2020-09-09
La Azzolina: «Test a campione agli studenti»
Lucia Azzolina (Antonio Masiello, Getty Images)
Il ministro annuncia la roulette dei sierologici per gli alunni, ma già molti professori si rifiutano di farli. La scusa è una banalità per mettere le mani avanti: «Il rischio zero non esiste». Il sindaco Beppe Sala si sveglia: «Chiamate veloci dei docenti fiasco assoluto».Il ministro Lucia Azzolina ieri è tornata sui banchi. Non a rotelle, ma quelli del Senato. La grillina è stata infatti audita dalla commissione Istruzione di Palazzo Madama sulle misure intraprese e ancora in corso per la riapertura delle scuole. Il conto alla rovescia per la maggior parte degli istituti è lunedì prossimo, ma i punti irrisolti e le incertezze che accompagneranno la campanella sono tanti. Ieri Azzolina ha messo per prima cosa le mani avanti: «Siamo consapevoli del fatto che il rischio zero non esista, anche a scuola. Proprio per questo sarà fondamentale il senso di responsabilità di ciascuno e il rispetto delle linee guida e dei protocolli emanati insieme alle competenti autorità sanitarie. Sono stati mesi, quelli appena trascorsi, di intenso lavoro». La titolare del ministero via Trastevere passa poi a quella che sembra essere una difesa in anticipo. La mozione di sfiducia annunciata dalla Lega è infatti pronta al Senato. Il ministro ha precisato che la riapertura delle scuole «non può essere terreno di scontro, è uno dei pilastri del sistema democratico, e abbiamo tutti il dovere di preservarla per il bene del Paese». Bolla le critiche ricevute come «falsità», chiarendo di aver letto troppe «corbellerie» e ricostruzioni «ingiuste», «disfattismo», «narrazioni al ribasso» e «polemiche sterili». Anche sul reclutamento degli insegnanti mancanti Azzolina si difende: «Abbiamo bandito 78.000 posti per assumere nuovi insegnanti. Li espleteremo già a partire dal prossimo mese di ottobre, per riattivare una macchina concorsuale ferma da troppo tempo». Stesso vale per le graduatorie dei supplenti con i punteggi errati: «Sono emersi errori e omissioni nella compilazione delle domande da parte dei candidati, correzioni materiali da effettuare. Ma la provincializzazione e la digitalizzazione stanno facendo emergere un dato estremamente significativo, da anni, nelle precedenti graduatorie, esistevano posizioni, con punteggi difficilmente verificabili e con gradi di incongruenza critici». Colpa di chi c'era prima, insomma. Mentre il flop delle call veloci, a cui hanno risposto solo 2.500 docenti, per il ministro era «prevedibile», essendo «uno strumento del tutto nuovo, partito in un anno eccezionale in cui pesa, sugli spostamenti, anche il tema del contagio». Resta poi l'incognita su quanti professori chiederanno di restare a casa perché soggetti a rischio. Vicenda sulla quale secondo la grillina sono stati fatti racconti «ingiusti e troppe semplificazioni». Il ministro, che sfoggia una mascherina con scritto «I love my students» ha annunciato a sorpresa che durante l'anno saranno fatti test sierologici a campione anche agli studenti. Non è chiaro a chi e quanti. Quelli al personale scolastico, non obbligatori e gratuiti, sono già in corso. Tuttavia, a sottoporsi a livello nazionale è stato solo un docente su quattro. Non proprio un successo. Diversamente dalla Lombardia, nella quale, fa sapere l'assessore al Walfare, Giulio Gallera, più di metà degli insegnanti e degli operatori l'ha prenotato: 108.264 su 206.687. Di questi, 4.078 persone hanno avuto esito positivo e sono state sottoposte immediatamente al tampone. E proprio dal capoluogo lombardo arriva una stoccata al bando online del governo per trovare i docenti disposti a trasferirsi al Nord. Il sindaco di Milano, Beppe Sala, l'ha definito «un fiasco assoluto», parlando di «numeri risibili in rapporto uno a 100 rispetto ai bisogni. Ma anche noi come Comune di Milano abbiamo sudato sette camicie per riuscire a trovare 200 educatrici per le nostre scuole dell'infanzia». Posizione condivisa dal sindacato Gilda, che prevede un numero di posti vacanti «esorbitante».Per quanto riguarda il protocollo da seguire in caso di contagio in classe, Azzolina lascia che a decidere sia la Asl e chiarisce che «non c'è obbligo automatico di quarantena per tutta la classe».Ma intanto, ancor prima della riapertura ufficiale, sono già arrivate le prime chiusure. A Taverna, in provincia di Catanzaro, dopo alcuni casi di infezione rilevati all'interno del territorio comunale, il sindaco ha disposto la chiusura sia dell'istituto comprensivo che della scuola alberghiera Montalcini. Una settimana fa a Verbania era arrivato lo stop alle attività a causa di un positivo tra le persone presenti durante la sessione d'esame per i privatisti. Scattata invece la quarantena ieri in un asilo nido di Pergine Valsugana (Trento), dopo che un bimbo è risultato contagiato. Un'intera classe di una scuola materna è stata invece lasciata a casa a Crema, dopo l'allarme per la febbre rilevata su un bambino dai genitori a casa. Se il tampone sarà negativo torneranno tutti a scuola, altrimenti i tempi saranno più lunghi.
Attività all'aria aperta in Val di Fassa (Gaia Panozzo)
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