2020-05-10
Il Tar contro la Santelli: la Calabria richiude
Annullata l'ordinanza regionale che permetteva il servizio al tavolo all'aperto in bar e ristoranti.Eravamo quattro amici al Tar: i giudici amministrativi di Catanzaro ieri hanno annullato l'ordinanza dello scorso 29 aprile della presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, di Forza Italia, che permetteva il servizio ai tavoli, a condizione che si svolgesse all'aperto, per bar e ristoranti. Il Tar di Catanzaro ha accolto il ricorso presentato dal Consiglio dei ministri tramite l'Avvocatura generale dello Stato e annullato l'ordinanza «nella parte in cui dispone che sul territorio della Regione, è consentita la ripresa delle attività di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie, agriturismi con somministrazione esclusiva attraverso il servizio con tavoli all'aperto», e ha ordinato che «la sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa». Il rischio epidemiologico, rilevano i giudici amministrativi, «non dipende soltanto dal valore attuale di replicazione del virus», e sottolineano come l'ordinanza della Regione Calabria «motiva la nuova deroga alla sospensione dell'attività di ristorazione, mediante l'autorizzazione al servizio al tavolo, con il mero riferimento del rilevato valore di replicazione del virus Covid-19, che sarebbe stato misurato in un livello tale da indicare una regressione dell'epidemia. È però ormai fatto notorio che il rischio epidemiologico», scrivono i giudici, dipende «anche da altri elementi, quali l'efficienza e capacità di risposta del sistema sanitario regionale, nonché l'incidenza che sulla diffusione del virus producono le misure di contenimento via via adottate o revocate».I giudici amministrativi del capoluogo calabrese, in particolare, accogliendo il ricorso del governo e annullando l'ordinanza della Regione, hanno sottolineato che «spetta al presidente del Consiglio individuare le misure necessarie a contrastare la diffusione del virus Covid-19». «Prendiamo atto della decisione del Tar», ha commentato la Santelli, «ma non nascondiamo il rammarico per una pronuncia che provoca una battuta d'arresto ai danni di una regione che stava ripartendo dopo 2 mesi di lockdown e dopo i sacrifici dei cittadini. Una scelta così importante spettava alla Corte costituzionale», ha aggiunto la Santelli, «unico organo in grado di fare chiarezza sul rapporto governo-Regioni. Il governo Conte», ha aggiunto la presidente della Regione, «ha poco da esultare: si tratta di una vittoria di Pirro che calpesta i diritti dei cittadini, dopo che per 11 giorni l'ordinanza ha avuto validità». Il riferimento della Santelli è alle parole del ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, del Pd, che si è schierato dal primo minuto contro la decisione della Santelli: «Le sentenze e le leggi», ha commentato Boccia, «non si discutono ma si applicano. La sicurezza sui luoghi di lavoro per lavoratori e cittadini è una nostra priorità assoluta nell'emergenza Covid-19. Il governo sta facendo ripartire il paese in sicurezza. Non è la stagione delle divisioni, dei protagonismi e dell'individualismo». «È una decisione», ha sottolineato Oreste Morcavallo, uno dei legali che ha assistito la Regione Calabria, «pur rispettabile ma ininfluente: l'ordinanza infatti ha avuto piena esecuzione per 11 giorni e il governo ha preannunciato per mercoledì che disporrà l'apertura di bar e ristoranti a livello generale». «L'autoritarismo uccide la democrazia», ha scritto su Twitter il colonnello Sergio De Caprio, alias Capitano Ultimo, assessore all'Ambiente della Regione Calabria, «e il diritto all'autodeterminazione delle comunità. Il popolo si ama, non si domina. È solo oppressione».