2020-12-23
«Il Recovery plan giallorosso scippa al Meridione i soldi che gli spettano»
Governatori del Sud contro Conte. Il presidente della Basilicata: «A noi solo il 34%»Tutti i governatori delle Regioni del Sud sono sul piede di guerra. Uno schieramento bipartisan contro la ripartizione dei 209 miliardi di euro del Recovery fund, con tanto di lettera al governo. A spiegare le ragioni della protesta è Vito Bardi (Forza Italia), presidente della Basilicata eletto nel 2019. Perché è nata la vostra iniziativa?«Uno dei motivi per cui l’Italia ha ottenuto una fetta così consistente del Recovery fund - ben 209 miliardi - è che la Commissione europea ha riconosciuto che il divario Nord-Sud è un punto critico per l’economia nazionale e, quindi, ha posto lo sviluppo del Mezzogiorno come prima condizione per l’utilizzo delle risorse. Per questo, al Meridione dovrebbe andare la parte più consistente delle risorse, mentre Roma progetta di fare proprio il contrario. I soldi di Bruxelles dovrebbero servire per colmare il gap e riequilibrare le sorti non solo dell’Italia, ma di tutta l’Europa: il Meridione è un ponte naturale verso l’Africa. Si parla tanto di Mediterraneo e di meridionalismo, ma come al solito alle parole non seguono i fatti. Giuseppe Conte ci ha letteralmente scippato quanto ci era dovuto. I giallorossi non hanno nemmeno ascoltato Sergio Mattarella, che più di una volta ha ricordato che il Paese ripartirà solo se ripartirà anche il Sud».In pratica, dal punto di vista economico che cosa chiedete?«Secondo il piano del governo, al Sud spetterà solo il 34% dei fondi, al resto d’Italia il 66%. Chiediamo di invertire le percentuali, o quantomeno di portarle al 50 e 50…». Che reazione ha avuto il governo?«Dopo esserci riuniti, noi governatori del Sud abbiamo mandato un documento ufficiale la settimana scorsa chiedendo di essere ascoltati, ma non abbiamo avuto risposta. Il nostro obiettivo è essere ricevuti. Credo che ci diranno di sì, anche perché sono sicuro che l’opposizione ci sosterrà. Questa è un’occasione unica, l’ultimo che fece davvero qualcosa per il Sud fu Alcide De Gasperi con la Cassa del Mezzogiorno, grazie alla quale si realizzò il miracolo economico. La questione comunque non è soltanto economica ma anche politica: con il taglio dei parlamentari, per fare un esempio legato alla mia regione, la Basilicata è già rimasta senza un’adeguata rappresentanza, e ora le tocca anche questo…».Quali sono i settori che devono avere la priorità?«Per prima cosa bisogna modernizzare la infrastrutture e realizzarne di nuove, portare avanti la digitalizzazione e rafforzare gli ospedali. Le nostre non sono parole, ma progetti reali e vogliamo tradurre le rivendicazioni in fatti concreti. Non chiediamo l’elemosina ma soltanto quello che spetta al Meridione: Conte invece vuole prendere i soldi grazie al Sud per poi dirottarli verso il Nord. Mentre Bruxelles ritiene prioritario lo sviluppo del Mezzogiorno per le sue ripercussioni a livello internazionale, non soltanto nazionale».E per la Basilicata che progetti ha in mente?«Voglio puntare sulle infrastrutture, cosa che si tradurrà in un aumento del turismo e un aiuto per il settore produttivo, in particolare agroalimentare, per noi fondamentale».
Siska De Ruysscher @Instagram
(Esercito Italiano)
Si è conclusa nei giorni scorsi in Slovenia l’esercitazione internazionale «Triglav Star 2025», che per circa tre settimane ha visto impegnato un plotone del 5° Reggimento Alpini al fianco di unità spagnole, slovene e ungheresi.
L'esercitazione si è articolata in due moduli: il primo dedicato alla mobilità in ambiente montano, finalizzato ad affinare le capacità tecniche di movimento su terreni impervi e difficilmente accessibili; il secondo focalizzato sulla condotta di operazioni offensive tra unità contrapposte. L’area delle esercitazioni ha compreso l’altopiano della Jelovica, nella regione di Gorenjska, e il massiccio del Ratitovec, tra i 900 e i 1.700 metri di altitudine.
La «Triglav Star 2025» è culminata in un’esercitazione continuativa durata 72 ore, durante la quale i militari hanno affrontato condizioni meteorologiche avverse – con terreno innevato e fangoso e intense raffiche di vento in quota. Nella fase finale, il plotone italiano è stato integrato in un complesso minore multinazionale a guida spagnola. La partecipazione di numerosi Paesi dell’Alleanza Atlantica ha rappresentato un’importante occasione di confronto, favorendo lo scambio di esperienze e competenze.
La «Triglav Star 2025» si è rivelata ottima occasione di crescita, contribuendo in modo significativo a rafforzare l’integrazione e l’interoperabilità tra le forze armate dei Paesi partecipanti.
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Richard Gere con il direttore di Open Arms Oscar Camps (Getty Images)