mosca ha giurato vendetta. Il ponte di Kerch - maxi infrastruttura voluta proprio da Putin - collega la penisola di Crimea, annessa dalla Russia nel 2014, alla Federazione. È stato colpito dall’esplosione di un’autobomba, per cui Mosca ha parlato di «terrorismo internazionale». Il leader del Cremlino ha ispezionato personalmente la parte carrabile del ponte (in parte riaperto al traffico), al volante di una Mercedes. Putin, che era accompagnato dal vice primo ministro Khusnullin, ha parlato con gli operai che stanno riparando i danni dell’attentato. Intanto il conflitto ha rischiato ancora una volta di sconfinare, a causa di un incidente simile a quello avvenuto in Polonia in novembre e del quale era stata accusata Mosca (si è poi scoperto che il missile apparteneva alla contraerea ucraina): un razzo è infatti caduto sul territorio moldavo a ridosso del confine con l’Ucraina. Le guardie di frontiera moldave hanno trovato il razzo vicino a Briceni, nel nord del Paese, proprio nelle ore caratterizzate dai massicci attacchi russi contrastati dalla contraerea di Kiev.