2022-09-26
Il Sud salva in extremis il partito di Conte
Risultato sopra le attese per il M5s: è il vero terzo polo anche se i voti del 2018 sono dimezzati. L’ex capo del governo ha recuperato con la difesa del reddito di cittadinanza e promettendo sussidi gratis. Ora spalleggerà i nemici di Enrico Letta e punterà a un patto con il Pd.Il partito che ha fatto cadere il governo Draghi esce vincitore nelle elezioni politiche 2022 e il suo leader Giuseppe Conte uno dei trionfatori. Oltre il centrodestra e in particolare Giorgia Meloni con il suo Fdi, è il M5s a ottenere un risultato inaspettato, stando agli exit poll della notte, al punto da diventare il primo partito del Sud ma anche il terzo partito italiano con una cifra, secondo le proiezioni di Swg per La7, che si attesta al 16% superando la Lega che non riuscirebbe a superare la soglia del 10%, fermandosi all’8,8%. Secondo la terza proiezione di Swg il M5s al Senato con il 16% conquisterebbe tra i 22 e i 32 seggi, alla Camera nella prima proiezione la percentuale sarebbe la stessa, 16% che darebbe tra i 46 e i 54 seggi.Giuseppe Conte era l’unico leader a non rischiare nulla in queste elezioni politiche d’autunno e oggi si può dire che il M5s è davvero «il partito di Conte». Il 33% risultato del Movimento nel 2018 era impensabile, ma con il 16% i grillini sono più che soddisfatti anche perché la vera ambizione era quella di superare il Carroccio di Matteo Salvini. Ma il successo per i pentastellati è nell’essere riusciti ad azzoppare tutti gli avversari a cominciare da Luigi Di Maio, l’ex grillino artefice della scissione con cui pensava di far fuori M5s e Conte in una volta sola.Invece a questo punto Conte ha messo una pietra tombale su Giggino che sarebbe fuori dai giochi con Impegno civico dato lontano dall’1% ma anche su Davide Casaleggio e Beppe Grillo, silenzioso in questa campagna elettorale, e dopo aver ripetuto che non farà «nessuna alleanza con gli attuali dirigenti del Pd» può alzare la posta per ogni ipotesi di accordo a cui stanno pensando quegli esponenti del Nazareno che mal hanno digerito la scelta del segretario Enrico Letta di non considerare il M5s un alleato importante per la coalizione del centrosinistra. Così il primo commento nella sede di Campo Marzio del vicepresidente Riccardo Ricciardi: «Tutti parlavano ormai di “polvere di stelle”. Invece una grande campagna elettorale, un grande presidente Conte hanno portato il Movimento a essere il terzo partito del Paese», mentre a proposito dei dem ha ribadito: «Il Pd ha la maggiore responsabilità politica della vittoria della destra, perché ha chiuso la porta al M5s aprendola a tutti quanti e rimanendo poi solo con una pessima gestione di alleanze e coalizioni. Letta deve fare un grosso mea culpa: ha voluto in alleanza persone che non avevano mai votato per il governo Draghi e ha chiuso al M5s. Quindi paga e pagherà questa responsabilità in termini politici». Erano in molti a dare il M5s per morto e invece il Pd è riuscito a resuscitarlo dandogli anche il ruolo di anti Draghi ma soprattutto quello di forza politica popolare. E Giuseppi è riuscito a rianimare anche i grillini delusi e parlando di guerra (basta armi) ma soprattutto di reddito di cittadinanza ha recuperato parte dei voti del M5s. L’avvocato del popolo ha cinicamente approfittato dell’errore del segretario dem che lo ha escluso dal «campo largo» per aver fatto cadere il governo dell’ex governatore della Bce, e ha deciso la sua strategia fondata su due pilastri: soldi e Sud. Soldi, mai così necessari in questo momento con il caro bollette, l’inflazione e la guerra in corso, e il Sud del Paese, generalmente più trascurato rispetto al resto d’Italia ma che anche in questa tornata elettorale si è distinto per la scarsa affluenza. Conte infatti si è tolto giacca e pochette, ha arrotolato le maniche della camicia ed è andato in giro parlando soltanto di reddito di cittadinanza e superbonus 110%. Due provvedimenti fortemente voluti e sostenuti dal Movimento che li ha sempre considerati decisivi per affrontare il problema povertà ma anche aiutare le piccole imprese anche se i due strumenti hanno un rovescio della medaglia piuttosto «pesante». La parola che ha più ripetuto nei comizi è stata «gratuitamente» riferendosi soprattutto al superbonus sulle ristrutturazioni delle abitazioni. E, se in qualche modo il 110% ha contribuito a smuovere l’economia, secondo l’Agenzia delle entrate le truffe dei bonus edilizi hanno superato la cifra record di 5 miliardi, mentre da gennaio 2021 a febbraio 2022 più di 5 milioni di euro sono finiti nelle tasche di persone che hanno percepito indebitamente il reddito di cittadinanza. Inoltre a percepire almeno una mensilità del reddito di cittadinanza, nei primi sette mesi del 2022, dai dati Inps, sono stati 1,6 milioni di maggiorenni con diritto di voto: cioè circa il 3,1% dell’elettorato complessivo. Se non era voto di scambio nel senso stretto del termine era qualcosa di simile.
Fabrizio Pregliasco (Imagoeconomica)
Beppe Sala (Imagoeconomica)
Giancarlo Giorgetti e Matteo Salvini (Imagoeconomica)