2024-02-14
Intercettazioni, doppia morale dem
Debora Serracchiani (Imagoeconomica)
Per Debora Serracchiani «La Verità» ha pubblicato testi «irrilevanti» sui rapporti tra Cei e Luca Casarini. Ma lei ha taciuto sul privato di Silvio Berlusconi esposto al pubblico ludibrio.«Sulle intercettazioni non possiamo andare contro la Corte di Giustizia europea che pone il diritto di cronaca prima di tutto anche prima del diritto alla privacy dei politici». Il politico in questione era Silvio Berlusconi e la paladina del «bisogna sapere tutto» era Debora (senz’acca ci raccomandiamo) Serracchiani appena emersa dal nulla per volere di Enrico Franceschini. Sul suo «faccia di libro» l’avvocatina con gli orecchini di perle che i friulani dopo un quinquennio di (s)governo della regione hanno cacciato come un qualsiasi pirla andava oltre: «Il politico rappresenta le istituzioni e quindi non esistono suoi comportamenti privati che non incidano sulla credibilità pubblica». Sono passati una decina d’anni e ora scopre che La Verità (ma pure Panorama) le fa male. Ci sarebbe da pensare all’ennesimo cambio di schieramento della ragioniera con la frangetta che ieri ha interpellato con durezza il ministro della Giustizia Carlo Nordio lamentando che su Panorama e su La Verità sono comparse intercettazioni in merito all’indagine in corso presso la Procura di Ragusa sul caso Saving Humans su «aspetti irrilevanti». E cosa chiede la responsabile giustizia del Pd? Che si faccia un’ispezione ministeriale sui pubblici ministeri siciliani rei di diffondere – almeno così pare di capire dall’interrogazione – materiale riservato che con l’indagine non c’entra nulla. Sostiene la Serracchiani: «Da settimane, ci sono due testate giornalistiche - La Verità e Panorama – che continuano a pubblicare brogliacci e intercettazioni inerenti agli atti dell’indagine condotta nell’ambito dell’inchiesta che vede indagati alcuni membri dell’associazione Mediterranea Saving Humans. Le intercettazioni pubblicate, invece, non hanno alcuna attinenza con i fatti per cui è istruito l’iter processuale, quindi dovrebbero, per elezione, essere custodite nel cosiddetto archivio riservato». E in più c’è di mezzo un parlamentare (del Pd). Con santa pazienza il sottosegretario alla giustizia Andrea Ostellari ha spiegato: non di intercettazioni si tratta, ma dell’estratto di chat rilevate dai cellulari sequestrati agli indagati, non c’è alcun parlamentare, né i pm di Ragusa hanno commesso alcun abuso. La Serracchiani non contenta appellandosi alla legge Orlando (Andrea plenipotenziario del Pd , gia ministro della Giustizia) insiste: sono largamente insoddisfatta, le intercettazioni irrilevanti devono esser cancellate e dovete ispezionare Ragusa. Viene da domandarsi perché allora la Serracchiani come responsabile giustizia del Pd si sia schierata a fianco di Elly Schlein nella lotta alla cosiddetta legge bavaglio voluta dal ministro Carlo Nordio, che legge bavaglio non è, per limitare a un estratto il contenuto delle ordinanze di custodia cautelare pubblicabili. Forse una ragione c’è: la Serracchiani è sempre stata fedele nei secoli a chi comanda. Prima Franceschini poi si è accasata con Matteo Renzi di cui è diventata vicesegretario nazionale, poi ancora con Maurizio Martina e ancora con Pierluigi Bersani, infine stava con Stefano Bonaccini ma dopo che ha perso le primarie si è accasata con la Schlein che le ha tolto il posto di capogruppo alla Camera ma l’ha compensata con la giustizia. Quando era a capo della Regione trovava scomode le intercettazioni che ha brandito come una durlindana prima contro Silvio Berlusconi in ultimo contro Donzelli e Dalmastro che voleva fossero espulsi dal Parlamento perché sul caso Cospito avevano osato rivelare che il Pd, lei compresa, aveva spinto per la revoca del 41bis applicato al terrorista anarchico. Stavolta però sul caso di Luca Casarini, della sua attività di salvatore di anime - visto che i soldi glieli danno i vescovi - e di migranti Debora non vuole che si dica nulla, anzi chiede un’ispezione sui Pm di Ragusa. Quella che il Pd ha negato a Catania sulla giudice Iolanda Apostolico che sfila con i centri sociali e blocca il rimpatrio dei migranti. Forse la Serracchiani che sostiene che nelle chat pubblicate da Panorama e La Verità ci sono «aspetti irrilevanti» avrà pensato che si parlasse di lei.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.