2018-10-28
Il Trump carioca vuole restituirci Battisti
Oggi tornano alle urne quasi 150 milioni di elettori per il ballottaggio. Il candidato conservatore Jair Messias Bolsonaro, con il suo programma tutto ordine e liberismo, è in netto vantaggio sull'avversario di sinistra Fernando Haddad. E ha promesso a Matteo Salvini di riconsegnare il terrorista.Si chiama Jair Messias Bolsonaro, sarà lui l'uomo che consegnerà alla giustizia italiana Cesare Battisti. Lo ha solennemente detto e ribadito su tutti i social media: «Confermo il mio impegno di estradare il terrorista Cesare Battisti, amato dalla sinistra di tutto il mondo». Promessa molto apprezzata dal vicepremier, Matteo Salvini, che ha dichiarato pieno appoggio al candidato dell'ultradestra brasiliana, che lo ha ringraziato. Certo, per mantenere la parola data, Bolsonaro deve prima battere al ballottaggio di oggi il socialista Fernando Haddad. E diventare così il 38° presidente del Brasile convincendo la maggioranza dei quasi 150 milioni di elettori a votare per lui. Alle ore 23 in Italia e 19 brasiliane (in virtù del ritorno dell'ora solare il fuso orario si riduce a 4 ore), il dado sarà tratto. E probabilmente domani il Brasile si risveglierà con un presidente di destra. Dovrebbe avere la vittoria in tasca, a giudicare dagli ultimi sondaggi, anche se il rivale è in recupero: il candidato conservatore del Partito social liberale è in testa con il 56% delle intenzioni di voto contro il 44% di Haddad. Inoltre Bolsonaro avrebbe maggiori chance di conquistare il consenso degli indecisi: il 47% degli intervistati ha dichiarato non voterà mai per Haddad, mentre solo il 35% non appoggerà per nessun motivo l'uomo forte della destra. Considerato da molti quello che ci vuole per lasciarsi alle spalle crisi e corruzione, da altri un pericoloso nostalgico: fascista, sessista e con derive dittatoriali.Insomma, salvo clamorose sorprese al conteggio delle schede, sarà lui il nuovo inquilino del Palácio do Planalto. E forse sarà sempre lui a fare sì che Battisti, rifugiato in Brasile dal 2004, sconti in patria l'ergastolo a cui è stato condannato in contumacia. L'ex membro dei Pac è infatti ritenuto responsabile di quattro omicidi, due commessi direttamente e due in concorso con altri, oltre che di vari reati legati al terrorismo. Già una volta Battisti è stato salvato in extremis, mentre stava per essere spedito a Roma, dall'allora presidente Luiz Inacio Lula da Silva, ora in carcere. Nell'ultimo giorno del suo mandato, nel 2010, aveva respinto con decreto la richiesta di estradizione decisa dalla Corte suprema. Tra qualche giorno, con tutta probabilità, toccherà a Bolsonaro occuparsi della patata bollente.Ex capitano dell'esercito, 63 anni, altezza 1,85, ha origini italiane sia da parte di padre che di madre: la famiglia di Geraldo Bolsonaro proveniva da Anguillara Veneta, quella di Olinda Bonturi dalla Toscana. I discendenti dei nostri emigranti sono tutti con lui: nello Stato di Santa Caterina, dove le città si chiamano Nova Veneza, Caravaggio e Treviso, il Capitano ha preso al primo turno circa l'80% dei consensi.Si è sposato tre volte e ha cinque figli: quattro maschi e una sola femmina, Laura. Nata dal suo ultimo matrimonio con Michelle de Paula, e «procreata durante un momento», definito da Bolsonaro, «di debolezza». Precisazione, che non è stata affatto gradita dal mondo femminista. Sulla consorte attuale circola anche una storia non edificante: mentre lavorava al Congresso, Bolsonaro l'assunse come segretaria, nei successivi due anni ricevette insolite promozioni e il suo stipendio ne uscì triplicato. Dovette licenziarla dopo che la Corte suprema stabilì che il nepotismo è illegale nella pubblica amministrazione.L'hanno soprannominato il Donald Trump carioca per il suo stile diretto e brutale, anche se non può certo contare sulle ricchezze del presidente americano. Ama presentarsi come l'uomo nuovo della politica brasiliana, ma in realtà è assai navigato. L'ex militare fa politica da quando era ragazzo, è stato deputato dal 1991 a oggi coprendo sette legislature, ha già tre figli in politica, oltre a un fratello. Tutti con le stesse idee. Ma quali idee? Diciamo che il suo programma unisce elementi di conservatorismo sul piano sociale a un deciso liberismo nel settore economico.È favorevole alla privatizzazione di tutte le partecipate statali e propugna un piano per abbassare le tasse. Nel suo progetto per l'economia, anche un taglio ai costi della politica e la diminuzione dei ministeri da 29 a 15. Idee che seducono e convincono in un Paese colpito da una delle peggiori crisi economiche della sua storia, che ha eroso il 10% del reddito pro capite tra il 2014 e il 2016. E anche un Paese travolto dagli scandali politici e di conseguenza sfiduciato: prima l'ex presidente Dilma Rousseff, poi il successore Michel Temer, salvato dall'impeachment grazie al sostegno del Parlamento, e infine l'ex presidente socialista Lula da Silva, condannato a 12 anni e già in carcere, perché in Brasile non bisogna aspettare tutti i gradi di giudizio. L'unico sfidante della sinistra che poteva tenere testa al Capitano. E, secondo i sondaggisti, anche batterlo.Lo slogan di Bolsonaro è «il Brasile sopra ogni cosa, Dio sopra a tutti». Non ama definirsi populista ma piuttosto «una minaccia per le oligarchie, i corrotti e chi vuole distruggere i valori della famiglia». Il suo numero di follower su Facebook è il più alto tra tutti i politici brasiliani, molto seguito anche su Youtube soprattutto dai giovani bianchi. Apprezzano sia il suo modo di parlare schietto, che il costante richiamo all'ordine e alla sicurezza. Per molti, infatti, il regime militare era preferibile alla situazione di incertezza dell'odierna politica brasiliana. Cavalli di battaglia deI candidato del Partito social liberale, sono da sempre una serie di temi dell'ultradestra, che gli sono costati accuse di omofobia, sessismo e negazionismo: propugna armi libere per tutti i cittadini, invoca la pena di morte, chiede cure mediche coatte per i gay e torture per gli spacciatori di droga. Il tutto sullo sfondo di una ricorrente nostalgia dei militari al potere. Il suo più celebre intervento in aula fu la dichiarazione di voto per l'impeachment della Rousseff, quando esaltò un capitano dell'esercito, Carlos Alberto Ustra, che era stato il torturatore della presidente negli anni della resistenza alla dittatura. Durante un'altra seduta disse invece a una deputata d'opposta fazione: «Non ti stupro, perché non lo meriti». E in un incontro televisivo dichiarò che, se suo figlio si fosse dichiarato gay, avrebbe preferito che morisse in un incidente. Altro punto focale del suo pensiero è quello di sostenere che in Brasile non ci sia stata una vera dittatura tra il 1964 e 1985. E che comunque i militari abbiano «governato bene e senza arricchirsi».Tra i temi sul tavolo c'è inoltre il nodo della sicurezza e della lotta alla criminalità: fondamentale ovunque, ma ancora di più in una nazione dove l'anno scorso sono state uccise 63.880 persone, numero record di omicidi. Per cui aleggia il bisogno condiviso sentirsi difesi da un uomo «forte». Bolsonaro in questo ruolo è perfetto: fervente religioso e sostenitore delle armi, vorrebbe dare a ogni cittadino un fucile perché si possa difendere da solo. In passato, il candidato del Psl faceva volare un piccolo aereo sulla spiaggia di Copacabana, che trascinava uno striscione dal significato eloquente: «Un bandito buono è un bandito morto».Bolsonaro medesimo è stato vittima di un attentato durante la campagna elettorale. Il 6 settembre è stato accoltellato all'addome durante un comizio a Juiz de Fora, nello Stato di Minas Gerais. A sferrare i colpi un sostenitore dell'ex presidente Lula che voleva cancellarlo dalla corsa. Ma il risultato del sangue versato è stato l'opposto: al primo turno l'ex militare ha preso il 46% e da allora il suo consenso continua ad aumentare. Per festeggiare a Nova Veneza, hanno già messo una gondola nella vasca della piazza centrale.