2021-08-19
Il rave della vergogna è finito. Gli occupanti se ne vanno e lasciano danni e immondizia
Gli agenti intervengono nella notte, ma solo per identificare i presenti e «mediare». Poi, con calma, tutti partono alla spicciolata. Ma adesso si teme l'effetto sui contagi.Dopo sei giorni di assembramento indisturbato, con un picco di 10.000 persone nel giorno di Ferragosto, in un'area naturale trasformata in una maxi discarica abusiva di rifiuti, finalmente le forze dell'ordine hanno convinto i partecipanti al rave party illegale che teneva in scacco Valentano, paese di poco meno di 3.000 anime in provincia di Viterbo. La trattativa avviata con gli organizzatori francesi, che non si sa come hanno individuato quel posto di terra (privato) arsa dal sole e campi di grano per trasformarlo in un non luogo dove l'alcol scorreva a fiumi e le pasticche venivano distribuite come noccioline, ha sortito i suoi effetti. E, così, dopo aver cinturato l'area sin da giovedì mattina, il reparto mobile, alle due di notte, si è introdotto di colpo nell'assembramento di raver e ha identificato 3.000 persone. Sono oltre mille, invece, i mezzi controllati, tra caravan e automobili. L'operazione, alla quale hanno preso parte 300 uomini tra carabinieri, poliziotti e finanzieri, secondo la Questura di Viterbo, è riuscita grazie alla «pressante attività di mediazione», unita a «un monitoraggio incessante delle zone di accesso al luogo del raduno», che avrebbe «consentito un allontanamento controllato dei partecipanti». Agenti e carabinieri hanno operato senza caschi, non in assetto antisommossa, ma con i cani antidroga. Il volume si è abbassato man mano ed è subito cominciato il deflusso verso le tre direttrici d'uscita dal paese: verso Viterbo, Grosseto e Siena. In molti si sono riversati in Toscana, fermandosi a Magliano, località della Maremma, dove il sindaco Diego Cinelli ha lanciato l'allarme: «I turisti sono in allarme e così anche commercianti e cittadini. Purtroppo molte di queste persone sono in evidente stato di alterazione». Altri reduci del rave hanno preferito le Cascatelle di acqua calda delle terme di Saturnia e sul fiume Fiora, località nei territori di Manciano e Pitigliano. Fanno il bagno o prendono il sole. Altri hanno raggiunto Albinia e hanno preso posto in spiaggia sul tombolo di Giannella. Ora, oltre alle tonnellate di rifiuti, e due autoveicoli abbandonati, che il sindaco di Valentano Stefano Bigiotti dovrà capire come smaltire, resta il timore per la pandemia. «Stiamo monitorando la situazione con il direttore generale dell'Usl di Viterbo», ha detto il sindaco, «e mi auguro che questa tragedia non resti priva di conseguenze. La politica rifletta seriamente su come tutto questo sia potuto accadere e non si sia potuto prevenire».L'assessore dem alla Salute della Regione Lazio, Alessio D'Amato, ha fatto sapere che il sistema sanitario sta pianificando un'azione di contact tracing e di tamponi e che manderà dei camper-vax nella zona. E mentre dalla Lega sottolineano «il persistente e incomprensibile silenzio del ministro dell'Interno Luciana Lamorgese» che, concentrata sullo ius soli, non ha speso una parola sui sei giorni di raduno non autorizzato in un terreno privato, con migliaia di giovani assembrati, un morto (sul quale indaga la Procura di Viterbo), persone ricoverate in coma etilico (due in evidente stato di alterazione e uno dei quali in gravi condizioni), un caso Covid accertato, decine di malori, consumo senza limiti di droga e alcol, addirittura un parto, animali morti, camper e tir da tutta Europa, Matteo Salvini chiede lumi: «Lamorgese dovrebbe spiegare agli italiani che le pagano lo stipendio, che cosa sta facendo per difendere la loro salute e la loro sicurezza». E conclude affermando che il ministro «è inadeguato». «In un governo serio il ministro dell'Interno, per una cosa del genere, sarebbe già stato invitato a dimettersi», ha tuonato la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, che chiede un daspo di cinque anni per tutti gli identificati. E finalmente si è sentito anche un commento pentastellato. Ieri Carla Ruocco ha commentato: «È uno schiaffo in faccia a tutti quelli che da mesi rispettano le regole». Anche Italia viva non risparmia una stoccata. E lo fa con Ettore Rosato: «Tutti siamo soggetti a restrizioni, tranne chi organizza un rave party, dove muore pure un ragazzo. Se ci sono delle regole vanno fatte rispettare ovunque». Da Forza Italia Licia Ronzulli valuta che «è mancato lo Stato. Non è stata messa a rischio la sola sicurezza sanitaria, ma anche quella pubblica». E ora che il campo del rave, ripreso dall'elicottero della polizia di Stato, sembra un deserto, il segretario nazionale dei funzionari di polizia Enzo Letizia auspica «che l'intera vicenda faccia riflettere il governo ed il Parlamento sulla necessità di adottare una specifica normativa in tema rave party, introducendo specifici reati per chi li organizza abusivamente o vi partecipa». Digos e carabinieri sono partiti dai filmati e dalle persone identificate, che rischiano una denuncia per invasione di suolo privato oltre a danneggiamento, per tentare di risalire agli organizzatori. Un Tir con materiale acustico nel cassone, di proprietà di due italiani, è stato bloccato dopo aver tentato di forzare il posto di controllo a uno dei varchi d'uscita. Sequestrato anche un furgone con cassone, con due olandesi a bordo, che trasportava i gruppi elettrogeni. Nel corso della mattinata di ieri erano rimasti in 300. Ma anche loro, alla spicciolata, hanno lasciato il campo. Nel pomeriggio gli indomiti erano solo qualche decina. Identificati, sono stati invitati ad allontanarsi. Il caso che imbarazza il Viminale sembra chiuso. Ma Lamorgese non può ancora tirare un sospiro di sollievo. La attendono le interrogazioni in Parlamento.