2022-05-02
L'arte raccontata attraverso i mattoncini Lego
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Arriva a Milano The Art of Brick, la mostra itinerante che raccoglie oltre 100 opere dell'artista Nathan Sawaya. Un successo planetario che ha già raccolto oltre sette milioni di visitatori. Sono serviti oltre un milione di mattoncini Lego per realizzare le 100 opere in scena al Milano Urban Hub - storico scalo merci di Porta Genova, nel cuore dei Navigli - fino al 28 agosto. The Art of Brick, questo è il titolo della mostra itinerante ideata dall’artista contemporaneo Nathan Sawaya che racconta l’arte da una prospettiva inedita unendo pop art e surrealismo in modo innovativo. Le sue opere ironiche e disilluse sono state viste da oltre sette milioni di persone e la CNN ha definito la sua esposizione «tra i primi dieci eventi da non perdere». Secondo il critico d’arte Giancarlo Bonomo, il lavoro di Sawaya appare avvolto «nella magia di un racconta fantastico», un hobby - un “gioco” - che si trasforma in arte e raggiunge un consenso planetario. Spiega Bonomo: «Nell’epoca della paura e dell’incertezza tutto diventa palpabile e realistico. Il “gioco” si fa più che mai eloquente, a tratti drammatico. L’aspetto ludico si pone in secondo piano perché quei mattonino richiamano la vita autentica, con le sue innumerevoli sfaccettature». Il critico prende così in analisi i teschi policromi utilizzati dall’artista per affrontare il tema della morte che, «con il loro ghigno beffardo» ci mettono di fronte alla natura stessa della vita e al fatto che siamo tutti uguali davanti a essa, nonostante il colore della nostra pelle o la nostra condizione sociale. «E non c’è polemica o risentimento razziale. Solamente semplice constatazione, così come la potrebbe formulare, con sicura naturalezza, un bambino intendo ad assemblare i suoi mattoncini». «Ludendo docere» - insegnare giocando - asserivano i latini. E attraverso le creazioni di Nathan Sawaya, l’umanità si interroga e forse riesce anche a trovare una risposta autentica alla sua confusione interiore. Bonomo prende a esempio anche l’opera più iconica dell’artista, Yellow - apparsa anche in un video di Lady Gaga — che raffigura un uomo mentre solleva i lembi di un ventre aperto al cui interno vi è una moltitudine di mattoni Lego dello stesso colore. «Una metafora di ciò che siamo?» si interroga il critico che prosegue sostenendo come non sia affatto difficile pensare che «ognuno di noi è costituito da miriadi di mattoncini accostati che chiamiamo atomi e molecole. Tutto parte dell’infinitamente piccolo per arrivare all’immensamente grande, così come insegna la Verità dell’Universo». I mattoncini gialli si trasformano così in energia allo stato puro e «quello che sembrava inizialmente un “gioco” finisce con lo stupirci». Nathan SawayaE sembra un “gioco” anche la storia di Sawaya, avvocato newyorkese che nel 2004 decide di abbandonare la protezione per dedicarsi a tempo pieno ai suoi mattoncini (nei suoi Art studio di New York e Los Angeles ne ha più di quattro milioni). Vincitore dell’Unique Art Award nel 2011, l’artista è riconosciuto in tutto il mondo per la sua abilità nel giocare con la materia, il colore, il movimento, la luce e la prospettiva per creare emozioni che colgono e sorprendono, nel tentativo di ridare all’uomo una caratteristica per lui fondamentale: la creatività.Il giocoso lavoro di Sawaya è frutto di un lavoro ossessivamente preciso e minuziosamente realizzato. Come racconta il curatore della mostra Fabio di Gioia: «Il lavoro di Nathan colpisce immediatamente, forse anche più ̀ l’adulto che il bambino. Le opere infatti sembrano tutte facilmente realizzabili: basta avere a disposizione un buon numero di mattoncini e unirli secondo uno schema. Ma in The Art of the Brick c’è soprattutto l’elemento del genio, nascosto dal divertissement, che esprime sia l’arte, reinterpretandola, sia la condizione umana. E questo è piuttosto un gioco da adulti».Nell’area espositiva non mancano certo i riferimenti alle opere d’arte più famose, come il David di Michelangelo, la Notte stellata di Van Gogh e la Gioconda di Leonardo da Vinci. I più piccoli non possono che rimanere a bocca aperta davanti al T-Rex lungo quasi sette metri, costruito con oltre 80.000 mattoncini.The Art of the Brick propone anche «In Pieces», un’innovativa collezione multimediale di visioni prospettiche prodotte grazie a una particolare tecnica che mescola fotografie e mattoncini Lego. Infine, all’interno dell’area espositiva è possibile intrattenersi nell’area «Play and Build» dove dare libero sfogo alla propria creatività.