2022-10-07
Rowling frusta l’ente per bimbi trans: «Ci lavorava il paladino dei pedofili»
J.K. Rowling. In alto, il logo di Mermaids (Getty Images)
La creatrice della saga di «Harry Potter» si scaglia contro Mermaids, influente organizzazione inglese con un dirigente vicino a chi molesta minori. È il secondo caso dopo quello all’asilo arcobaleno di Berlino.J.K. Rowling di nuovo in polemica con gli attivisti Lgbt. Stavolta la celebre scrittrice britannica si è schierata contro Mermaids, ente di beneficenza transgender che assiste i giovani interessati al «cambio di sesso», e quanti lo sostengono, vip inclusi. Per meglio capire la vicenda, occorre però fare prima un piccolo passo indietro, ricordando anzitutto come Mermaids, anche se magari molti in Italia non ne hanno mai sentito parlare, tutto sia fuorché una piccola realtà. Al contrario, si tratta di una sigla che, fondata nel 1995, vanta legami molto influenti.Basti dire che ha incassato il pubblico sostegno di personaggi come il principe Harry, la dem americana Alexandria Ocasio-Cortez e l’attrice Emma Watson, peraltro diventata celebre a livello globale proprio come coprotagonista nella serie cinematografia di Harry Potter, tratta dai libri della Rowling. Non solo. L’ente arcobaleno, come ha sottolineato il Telegraph, è stato negli anni destinatario di sostanziosi finanziamenti pubblici: si parla oltre 20.000 sterline in sovvenzioni statali e più di 500.000 dalla National Lottery.Peraltro, Mermaids è vicina alla clinica Tavistock & Portman di Londra, recentemente portata alla chiusura dai noti scandali, in quanto era solita indirizzavi i giovani pazienti. «Mermaids dice sempre ai genitori che è una questione di vita o di morte», riportano le testimonianze anche di medici che hanno denunciato quanto avveniva nella struttura londinese: «”Preferiresti un ragazzo vivo o una ragazza morta?”: la narrazione di Mermaids è ovunque».Come se non bastasse, è accaduto che lunedì il Times abbia scoperto come nel 2011, a Baltimora, uno dei collaboratori di questa organizzazione, Jacob Breslow, che lavora per la London school of economics and political science, avesse partecipato a un evento di B4u-Act, un’organizzazione considerata pro pedofilia, intervenendo in una conferenza in cui criticava la concezione che la società ha dei pedofili. Breslow, in quel contesto, invitava a chiamare «persone attratte dai minori».Ebbene, appena emersa la notizia, Mermaids ha subito allontanato Breslow, che aveva arruolato a luglio. Ma la cosa, tornando a noi, non è sfuggita a J.K. Rowling. «Ora abbiamo appreso che Mermaids aveva nominato un sostenitore della pedofilia come amministratore fiduciario», ha scritto su Twitter. Per poi aggiungere: «Una banale ricerca su Google avrebbe consentito a Mermadis di leggere le parole di Breslow. Quindi, delle due l’una: o non hanno fatto letteralmente alcun controllo, oppure erano d’accordo con le sue opinioni. In ogni caso è qualcosa di disastroso».In effetti, si tratta di un fatto grave. Anche perché non è certamente la prima volta che in seno a delle organizzazioni arcobaleno si viene a scoprire la presenza di soggetti pericolosamente vicini a movimenti pedofili. Appena mercoledì, infatti, La Verità dava conto della vicenda del primo asilo Lgbt che aprirà a Berlino la prossima primavera. Una realtà nel cui direttivo siede Rüdiger Lautmann, 86 anni, sociologo che nei suoi testi ha più volte preso posizioni molto ambigue sul tema pedofilo; come in un’opera del 1994, inquietante fin dal titolo: Voglia di bambino: ritratto del pedofilo.Ma torniamo alle critiche di Rowling a Mermadis, con la nota scrittrice che ha rincarato la dose: «Sono stati ammessi nelle classi, hanno formato la polizia e hanno avuto una influenza senza precedenti sulla politica sanitaria, anche se per loro stessa ammissione non sono un ente medico. Abbiamo pure scoperto che, senza il consenso dei genitori, inviano a delle ragazzine minorenni dei dispositivi per appiattire il senso». «Noto che ora i sostenitori del gender stanno sostenendo che non importa che un paladino della pedofilia fosse un amministratore fiduciario di un ente di beneficienza per bambini trans, dato che era “solo uno”», ha infine aggiunto Rowling riaccendendo lo scontro che, ormai da qualche anno, la vede dibattere in particolare sull’atteggiamento da tenere verso i minori affetti da disforia di genere.Un tema, questo, sul quale anche gli Stati Uniti stanno avviando una discussione. Reuters ha diffuso proprio nelle scorse ore un’inchiesta a firma di Chad Terhune, Robin Respaut e Michelle Conlin nella quale si spiega come il fenomeno dei baby trans stia esplodendo negli Usa, dove le cliniche specializzate in pochi anni sono arrivate a essere un centinaio, senza che però vi siano effettive garanzie rispetto alle conseguenze cui vanno incontro i minori avviati al «cambio di sesso». «Le prove dell’efficacia e delle possibili conseguenze a lungo termine di quei trattamenti», hanno scritto Terhune, Respaut e Conlin, «restano scarse». E ancora: «I bloccanti della pubertà e gli ormoni sessuali non hanno l’approvazione della Food and drug administration statunitense per la cura dei bambini. Nessuno studio clinico ha stabilito la loro sicurezza».Reuters inoltre ha riportato come «un numero crescente di professionisti» affermi che troppi medici stiano spingendo le famiglie «a perseguire il trattamento per i propri figli prima che vengano sottoposti alle valutazioni adeguate». Perfino l’insospettabile New York Times, in un servizio di pochi giorni fa firmato da Azeen Ghorayshi, si è lasciato scappare che, sulle conseguenze sui baby trans, «i dati sono scarsi». Non si può insomma può ridurre il dibattito sui minori transgender ad una sorta di fissazione di J.K. Rowling, anche se, in effetti, è una dei pochi volti noti a mantenere accesa l’attenzione sul tema. Che parecchi altri preferiscono ignorare.
Crollano le forniture di rame, mercato in deficit. Trump annuncia: l’India non comprerà più petrolio russo. Bruxelles mette i dazi sull’acciaio, Bruegel frena. Cina e India litigano per l’acqua del Tibet.
Elly Schlein (Imagoeconomica)