2024-04-19
Incontro Meloni-Von der Leyen: «Draghi nell’Ue? Aspettiamo il voto»
Ursula von der Leyen e Giorgia Meloni (Ansa)
Al centro del colloquio il dossier migratorio. La leader di Fdi frena sull’economista.Un incontro rapido, focalizzato su temi quali il contrasto ai flussi migratori illegali e su uno scambio di vedute sulle ricette per una maggiore competitività europea. Ieri mattina, prima della ripresa dei lavori del Consiglio europeo straordinario, il nostro premier Giorgia Meloni e il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen hanno dato vita a un faccia a faccia a Bruxelles in cui, secondo quanto fatto filtrare da fonti di Palazzo Chigi, si sarebbe in primis fatto il punto sulla missione tunisina (la quarta da quando è presidente del Consiglio) della Meloni. Un viaggio che ha avuto come principale obiettivo quello di accordare al leader del Paese nordafricano Kais Saied delle risorse per tenere fede agli accordi di collaborazione già siglati con l’Europa e per dare ossigeno alle disastrate casse tunisine. Come è noto, Bruxelles la scorsa estate ha siglato un importante accordo con Tunisi, denominato memorandum d’intesa, nel quale sono previste risorse per un totale di 900 milioni, destinate a risanare il bilancio dello Stato e a rendere più efficaci i controlli delle autorità locali a contrasto delle attività dei trafficanti di essere umani. La Tunisia è infatti il principale hub per gli sbarchi illegali nel nostro paese (soprattutto da Sfax) e con l’arrivo della bella stagione di norma si assiste a un forte incremento delle partenze. Il problema è che l’erogazione dei fondi previsti dal memorandum è attualmente bloccata a causa del Fmi, cosa che ha fatto irritare non poco Saied, con comprensibili conseguenze sull’azione delle Forze dell’ordine e di frontiera tunisine. Tanto che la Meloni, considerando anche la fase di stallo pre elettorale in cui versa la Commissione, ha deciso di agire in proprio e ha messo sul tavolo 105 milioni previsti dal Piano Mattei, in attesa che dopo le Europee si sblocchi il grosso delle risorse. È verosimile, dunque, che l’interlocuzione tra la Meloni e la Von der Leyen si sia riferita ai soldi che ancora non hanno preso la via di Tunisi. Nel suo punto stampa, la Meloni ha confermato nel tardo pomeriggio di aver parlato «con la presidente Von der Leyen della questione migratoria nel suo complesso e di rimpatri, mettendo insieme il tema della Tunisia e quello della Libia». «I flussi di migranti verso l’Italia che diminuiscono», ha aggiunto, «dimostrano che il lavoro che abbiamo fatto porta risultati». Più in generale, riferendosi all’appuntamento elettorale di giugno, il presidente del Consiglio si è congedato auspicando che «quando ci rivedremo saremo di fronte a una Europa diversa, più capace di rispondere alle grandi sfide, con un approccio meno ideologico e più pragmatico». E sull’ipotesi di Mario Draghi alla guida dell’Ue, la Meloni si è limitata a dire che «è filosofia: questa tendenza di decidere chi fa cosa prima che i cittadini votino non funziona». «Non parteciperò», ha aggiunto, «a questo dibattito perché non mi interessa, mi interessa che sia Draghi che Enrico Letta, due europeisti, ci dicono che l’Europa va cambiata: questo è il dibattito che va fatto».Un altro capitolo dell’incontro tra le due, legato anch’esso al tema dell’immigrazione illegale, è stata la situazione dei rifugiati siriani in Libano, per la quale il nostro governo ha plaudito alle conclusioni cui il Consiglio è giunto mercoledì sera, su un punto che l’Italia aveva chiesto di inserire nell’ordine del giorno. In una nota diffusa da Palazzo Chigi poco dopo la fine dell’incontro tra la Meloni e la Von der Leyen, si manifestava «soddisfazione» per «le ulteriori iniziative che l’Unione europea può mettere in campo a favore della stabilità della nazione mediorientale», facendo riferimento principalmente all’ipotesi di un accordo col Libano per «sostenere le persone più vulnerabili in Libano, compresi i rifugiati, gli sfollati interni e le comunità ospitanti in difficoltà, nonché a fornire sostegno per combattere la tratta e il traffico di esseri umani».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.