2023-09-15
In Campidoglio il «collocamento» Pd. Gualtieri punta su Gasbarra per Eur
Il sindaco di Roma vorrebbe al vertice della Spa l’ex presidente della Provincia, ma spunta il possibile conflitto d’interessi per la vecchia collaborazione ai tempi del Mef. La maggioranza sul piede di guerra.A poco più di un anno dall’apertura della Porta Santa che darà il via al Giubileo 2025, Roma è sempre più nel caos. Molti dei progetti annunciati trionfalmente arrancano, con il rischio (e in alcuni casi la certezza), che arrivino a compimento dopo la fine del Giubileo. Per il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, però, la priorità sembra essere piazzare ex politici del Pd romano nel consiglio di amministrazione di Eur Spa (controllata al 90% dal Mef e al 10% dal Comune di Roma). Una tendenza manifestata già nel 2020, quando l’attuale inquilino del Campidoglio era ministro dell’Economia, che adesso sembra essere diventata una fissazione. All’epoca, dopo aver pensato di nominare ad di Eur l’ex presidente della Provincia di Roma Enrico Gasbarra (che in quel momento era consigliere di Gualtieri a 75.000 euro l’anno), sostanzialmente privo di esperienze manageriali, dopo il veto posto dalla sindaca Virginia Raggi, il Mef ripiegò su un altro ex politico locale targato Pd, Antonio Rosati, già assessore al Bilancio alla Provincia di Roma, prima proprio con Gasbarra e poi con Nicola Zingaretti. Con risultati non esattamente lusinghieri, visto che i 18 mesi di mandato di Rosati si sono conclusi con due esercizi in perdita per più di 80 milioni di euro complessivi, che hanno costretto Il Mef e il Comune di Roma (dove Gualtieri aveva nel frattempo traslocato) a un’importante ricapitalizzazione. Nonostante questo, la permanenza dell’ex assessore provinciale (il cui mandato scadeva con l’approvazione del bilancio 2020) negli uffici di via Ciro il Grande si è prolungata più del previsto. Dopo la vittoria di Gualtieri alle comunali 2021, infatti, era iniziato un braccio di ferro del Campidoglio con il Mef che ha tenuto in stallo per mesi l’assemblea degli azionisti di Eur, fino a gennaio 2022. Gualtieri e il Pd romano infatti puntavano a indicare, come da prassi, il presidente, ma anche, a suon di comunicati stampa, a far confermare Rosati, prendendo di fatto il controllo dell’azienda con il 10% delle quote. Dopo la nomina del nuovo management, Rosati è approdato (previa selezione) come direttore generale a Capitale lavoro, società in house della Città metropolitana di Roma, di cui è sindaco lo stesso Gualtieri. La sua biografia sul sito della società che gestisce i centri per l’impiego della Provincia di Roma è all’insegna dell’immodestia: «È il 2020 quando viene nominato amministratore delegato di Eur Spa […]. Ed è in queste vesti che, nel 2021, prima trasforma La Nuvola di Fuksas in uno dei più grandi Hub vaccinali d’Europa, e poi coordina l’organizzazione del G20 di Roma». In realtà, secondo quanto risulta alla Verità, in entrambi i casi Eur avrebbe soltanto fornito la location e alcuni servizi. Adesso la storia sembra ripetersi. Il 27 luglio, Marco Simoni, presidente in carica indicato dal Campidoglio, ha improvvisamente inviato al sindaco della Capitale e al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, una lettera, nella quale preannunciava le sue «intenzioni di rassegnare le dimissioni di presidente e membro del consiglio di amministrazione» di Eur. A prendere il posto di Simoni, stando alle indiscrezioni delle ultime ore, sarebbe proprio Gasbarra, che secondo quanto risulta alla Verità sarebbe subentrato all’ultimo secondo, dopo che l’idea (che questo giornale aveva svelato quasi un anno fa) di indicare l’ex deputata Pd Patrizia Prestipino, si sarebbe infranta contro la volontà di quest’ultima, prima dei non eletti nel suo collegio, di tenersi libera per un eventuale ritorno in Parlamento. L’esito dell’operazione, però, non sembra scontato, anche se due giorni fa Gualtieri ostentava sicurezza: «Lunedì ci sarà l’assemblea dei soci, siamo in contatto con il Mef e il presidente lo vedrete a breve». Ieri però un segnale evidente dei malumori è arrivato proprio dai banchi della maggioranza in Campidoglio, che non si è presentata in aula per una seduta del consiglio comunale, facendo mancare il numero legale. Sebbene ultimamente sia rimasto fuori dai riflettori, Gasbarra (considerato un fedelissimo di Goffredo Bettini), sulla cui scelta si sarebbe registrato un dibattito anche all’interno della stessa maggioranza capitolina, è storicamente un nome di spicco del centrosinistra: presidente del consiglio comunale di Roma, assessore prima al Personale e poi al Commercio con Francesco Rutelli, vicesindaco, con Walter Veltroni, presidente della Provincia di Roma dal 2003 al 2008, poi deputato dem, segretario del Pd Lazio tra il 2012 e il 2014, anno in cui diventa europarlamentare fino al 2019. Insomma, un politico puro per un ruolo da manager. E proprio la sua eccessiva caratterizzazione politica, potrebbe rivelarsi inopportuna. Nell’attuale assetto organizzativo di Eur spa infatti, il presidente, oltre alle funzioni di controllo che sono di prassi in tutte le società, attualmente ha in condivisione con l’ad la delega alle relazioni istituzionali. Ovvero a gestire, tra gli altri, i rapporti con il Campidoglio, guidato dall’ex ministro per cui Gasbarra svolgeva il ruolo di consigliere.