2024-07-02
Il Vittoriale delle Italiane: sguardi femminili su D'Annunzio
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Alessandra Chemollo. Cosi ferisci, 2024
A Gardone Riviera, nella magica cornice del Vittoriale, un’interpretazione tutta al femminile della dimora del Vate Gabriele D’Annunzio vista attraverso gli occhi e l’obiettivo di dieci notissime fotografe italiane, da Maria Vittoria Backhaus a Silvia Camporesi. Una mostra unica e originale, legata alla VII edizione del Brescia Photo Festival e visitabile sino al 30 settembre 2024. Figura complessa e dalle mille sfaccettature, poeta, letterato, edonista sino al midollo, eroe di Fiume e fondatore della Repubblica del Carnaro (« la prima ed autentica Repubblica libertaria e dell'Amore che sia mai stata fondata»), un rapporto controverso con Mussolini e il regime fascista, Gabriele D’Annunzio (1863-1938) fece del Vittoriale - il sontuoso complesso residenziale fatto erigere per sua volontà fra il 1921 al 1938 - la sua ultima e definitiva dimora, testimonianza e memoria della sua «inimitabile vita». Ed è proprio qui, fra edifici, vie, piazze, un teatro all'aperto, giardini, roseti e corsi d'acqua, che una collettiva di 10 fotografe italiane espone i propri lavori, per una rilettura originale - ognuna con il proprio stile e la propria cifra artistica - dell’architettura, dell’ambiente e degli interni di quello che è stato il «feudo» del Vate. Un’esposizione strettamente legata a questo luogo iconico, gioiello della sponda bresciana del Lago di Garda, che porterà, al termine della mostra (30 settembre 2024), alcune opere a rimanere parte del percorso di visita in modo permanente, arricchendo la già ricca offerta di arte contemporanea italiana del Parco: la mostra,inoltre, è anche l’ occasione per inaugurare un nuovo spazio espositivo del Vittoriale, Il Golfo Nascosto, posto al di sotto delle gradinate del teatro il Parlaggio, riaperto nel luglio del 2020 in una veste completamente nuova e restaurata.Le fotografeTutte grandi protagoniste del panorama fotografico contemporaneo italiano e internazionale, diverse per stile e personalità, ma accomunate da talento ed estro, il percorso espositivo - curato da da Renato Corsini - regala al pubblico gli scatti provocatorie e dissacranti di Maria Vittoria Backhaus, che, affascinata dall’enorme quantità di oggetti, immagini, personaggi, stimoli e visioni che contiene il Vittoriale, ha pensato di rappresentare Gabriele d’Annunzio per quello che è sempre stato ai suoi occhi, un personaggio pop-punk ante litteram; le Verità Oniriche di Patrizia Bonanzinga, il progetto Ricordo, rivedo di Luisa Menazzi Moretti, le straordinarie architetture di Alessandra Chemollo, i volti «scomposti » del Vate di Caterina Matricardi e Le Mute sentinelle di Mariagrazia Beruffi, affascinata dalle statue che abitano il parco e la villa. E, ancora, le prospettivi aeree di Giusy Calia, che attraverso l’uso del drone è andata oltre i contorni fisici del complesso, svelandone e interpretandone gli interni e trasformando le stanze in teatri di performances multidimensionali; o le donne di D’annunzio, protagoniste de lavori di Antonella Monzoni. Si è invece concentrata sull’esterno del Vittoriale e sul contesto in cui è immerso Silvia Camporesi, che nei suoi scatti privi di figure umane ha colto, con la poesia e la sensibilità che le sono proprie, l’aspetto paesaggistico del luogo; mentre alla tormentata storia d’amore fra D’Annunzio e la Duse si è dedicata Ramona Zordini. Una mostra importante, che coniuga arte e storia, letteratura e poesia. La fotografia ad unire il tutto. Lo sguardo femminile, il valore aggiunto…
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Donald Trump (Getty Images)
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