2023-05-24
Manovra stipendi, assist alla Juve. Può patteggiare a campionato finito
Massimiliano Allegri (Ansa)
La scelta del Tribunale federale di fissare l’udienza al 15 giugno permetterà al club di valutare la classifica e decidere se tentare di limitare i danni. In caso di processo, rischierebbe di perdere l’Europa per vari anni.Sul futuro della Juventus, ormai, è il gioco delle parti. Lunedì sera la sentenza uscita dieci minuti prima di entrare in campo con l’Empoli ha fatto arrabbiare tutta la società. «Mancanza di rispetto», ha lamentato l’allenatore bianconero Massimiliano Allegri, dopo aver saputo di quei dieci punti di penalizzazione.In realtà, c’era anche una buonissima notizia: l’udienza davanti al Tribunale federale per il filone della «manovra stipendi» è stata comodamente fissata per il 15 giugno. Ovvero, undici giorni dopo la conclusione del campionato. Tenendo presente che si può chiedere il patteggiamento fino a tre giorni prima del processo, significa che la società torinese avrà tutto il tempo di studiare la classifica finale e di valutare se le convenga chiedere una mitigazione della pena, oppure proclamarsi innocente e rischiare una condanna magari anche pesante, ma da «caricare» tutta su una stagione comunque compromessa come quella attuale. A parte le quattro reti incassate dall’Empoli, che la giornata di lunedì non sia stata una completa tragedia è anche testimoniato dal fatto che ieri, in Borsa, il titolo della Juventus ha reagito mettendo a segno un rialzo del 2,4%. I dieci punti di penalizzazione lasciano la Juve comunque in zona Europa league, anche se a cinque punti dal Milan, che è l’ultima squadra che oggi andrebbe in Champions. Una qualificazione europea, meglio ancora se in una coppa a basso introito, potrebbe diventare un mezzo affare per la Juve.Il motivo è presto detto: a giugno, la società degli Agnelli Elkann rischia una squalifica di un anno in sede Uefa, se verrà ritenuta colpevole di aver trasmesso dati di bilancio falsati per il «patteggiamento» della scorsa estate. Visto che la squalifica Uefa si sconta nella prima stagione utile, sarebbe molto importante per la Juve centrare una qualificazione europea, anche in Conference, e togliersi il pensiero dello stop forzato. Diversamente, rischierebbe di dover rinunciare a giocarsi la Champions, o una delle altre due coppe europee, tra due anni, che equivarrebbe a non uscire dal tunnel, anche finanziario, per un sacco di tempo. Poi, c’è l’assist di quell’udienza fissata per il 15 giugno. In sé, il filone d’inchiesta della manovra stipendi è ancora più pericoloso di quello sulle plusvalenze. Le prove trasmesse dalla Procura di Torino alla Figc sono imponenti e, tra intercettazioni e carte firmate dalla Juve, sembra evidente che ci fosse la volontà di sbandierare dei risparmi finti, visto che poi c’era l’accordo sottobanco tra il club e i giocatori di restituire la differenza degli stipendi non versati.A peggiorare il quadro ci sono l’interrogatorio dell’ex juventino Paulo Dybala, che ha sostanzialmente confermato quanto scoperto dalle indagini della guardia di finanza, e la posizione piuttosto dura di Cristiano Ronaldo, che potrebbe sfociare in una causa da 20 milioni contro la Juve. Qui, gli scenari sono tre. Il primo è che la Juve vada a processo e venga condannata con altri punti di penalizzazione, che si aggiungerebbero ai 10 tolti lunedì. Ma non è neppure da escludere che questa seconda penalizzazione venga imputata alla stagione 2023-2024. In entrambe le ipotesi, per il club bianconero sarebbe una disdetta perché o perderebbe la qualificazione europea di quest’anno (quella che serve a smaltire subito l’eventuale squalifica Uefa), o rischierebbe di giocare il prossimo campionato senza possibilità di centrare obiettivi importanti.Il secondo scenario è che il processo vada bene e che la Juventus venga assolta. Il terzo scenario è il più interessante e riguarda il patteggiamento. Certo, patteggiare, per la società controllata da John Elkann significherebbe ammettere di aver frodato e sarebbe un danno di immagine notevole. Tuttavia, con il provvidenziale calendario della giustizia sportiva, la Juventus ha tutto il tempo di valutare la classifica finale del campionato, studiare la propria posizione, fare una prognosi dei nuovi punti di penalizzazione che rischia e decidere se chiedere lo sconto della pena, tre giorni prima dell’udienza. Insomma, nel giorno in cui la giustizia della Figc ha fatto la faccia feroce, in realtà dal tribunale federale è arrivato un bell’assist alla dirigenza juventina.Ieri, certamente per un caso, il ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha scritto al Coni chiedendo di intervenire sulla giustizia sportiva e il presidente dello stesso Coni, Giovanni Malagò, al termine di una giunta esecutiva, ha accennato a «un provvedimento che guardi alla dinamica della tempistica che tuteli i diritti del ricorrente e la celerità dei provvedimenti». Nessun riferimento al caso Juve, ma una maggiore attenzione ai tempi non sarebbe male anche visto proprio il caso dei bianconeri.Infine, c’è da segnalare l’exploit dell’eurodeputato del Pd Sandro Gozi, grande tifoso della Juve, che su Twitter ha attaccato la giustizia sportiva parlando di «vendette» e poi, rispondendo a un seguace che chiedeva un intervento della politica, ha lanciato un messaggio oscuro: «In Ue stiamo lavorando. Vediamo cosa decide la Corte Ue». Dopo, resta l’Onu.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.