2018-10-11
Il Papa fa il Papa, panico fra gli antiabortisti
Da Francesco, in piazza San Pietro, parole durissime contro l'aborto: «È come affittare un sicario per risolvere un problema». Chi l'aveva scambiato per il fratello di Vladimir Luxuria si ricrede: «Contrordine, compagni, il Vaticano è di nuovo nemico».E adesso che faranno? Lo escluderanno dal comitato d'onore del Boldrini Fan Club? Gli toglieranno la tessere del circolo Pd & Progresso? Non lo convocheranno più nello squadrone della Illuminata Civiltà impegnata ogni giorno nel derby contro le Forze Oscure di Salvini & C.? Ieri, dopo che il Papa si è pronunciato con parole durissime contro l'aborto, è stato uno spettacolo meraviglioso osservare lo sbandamento delle sedicenti Armate del Bene, che lo avevano eletto a loro paladino assoluto: ma come? Francesco? Contro l'aborto? Come si permette? Anziché dire che è cosa buone e giusta? Anziché scrivere un'enciclica intitolata «Il corpo è mio e me lo gestisco io»? Tutti lì, amareggiati, a commentare: «Non c'è più religione». E a pensare: «Dove andremo a finire»? Avanti di questo passo, scuotevano la testa sconsolati, c'è il rischio che il Papa finisca persino per dire no ai matrimoni gay in Vaticano. Vi rendete conto? Così è partito il più classico dei «contrordine, compagni». C'eravamo tanto sbagliati: il Papa buono non è più buono. Il Papa tenero non è più tenero. Il Papa dell'apertura non è più aperto. Altro che rivoluzionario: è «retrogrado», «medioevale», «misogino», un «esempio di cultura antiscientifica», uno che «usa parole orribili e sadiche». Insomma «una vergogna», per dirla con Laura Boldrini. Ma come, presidenta? Non era il Papa che le piaceva tanto? Non era quello che insegnava il rispetto per il prossimo? Non era quello che insegnava ad abbattere i muri? Macché, è stato un errore: il Papa i muri li costruisce, non li abbatte più. E anziché il rispetto per il prossimo insegna «la violenza». Anzi, «l'inaudita violenza». Anzi, l'Inquisizione. In una parola: «Uno schifo di persona». E che cosa ha fatto il Papa per meritarsi tutto questo carico d'insulti? Semplice: ha fatto il Papa. Nient'altro che il Papa. Toh, guarda che strano, vero? Francesco ha detto che non è giusto «far fuori una vita umana» per «risolvere un problema». E che affidarsi all'aborto è come «affittare un sicario». Proprio così: abortire è come affittare un sicario per eliminare chi ci dà fastidio. Poi ha aggiunto che non si deve consentire la «soppressione della vita umana nel grembo materno, anche in nome della salvaguardia di altri diritti». E che bisogna stare vicino ai genitori, aiutarli a portare a termine la gravidanza, anziché dare «frettolosi consigli» perché la interrompano. E infine ha posto una semplice domanda a tutti coloro che erano presenti all'udienza generale: «Come può essere umano un atto che sopprime la vita innocente e inerme nel suo sbocciare?». Già: come può essere? Per carità, non è la prima volta che Francesco condanna l'aborto. Ma forse mai aveva usato parole così chiare. Mai aveva usato espressioni così dure. Mai aveva tirato in ballo i «sicari». E il diffondersi dello sconcerto si è sentito fin da subito, dentro la sala dell'udienza generale. Infatti il Papa ha dovuto ripetere la domanda più volte, per ottenere infine dai presenti soltanto una flebile risposta. Ancor più grande, poi, lo sconcerto montato nelle ore successive fra le fila dell'esercito progressista. Che ci volete fare? Bisogna capirli: pensavano di aver piazzato al Vaticano il vice di Emma Bonino, il fratello maggiore di Vladimir Luxuria, un militante del Me too mascherato da Papa, e invece all'improvviso si accorgono con somma sorpresa che, al contrario di quel che immaginavano, il Papa è proprio il Papa. Persino cattolico, perdinci. E allora avanti con l'assalto: quello che ieri era il grande Papa dell'accoglienza, l'esempio luminoso di apertura agli immigrati, diventa «un vecchietto vestito di bianco» che dice «cose aberranti». I cristiani del buonismo in salsa sociale, all'improvviso, «si vergognano di essere cristiani». Quelli che «io non sono cristiano ma questo Papa mi piace», di converso, riscoprono all'improvviso l'anticlericalismo più viscerale. Così c'è chi si chiede perché il Papa, per fermare l'aborto, non faccia una bella campagna a favore della pillola (meravigliosa idea numero uno). C'è chi propone per lui la tessera di Forza Nuova (meravigliosa idea numero due). E poi c'è il solito coro che evoca spaventato il «ritorno alle mammane», come se dire che bisogna aiutare i bambini a nascere fosse uguale a dire che bisogna ucciderli. Ma soprattutto, ecco la meraviglia, c'è una novità interessante: la riscoperta improvvisa della necessaria laicità dello Stato. E la condanna severa di ogni possibile ingerenza vaticana. Ma come si permette questo Papa? Parlare di aborto? Un tema di rilievo civile? E proprio mentre se ne discute in Italia? Adesso non verrà mica in mente a qualche sindaco di approvare una mozione che aiuta la vita? Avanti tutti in piazza, sabato a Verona. Bisogna dirlo chiaro: il Papa, se proprio vuole fare il Papa, se ci tiene tanto, lo faccia pure. Ma guai ad ascoltarlo. Guai a dargli retta. Guai a seguire quello che dice. Perché, è noto, che quello che dice non vale nulla. Una cicca. Niente di niente. Infatti è aberrante. Insensato. Orribile. E non deve incidere minimamente sulla vita della nostra Repubblica. Non è meraviglioso? Segnatevi queste parole. Magari proveremo a usarle la prossima volta che il Papa parla di immigrati. Così, per vedere l'effetto che fa.
Charlie Kirk (Getty Images). Nel riquadro Tyler Robinson