2024-03-13
Cacciato da Harvard il luminare contrario a serrate e vaccino coatto
Martin Kulldorff (Getty Images)
Martin Kulldorff, autore della Great Barrington declaration, è stato licenziato dall’ateneo. Nel 2020 si schierò contro profilassi e lockdown indiscriminati. Appello che gli costò il lavoro ai Cdc, accuse di estremismo e censura.Prima censurato, poi espulso dai Cdc, l’organo statunitense di salute pubblica, e infine licenziato dall’Università di Harvard, dove era professore presso la facoltà di Medicina. È la storia dell’epidemiologo svedese Martin Kulldorff, il quale ha pagato a caro a prezzo l’essersi opposto alle politiche sanitarie di Anthony Fauci. «Non sono più un professore di medicina ad Harvard», esordisce nell’articolo del City Journal in cui ripercorre la vicenda. «Il motto di Harvard è «Veritas», ma ho scoperto che la verità può farti licenziare». Autore insieme ad altri due autorevoli studiosi, la professoressa Sunetra Gupta di Oxford (considerata la più grande epidemiologa di malattie infettive al mondo) e Jay Bhattacharya di Stanford, della Great Barrington Declaration, il documento poi firmato da quasi un milione di studiosi che invitava i governi a rivedere i lockdown generalizzati, Kulldorff ha cercato fin dall’inizio della pandemia di opporsi alle chiusure collettive, sostenendo invece un approccio mirato sulle fasce di età più a rischio. Il 7 luglio 2020, Kulldorff pubblicava un report in cui comparava i dati della Svezia con quelli della Finlandia, mostrando che la prima, pur mantenendo le scuole aperte, non aveva registrato alcun decesso per Covid nella fascia di età da uno a 15 anni. Al contempo, gli insegnanti avevano avuto la stessa mortalità media di altre professioni. Ma mentre gli articoli dei «chiusuristi» trovavano facile pubblicazione sulle riviste, Kulldorff, pur insegnando ad Harvard, non otteneva spazio. E visto che cercava di diffondere i suoi timori sull’allora Twitter, prevedendo i danni che la chiusura prolungata delle scuole avrebbe causato ai ragazzi, lo avevano inserito nella lista nera delle tendenze della piattaforma. Quando poi redasse la Great Barrington Declaration con Sunetra Gupta e Jay Bhattacharya, divenne oggetto di attacchi squadristici da parte di alcuni colleghi, che lo accusarono, tra le altre cose, di essere al soldo di think thank destrorsi. A un certo punto Rochelle Walensky, un membro del board del Mass General Brigham, l’ospedale che conta la maggior parte del corpo docente della Harvard Medical School, lo ha ingaggiato in un dibattito. Ma dopo aver subito le osservazioni critiche della collega, Kulldorff non ha avuto la possibilità di controbattere. Pochi mesi dopo, la Walensky diveniva direttrice dei Cdc. «A quel punto», scrive il professore, «era chiaro che dovevo scegliere tra la scienza e la mia carriera accademica. Ho scelto la prima opzione». Lo svedese racconta anche di aver ricevuto, dietro le quinte, il supporto di molti colleghi, molti dei quali però preferivano non esporsi pubblicamente. Nel 2021, su richiesta del governo, gli venne censurato un tweet perché in violazione con le politiche dei Cdc. «Pensare che tutti debbano essere vaccinati è scientificamente sbagliato quanto pensare che nessuno dovrebbe farlo», aveva scritto nel post. «I vaccini Covid sono cruciali per le persone anziane ad alto rischio e i loro caregiver. Coloro che invece hanno naturalmente contratto l'infezione non ne hanno bisogno. Neppure i bambini». Un mese dopo, veniva licenziato dai Cdc nel suo ruolo di membro del Gruppo di lavoro sulla sicurezza dei vaccini Covid. Non a causa del tweet, ma per assurdo perché si era schierato contro la decisione di sospendere il vaccino J&J (poi revocata quattro giorni dopo) in seguito a segnalazioni di coaguli di sangue in alcune donne sotto i 50 anni. Visto che non erano stati riportati casi tra le persone più anziane, che invece traevano maggior beneficio dall’inoculazione, e poiché in quel momento c’era carenza di vaccini, Kulldorff sostenne che per persone oltre una certa età J&J non dovesse essere sospeso. «Senza dubbio alcuni anziani sono morti a causa di questa “pausa” nel vaccino», osserva l’epidemiologo. Non certo un no vax, bensì un esperto che, pur constatando l’efficacia dei sieri in determinate condizioni, era contrario agli obblighi e alle campagne di massa, perché «ogni persona onesta sa che nuovi farmaci e nuovi vaccini comportano potenziali rischi sconosciuti al momento dell’approvazione. Questo era un rischio che valeva la pena correre per le persone anziane, altamente minacciate dal Covid, ma non per i bambini […] né per coloro che avevano già un’immunità acquisita attraverso l’infezione». Alla fine è arrivato il licenziamento anche da Harvard. Immunodepresso per via di un problema genetico, Kulldorff era guarito da una forma piuttosto pesante di Covid. «Per ragioni scientifiche, etiche, di salute pubblica e mediche, mi sono opposto sia pubblicamente sia privatamente agli obblighi vaccinali per il Covid», scrive. «Possedevo già un’immunità superiore acquisita attraverso l’infezione, e vaccinarmi senza studi adeguati sull’efficacia e la sicurezza nei pazienti con il mio tipo di immunodeficienza comportava rischi». L’Università, tuttavia, non ha accettato la sua richiesta d’esenzione, pur avendone elargite molte e nonostante la sua immunità fosse da considerare, secondo gli studi più accreditati, superiore a quella dei vaccinati. Infine, Kulldorff ha perso posto di lavoro e cattedra.«La bellezza del nostro sistema immunitario è che coloro che guariscono da un’infezione sono protetti quando si trovano nuovamente esposti. Questo è noto fin dalla peste di Atene del 430 a.C», osserva il professore, che poi aggiunge: «Continuando a imporre il vaccino agli studenti con un’infezione pregressa da Covid, Harvard di fatto nega 2.500 anni di conoscenza scientifica».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.