2019-03-14
Il «Sole» spegne il suo comitato di legalità
Perse le tracce dell'organismo di vigilanza con Gherardo Colombo, nominato nel 2017 dopo lo scandalo sulle copie gonfiate. Attesa per l'assemblea del gruppo editoriale a fine aprile. Se Confindustria dirà no all'azione contro l'ex direttore, salterà l'ad.Che fine ha fatto l'organismo di vigilanza nominato nel 2017 dal gruppo Sole 24 ore? È una delle tante domande che circolano in questi giorni per i corridoi di viale Monterosa, sede del quotidiano economico. Di quei tre professionisti nominati sotto la presidenza di Giorgio Fossa, cioè l'ex magistrato Gherardo Colombo, con funzioni di presidente, Arrigo Berenghi e Federico Maurizio D'Andrea, non si è saputo più nulla. Anzi, l'organismo non compare neppure sul sito internet del gruppo editoriale. Di sicuro c'è che anche questa sorta di comitato di legalità per ridare slancio al giornale - nato dopo gli scandali sulle copie gonfiate - scadrà con l'attuale consiglio di amministrazione che proprio ieri ha deliberato all'unanimità di sottoporre alla prossima assemblea dei soci la proposta di azione sociale di responsabilità contro l'ex presidente Benito Benedini, l'ex amministratore delegato Donatella Treu e l'ex direttore Roberto Napoletano. Del lavoro che ha svolto l'organismo di vigilanza in questi due anni e della possibile azione di responsabilità se ne parlerà il 30 aprile, quando è stata convocata l'assemblea, a cui parteciperà Confindustria con il presidente Vincenzo Boccia, in quanto azionista al 61,5 %. Prima di allora però dovranno essere presentate le liste del nuovo consiglio di amministrazione in scadenza. E qui le domande su quella che annuncia come una delle ultime battaglie della presidenza Boccia si sprecano. Sì, perché oltre all'assemblea del gruppo editoriale, poi ci sarà da formare il nuovo consiglio generale di viale dell'Astronomia, in vista del ricambio alla presidenza nel maggio del 2020. C'è appunto chi si domanda se Boccia nominerà ancora nel consiglio di amministrazione Marcella Panucci contro il parere di molti altri industriali? O se vorrà condividere le nomine del Sole con il consiglio generale di Confindustria oppure deciderà ancora di testa sua. Soprattutto nominerà qualcuno delle territoriali che si sono svenate per l'aumento di capitale? C'è malumore, perché c'è il rischio che si vada ai saldi di fine presidenza, anche con l'occupazione dell'Università Luiss, dove come presidente potrebbe proprio essere nominato lo stesso Boccia. Tutto sembra gravitare intorno all'accoglienza o meno da parte dell'assemblea della stessa azione di responsabilità. È noto che la decisione del consiglio di amministrazione di ieri non piacciae, anche perché, se accolta, potrebbe scatenare nuove indagini da parte della procura di Milano o nuove rilevazioni da parte della Consob contro i precedenti amministratori del gruppo. In sostanza si potrebbe scatenare una resa dei conti interna e c'è chi sarebbe già pronto a togliersi diversi sassolini dalle tasche. Per questo motivo la possibilità di un voto negativo sull'azione di responsabilità esiste tutto. Ma nel caso in cui fosse Confindustria a decidere per il no, in quanto azionista di maggioranza dipende da lei, sfiducerebbe di fatto l'attuale amministratore delegato Giuseppe Cerbone e il presidente Edoardo Garrone. Quale sarà la scelta di Boccia? La vicenda poi riguarda anche gli altri azionisti che durante l'assemblea faranno di sicuro presente la situazione finanziaria del gruppo, con un aumento di capitale da 50 milioni di euro del 2017 già bruciato. E qui a farsi sentire potrebbero essere le associazioni territoriali che hanno dato una mano all'epoca, ma buttando di fatto in un calderone i fondi dei loro associati. Per di più in assemblea si cercherà di capire qualcosa di più sui movimenti del titolo del Sole in Borsa nelle ultime settimane. Si mormora che ci sia qualcuno che abbia rastrellato quasi il 15%. E questo voterà contro o a favore? L'aria non è delle migliori. C'è chi ricorda che un ex esponente di punta dei precedenti consigli all'ipotesi di un'azione di responsabilità contro di lui abbia detto: «Se passa, butto giù Confindustria»
(Totaleu)
Lo ha dichiarato l'europarlamentare della Lega Roberto Vannacci durante un'intervista al Parlamento europeo di Bruxelles.