2018-07-10
Il procuratore vieta il divieto di sbarchi
Il pm capo di Torino, Armando Spataro, emette la sua sentenza anti Matteo Salvini: «Non si possono respingere le navi di migranti». E alle forze dell'ordine detta le sue nuove priorità: perseguire le «violenze, anche solo verbali, nei confronti degli stranieri».E alla fine anche il magistrato si è messo la maglietta rossa. Poteva forse essere da meno di Rosi Bindi o Laura Boldrini? Macché: il procuratore capo di Torino, Armando Spataro, ha dettato la linea politica, ispirandosi più che ai codici giuridici al celebre codice Saviano. Che cos'è che minaccia oggi la società italiana? L'odio razziale. Chi sono le uniche vittime? Gli stranieri. Chi è il vero pericolo? Matteo Salvini. Insieme, ovviamente, alle «esternazioni sui social», davvero «ignobili e volgari». Pensate un po': su Facebook qualche volta ci scappa persino qualche parolaccia. Perdindirindina, non si devono forse mobilitare subito le forze dell'ordine? Già che c'è il magistrato ci tiene anche a precisare che «i respingimenti delle navi dei migranti sono vietati». Qualcuno, probabilmente preso da umana compassione, gli fa notare che lui è procuratore di Torino, città non proprio bagnata dal mare. E Spataro pronto come una faina: «Ma se arrivasse un barcone sul Po…». Ecco: se arrivasse un barcone sul Po, vorrebbe dire che c'è in corso un'emigrazione dal Monviso. Nel caso, si capisce, potremmo anche pensare a come far fronte all'emergenza. Invece, con buona pace di Spataro, l'emigrazione è in corso dall'Africa, dove la popolazione è leggermente superiore rispetto ai camosci alpini. «Il procuratore capo pensa che l'intera Africa possa essere ospitata in Italia?», chiede il ministro dell'Interno Salvini. Che poi aggiunge: «Bloccare i porti a chi aiuta i trafficanti di esseri umani non è un diritto, ma un dovere. Se qualcuno la pensa diversamente, si candidi alle elezioni». Lista Spataro. Ovviamente con la maglietta rossa. Non sarebbe male no? In fondo i punti chiave del programma sono stati già delineati ieri dal procuratore capo, durante l'incontro con le forze dell'ordine per impartire le «linee guida» della loro azione futura. Dunque, di che cosa si devono preoccupare in particolare poliziotti, finanzieri e carabinieri? Di bloccare i delinquenti? Di arrestare i ladri? Di fermare gli assassini? Macché: la priorità assoluta sono le «violenze anche solo verbali nei confronti di cittadini stranieri». Si badi bene: «Anche quando le vittime non abbiano riportato gravi conseguenza dalle stesse aggressioni». In sintesi: se non fai niente a uno straniero è più grave che se ammazzi un italiano. Ora Spataro, che è di animo nobile, si dice molto preoccupato per il razzismo che si sta diffondendo nella nostra società. Il fatto, però, è che le sue linee guida alimentano di fatto il razzismo all'incontrario. Se io sono un italiano posso essere insultato, i fascicoli possono essere archiviati, la polizia giudiziaria può anche soprassedere. Ma guai se accade la stessa cosa con uno straniero. Lì Armandino è inflessibile: per tutti gli affari che riguardano l'immigrazione chiede di instaurare procedure «più rapide», di «accelerare la comunicazione», di «implementare l'efficacia», di «adottare direttive idonee», di «dare precedenza ai fascicoli» e di «evitare di chiedere l'archiviazione». Tutto ciò che serve, insomma. E se gli assassini escono di galera, chi se ne importa? Quel che conta è farla pagare fino all'ultimo a chi si lascia scappare una parola sui social. A dare manforte a Spataro anche il procuratore generale di Torino, Francesco Saluzzo: «Sono malamente impressionato per i comportamenti odiosi che si sono manifestati in quest'ultimo periodo nei confronti di soggetti stranieri», ha detto. «È come se si dovesse comunicare alla gente che è arrivato il momento di passare al contrattacco». Contrattacco? E che è, dottor Saluzzo? Una partita di calcio? Una sfida a Risiko? Ma se c'è il contrattacco, ipotizziamo, per lo meno c'è stato un attacco, no? E lei perché si preoccupa di difenderci dall'ipotetico contrattacco senza nemmeno averci difeso dal meno ipotetico attacco? Il suo animo così sensibile non l'ha portata a rimanere «malamente impressionato» anche per le vittime italiane? Per gli stupri? E gli omicidi? Per i reati commessi da clandestini? E come mai accetta che tutto ciò sparisca dalle linee guida che mettono al primo posto le aggressioni «senza gravi conseguenze» nei confronti degli stranieri? Ah già, dimenticavo. La maglietta rossa. Oggi schierarsi contro l'odio razziale, spennellarsi di un po' di antisalvinismo rouge, con o senza Rolex al polso, fa tanto chic. E così dalla Procura di Torino parte anche il niet sui respingimenti: «Nessuno può vietare a una nave con a bordo migranti di attraccare in porto», ha sentenziato Spataro, citando un po' di convenzioni internazionali. Ma se le convenzioni internazionali non consentono i respingimenti, perché nessuna nave attracca a Malta? O in Francia? O in Spagna? Il procuratore ha mai sentito parlare di sicurezza nazionale? O pensa che difendere la sicurezza nazionale sia soltanto perseguire chi dice «baluba» a un vuccumprà, come stabiliscono le sue linee guida? Idea legittima, per carità. Ma sulla quale bisognerebbe chiedere il parere degli italiani perché la politica, con o senza maglietta rossa, si dovrebbe fare nelle aule del Parlamento. Non in quelle dei tribunali.
Il presidente di Assoprevidenza Sergio Corbello (Imagoeconomica)
Il presidente di Assoprevidenza Sergio Corbello: «Dopo il 2022 il settore si è rilanciato con più iscritti e rendimenti elevati, ma pesano precariato, scarsa educazione finanziaria e milioni di posizioni ferme o con montanti troppo bassi».