Self check-in, ma anche controllo dei consumi e un servizio di reception virtuale sempre disponibile per gli ospiti. Sicurezza, ma anche rispetto della privacy e sostenibilità. Tutte le novità per il turismo del futuro.
Self check-in, ma anche controllo dei consumi e un servizio di reception virtuale sempre disponibile per gli ospiti. Sicurezza, ma anche rispetto della privacy e sostenibilità. Tutto in un'unica soluzione domotica. I tempi cambiano e così anche le abitudini dei turisti. L'emergenza che abbiamo vissuto ha, infatti, accelerato e diffuso alcune macro tendenze che erano già presenti nel mondo dell'accoglienza turistica, ma non in modo così marcato.
Prima di tutto la valorizzazione del tempo, non solo come modalità di viaggio - il famoso «slow tourism» - ma anche come bisogno dell'ospite di svolgere in maniera rapida e senza bisogno di rivedere i propri piani, le incombenze burocratiche relative al soggiorno, dal pagamento alla registrazione. Poi l'ecosostenibilità: sono sempre di più i viaggiatori che cercano soluzioni virtuose che impattino sempre meno sull'ambiente sia negli spostamenti che durante la permanenza nelle strutture ricettive. Infine, l'innovazione tecnologica. Se c'è una cosa che la pandemia ha insegnato è che il digitale può diventare un grande alleato, per tutelare la privacy e anche per garantire la sicurezza degli ospiti.
Proprio da qui nasce Vikey4, una startup che ha come obiettivo quello di rivoluzionare il settore dell'ospitalità, completamente l'accoglienza degli ospiti per case vacanze, hotel e B&B. Dopo aver ideato il self check-in, grazie a cui gli ospiti in seguito alla verifica dei documenti, possono aprire le porte di appartamenti o camere da smartphone, nel 2021 ha lanciato la domotica Vikey4 che permette di controllare da remoto di consumi, rumore, occupazione, incendi e allagamenti. Vikey è presente in nove Paesi e controlla l'apertura di 5000 strutture ricettive per un totale di 500.000 prenotazioni gestite. Ne abbiamo parlato con Luca Bernardoni, ceo e co-founder - dell'azienda che sta lanciando l'«hospitality virtuale».
Come è cambiato il concetto di “viaggio" negli ultimi due anni?
«Il Covid ha cambiato radicalmente le abitudini dei viaggiatori, che oggi cercano maggiore sicurezza e meno contatti con estranei. Poi c'è la questione del tempo, o meglio del valore che chi viaggia dà al proprio tempo: i bisogni dell'ospite sono cambiati per cui è sempre più importante sbrigare le pratiche burocratiche in maniera rapida, meglio se online e prima della partenza. Naturalmente, la digitalizzazione iniziata già prima dell'epidemia (ma che si è consolidata durante questo periodo) è un altro dei cambiamenti che più hanno influenzato il settore del turismo negli ultimi anni».
Quali sono le ultime tendenze?
«Senza dubbio tra le nuove tendenze rientra la parola "sicurezza": meno contatti, evitare lo scambio di chiavi e di documenti, per esempio. E poi la velocità, cioè la ricerca di procedure online prima dell'arrivo per poter dedicare più tempo alla vacanza, senza incombenze amministrative (come la registrazione degli ospiti e i pagamenti online prima dell'arrivo in struttura). C'è, infine, la questione della sostenibilità: i viaggiatori in questa nuova fase, cioè, cercano soluzioni che impattino sempre meno sull'ambiente».
Il digitale sta diventando il protagonista del “nuovo turismo". Ma in che modo la tecnologia può convivere con il trend green?
«La tecnologia è una valida alleata della sostenibilità. Nel nostro caso, ad esempio, permette di controllare i consumi da remoto, anche da app, e rende le strutture ricettive più efficienti dal punto di vista energetico e dunque più green. Attraverso il nostro sistema di domotica Vikey4 l'host può sapere se l'ospite è presente e meno in struttura (nel pieno rispetto della sua privacy) e può di conseguenza impostare delle regole automatiche per spegnere i dispositivi elettrici».
Quali cambiamenti deve fare un operatore per mantenersi competitivo sul mercato nei prossimi anni?
«Offrire soluzioni sempre più integrate per gestire l'accoglienza degli ospiti in ogni aspetto, dal momento della prenotazione fino al check-out. Vikey nasce nel 2016 per semplificare le procedure burocratiche e la consegna delle chiavi. Il sistema di self check-in Vikey permette agli ospiti, dopo la registrazione online, di avere le chiavi digitali della camera o dell'appartamento sul proprio telefono. Con Vikey4, poi, abbiamo completato l'offerta anche con la domotica per il risparmio energetico, il controllo del rumore e per implementare la sicurezza degli ospiti».
Come nasce Vikey4 e qual è il suo obiettivo?
«Vikey4 nasce per offrire un servizio all-in-one nel settore dell'hospitality. Una delle principali esigenze degli host è quella di ottimizzare tempi e costi dell'accoglienza degli ospiti, offrendo al contempo una soluzione sicura e smart e che rispetti la privacy dei clienti. Spesso per non incorrere in disservizi, il gestore è costretto a sovradimensionare lo staff o esternalizzare il servizio di check-in, riducendo così il margine di profitto. Vikey nasce nel 2016 proprio per rispondere a questa esigenza: una soluzione integrata, hardware e software, che permette di alleggerire ospiti e professionisti dell'accoglienza dalle incombenze burocratiche del check-in, trasferendo tutto nella dimensione online prima dell'arrivo in struttura e rendendo disponibili le chiavi digitali, direttamente sul proprio smartphone. Più privacy, più sicurezza e un miglior uso del tempo per ospiti e host. Oggi Vikey lancia sul mercato un nuovo servizio: Vikey4 che rappresenta un'evoluzione verso un'hospitality completamente virtuale. Non solo self check-in, ma anche controllo dei consumi, dei rumori, e prevenzione di allagamenti e incendi».
Cos'è la reception virtuale Vikey4?
«Oggi Vikey non si limita a rendere più veloce l'accoglienza, ma lancia sul mercato la reception completamente virtuale che migliora l'esperienza dei viaggiatori e il lavoro di chi gestisce l'ospitalità. Con la domotica Vikey4 è possibile impostare da app, senza doversi recare di persona in struttura, comandi automatici che rendono più green e efficiente il soggiorno, regolando ad esempio la temperatura dei termosifoni, o spegnendo il condizionatore se nessuno è presente in struttura».
Ha parlato di un futuro dove ci sarà una “hospitality 2.0". Cosa intende con questo termine?
«L'hospitality 2.0 rappresenta la nuova frontiera dell'accoglienza: dal check-in alla cura dell'ospite, l'host può lavorare in modo veloce e sicuro, garantendo tempestività e riservatezza. Un'attenzione al soggiorno degli ospiti a 360°, in tempo reale, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, ma da remoto e nel totale rispetto della privacy».