Da inizio anno i titoli del settore sono cresciuti del 3,12% contro il -13,1% dell’azionario mondiale. L’esperto: «Per sfidare la recessione Europa, Cina e Usa hanno lanciato piani miliardari soprattutto sull’energia».
Da inizio anno i titoli del settore sono cresciuti del 3,12% contro il -13,1% dell’azionario mondiale. L’esperto: «Per sfidare la recessione Europa, Cina e Usa hanno lanciato piani miliardari soprattutto sull’energia».Nel panorama con perdite a doppia cifra per quasi tutti i comparti azionari, quello delle infrastrutture ha avuto un andamento più incoraggiante anche perché i piani di investimento in questo campo sono meno legati alla congiuntura, spesso riguardano servizi essenziali e prevedono meccanismi di rivalutazione delle tariffe. Si tratta di un fattore molto importante da tenere in considerazione soprattutto in periodi di inflazione elevata.Da inizio anno il settore delle infrastrutture globale ha mostrato un rendimento positivo del 3,12% contro il -13,1% dell’azionario mondiale. «Alcuni business in questo settore (come le reti di trasmissione e distribuzione di acqua, elettricità e gas) sono fortemente regolamentati e possono garantire flussi di cassa relativamente stabili nel tempo», spiega Salvatore Gaziano, direttore investimenti di Soldirxpert scf. «In un’economia in transizione o ancora di più in recessione, gli Stati guardano poi con maggiore attenzione al settore infrastrutturale con enormi piani che in questi ultimi anni sono stati lanciati sia negli Stati Uniti che in Europa e che stanno trovando ora un’ulteriore accelerazione sul tema delle infrastrutture energetiche», spiega l’esperto. «In Europa, negli Stati Uniti, in Cina e nel resto del mondo, gli investimenti nello sviluppo e nel rinnovo di infrastrutture sostenibili ammontano a migliaia di miliardi di euro. Investire in questo comparto ha secondo noi senso ma attraverso un Etf globale e in un’ottica di diversificazione e di revisione e ribilanciamento dei portafogli periodici e con una quota limitata». Secondo uno studio di McKinsey global institute precedente alla pandemia, ogni anno vengono investiti 2.500 miliardi di dollari in infrastrutture. È una cifra enorme, ma il report stima che siano necessari una media di 3.300 miliardi di dollari all’anno per supportare i tassi di crescita attesi. L’Ocse aveva stimato persino un fabbisogno di investimenti in infrastrutture a livello mondiale di circa 6.300 miliardi di dollari fino al 2030 per sostenere la crescita nei mercati sviluppati ed emergenti. In effetti, dando uno sguardo ai fondi e agli Etf del settore, ci sono prodotti che stanno dimostrando di saper combattere la crisi meglio di altri. Un esempio è il L&G Us energy infrastructure mpl ucits etf che è cresciuto del 41,5% grazie ai maggiori investimenti nel mondo delle infrastrutture energetiche. In tre anni è salito del 61,3%. In generale i fondi e gli Etf che puntano sulle infrastrutture hanno perso comunque meno della media di mercato. L’iShares gi. infrastructure ucits etf usd, ad esempio, ha ceduto quest’anno l’1,2%, guadagnando, però, il 14,6% negli ultimi 36 mesi. Il Legg mason clearbridge infr. value a eur, allo stesso modo, quest’anno ha perso solo lo 0,2% a fronte di una crescita del 18,14% negli ultimi 36 mesi.Tra i prodotti che sono cresciuti in questo difficile 2022, poi, c’è poi l’Xtrackers S&P gi. infrastr. swap ucits etf 1c, salito del 3,7% da inizio anno e dell’8,8% negli ultimi tre anni.
Robert Redford (Getty Images)
Incastrato nel ruolo del «bellone», Robert Redford si è progressivamente distaccato da Hollywood e dai suoi conformismi. Grazie al suo festival indipendente abbiamo Tarantino.
Leone XIV (Ansa)
Nella sua prima intervista, il Papa si conferma non etichettabile: parla di disuguaglianze e cita l’esempio di Musk, ma per rimarcare come la perdita del senso della vita porti all’idolatria del denaro. E chiarisce: il sinodo non deve diventare il parlamento del clero.