2021-04-21
L'Italia è un’eccellenza nell'aerospazio, ma in Europa non conta
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Va a rinnovo il consiglio di amministrazione del centro italiano ricerche aerospaziali. Dopo la relazione della Corte dei conti dello scorso anno non è cambiato nulla. Continuo lo spreco di denaro pubblico.L'Asi dovrebbe controllare il Cira ma sono sempre di più i conflitti di interesse.Lo speciale contiene due articoliPersa la direzione generale dell'Esa, nonostante gli ingenti impegni finanziari nel settore aerospaziale europeo, l'Italia si appresta a gestire i fondi del recovery Fund. A quanto pare la cifra dovrebbe aggirarsi intorno al miliardo di euro, ma dovranno essere ancora stabilite le priorità sugli investimenti. Il comparto aerospaziale italiano resta tra i più importanti per il nostro Paese, sia per lo sviluppo industriale sia per le migliaia di addetti ai lavori. Il problema resta però è sempre lo stesso. Le istituzioni che devono governarlo continuano a mostrare debolezze sistemiche, che si trascinano da anni. In particolare sono Asi (Agezia Spaziale italiana) e Cira (Cento italiano ricerche aerospaziali i due enti preposti. Al Cira, va ricordato, è affidato il compito di dare attuazione al Programma nazionale di ricerche aerospaziali (Pro.R.A.), secondo quanto disposto dalla legge 16 maggio 1989. Ma a giudicare dai continui cambiamenti negli ultimi 5 anni, c'è poco da sperare. E pensare che il Cira è una delle eccellenze mondiali nell'aerospazio, tanto che perfino la Nasa ha avviato in questi anni rapporti di collaborazione con il centro di Capua. Il problema è che a controllare il Cira è la stessa Asi, sono due vasi comunicanti, forse fin troppo, perché in teoria il primo dovrebbe controllare il secondo. Ma qui c'è la prima particolarità, perché in entrambi i consigli di amministrazione siede lo stesso consigliere, ovvero Maurizio Cheli, ingegnere e imprenditore nel settore aerospaziale indicato nei due cdA dai Cinque Stelle. Cheli vanta rapporti di lavoro con società partecipate da Asi ed è appunto riuscito nell'impresa di diventare controllato e controllore del Cira. Ma questo caso è solo uno degli ultimi a caratterizzare il Centro delle Ricerche Aerospaziali che si appresta nelle prossime settimane a rinnovare il consiglio di amministrazione e soprattutto l'amministratore delegato il presidente Giuseppe Morsillo. Gli esperti del settore sostengono che la situazione del Cira sia precipitata nel 2016 con la rimozione del presidente Luigi Carrino proprio da parte dell'Asi guidata in quel tempo dal ben famoso Battiston del quale tutti ricordano le ben note competenze scientifiche spaziali e quelle manageriali. All'epoca gli impianti, patrimonio statale che ci ha investito in 20 anni quasi 1 Miliardo di euro, erano fermi per mancanza di manutenzione e l'Asi fu costretta a chiedere una due diligence per capire le responsabilità degli amministratori della società nel periodo 2010 – 2015; epoca in cui imperversava il bi-presidente di Asi e Cira Saggese ancora oggi sotto inchiesta per corruzione. Dopo la rimozione di Carrino, fu la società Deloitte a spiegare nel dettaglio come le risorse per le manutenzioni fossero invece state utilizzate per investire nell'8% di Aspen Avionics, società statunitense dove il Cira ha perso ben 5 milioni di euro. Solo per il costo di ristrutturazione degli impianti, invece, il danno è stato di 20 milioni di euro, risorse pubbliche sprecate, come ha poi evidenziato il magistrato della Corte dei Conti Daniela Morgante. Nella relazione del 2016, ed in quelle successive, la Dottoressa ha dettagliato la situazione del centro di ricerche di Capua. Ma nonostante questo, a distanza di 4 anni di distanza la situazione non sembra cambiata. Il Cira continua a pagare stipendi ingiustificati, con dirigenti con contratto a tempo determinato a un costo di oltre 200.000 euro all'anno. Dal 2014 c'è poi chi continua a costare all'ente oltre 250.000 euro all'anno, guadagnando così molto più del direttore generale e che è stato il principale responsabile operativo della disastrosa gestione degli anni 2010 – 2014. Ci sono anche segretari che, pur se incardinati nel CIRA, sono allo stesso tempo di stanza al MUR, al costo di 150000 euro all'anno a supporto di un direttore generale senza grande giustificazione vista la pletora di funzionari disponibili nel Ministero. Non è un caso che nell'ultima relazione della Corte dei conti, si legga come il «"personale" continua a rappresentare la principale voce di costo per il Cira», come si legge nella relazione del magistrato Morgante. Allo stesso tempo però la Corte dei conti, come spesso accade, non ha ancora preso provvedimenti in materia. Data la situazione ci si attende da parte del nuovo Sottosegretario con deleghe all'aerospazio Bruno Tabacci e dal ministro Maria Cristina Messa un intervento a gamba tesa sul prossimo consiglio di amministrazione; lo faranno nell'interesse dell'ente o ancora una volta tutti gireranno la testa dall'altra parte?.
Little Tony con la figlia in una foto d'archivio (Getty Images). Nel riquadro, Cristiana Ciacci in una immagine recente
«Las Muertas» (Netflix)
Disponibile dal 10 settembre, Las Muertas ricostruisce in sei episodi la vicenda delle Las Poquianchis, quattro donne che tra il 1945 e il 1964 gestirono un bordello di coercizione e morte, trasformato dalla serie in una narrazione romanzata.