2018-10-24
Il mistero dell’ex presidente sardo, «È assunto dal governo». Ma lui nega
Mauro Pili farebbe parte dello staff del sottosegretario Giuseppina Castiello: la conferma anche dal ministero per il Sud. Il leader di Unidos smentisce e intanto ingaggia una battaglia contro Moby accusandola di penalizzare l'isola.Mauo Pili è un sardo doc. Uomo senza troppe sovrastrutture, diretto, determinato, combattivo, protagonista di molte battaglie sacrosante, come quella sul trattato di Caen, con cui l'Italia si era impegnata a regalare ai francesi pezzi del suo mare. Pili è stato presidente della Regione Sardegna (dal 2001 al 2003) e deputato per tre legislature, prima in Forza Italia, poi nel Popolo della libertà, quindi nel gruppo misto. Ma è proprio sui banchi del Parlamento, dove sedeva affianco alla collega Giuseppina Castiello, anche lei ex forzista, ex pdl e oggi sottosegretario leghista al ministero per il Sud, che forse ha origine il mistero che La Verità vi racconta oggi.Apprendiamo che Pili sia diventato il capo segreteria della Castiello. Niente di male, per carità. Della nomina, però, non c'è alcuna traccia. Pertanto, l'unico modo per sapere se davvero lui ricoprisse quella carica era chiederglielo. Al telefono con noi, però, Pili ha smentito categoricamente. Allora abbiamo chiamato il ministero per il Sud. Ci ha risposto un commesso molto cordiale, al quale abbiamo domandato: «Scusi, Mauro Pili è il capo segreteria del sottosegretario Castiello?». Risposta: «Sì. Ma non è qui, sta in un'altra sede, a largo Pietro di Brazzà». Ci siamo fatti dare un numero, ma per due giorni il telefono ha squillato a vuoto. Ricontattato Pili e spiegatogli che al ministero sono convinti che lui collabori con la Castiello, l'ex deputato, oggi leader del movimento Unidos, ha di nuovo negato risolutamente di ricoprire incarichi di qualsiasi tipo nell'attuale governo. «Conosco le malvagità della politica», ci ha spiegato. «Sarà qualche malalingua che vuole screditarmi». Screditarlo? Per quale ragione dovrebbe essere squalificante fare il capo segreteria di un sottosegretario? Forse perché Pili si sta costruendo una fama da indipendente, da «cane sciolto» che non risponde ad alcun gruppo di potere ma lotta solo nell'interesse della Sardegna. E quindi essere associato a una cordata politica ne intaccherebbe il profilo autonomo. Ovviamente può darsi che al ministero ci sia un Mauro Pili omonimo. Di cui però sui social network (oramai una fonte più facilmente consultabile degli elenchi telefonici) non c'è ombra. La Castiello non ci ha mai risposto al telefono. La certezza assoluta non l'abbiamo, insomma, ma se il Pili che collabora con il dicastero per il Sud fosse proprio il Pili sardo, ex governatore, ex deputato, sarebbe interessante capire alcune cose. Non tanto in cosa consista la sua attività con il sottosegretario («non vado a Roma da un mese e mezzo», ci ha detto al telefono per informarci che non poteva essere lui il capo segreteria in questione). Piuttosto, come la pensi il governo, con cui starebbe collaborando, su alcune campagne che lui sta conducendo. Ad esempio, quella contro la fusione tra Moby e Tirrenia decisa dall'armatore Vincenzo Onorato. Pili ha organizzato una mobilitazione, la marcia dei tir, che era partita dalla Sardegna, lunedì era arrivata al porto di Livorno e si è poi diretta nella capitale, dove il leader di Unidos voleva consegnare le 60.000 firme con cui si chiedono la revoca della convenzione che lo Stato ha sottoscritto con Onorato per la privatizzazione di Tirrenia, oltre al blocco degli aumenti sulle tariffe per il traffico merci da e per la Sardegna.Nel mirino di Pili ci sarebbero i contributi per la continuità territoriale che Onorato percepirebbe, anche se, a sua detta, il contratto di concessione prescriverebbe che la contabilità di Moby e Tirrenia sia tenuta separata, per dimostrare la necessità di ricevere i sussidi a copertura delle perdite derivanti dalla garanzia della continuità territoriale. Pili, inoltre accusa Onorato di aver dilazionato il versamento allo Stato dei 180 milioni per Tirrenia, non potrebbe disporre, non avendo ancora saldato il debito, la fusione della ex compagnia pubblica con Moby. Ma innanzitutto dal governo, specialmente se Pili collabora davvero con il ministero per il Sud e se vuole usare la battaglia contro Tirrenia per farsi una campagna elettorale alle regionali sarde del 2019. Nel nostro colloquio telefonico, il leader di Unidos ha lamentato il «silenzio» da parte dell'esecutivo nei confronti dell'operazione attuata da Onorato. Ma allora, la battaglia contro la fusione di Moby e Tirrenia e a tutela della Sardegna, Pili la sta conducendo a titolo personale? Contro il governo nel quale, a meno che non esista un suo omonimo alla segreteria della Castiello, o i funzionari del dicastero non si siano messi improvvisamente a consumare allucinogeni, lui ricopre un incarico (che peraltro pare intenzionato a far rimanere segreto)?A Pili, che ha sposato tante giuste cause, daremo, se lo ritiene, l'opportunità di chiarire meglio la sua posizione. Al sottosegretario Castiello suggeriamo, compatibilmente con i suoi impegni, di rispondere alle telefonate dei giornalisti che la cercano. Agli impiegati del ministero, infine, consigliamo un sopralluogo nella fantomatica sede di Largo Pietro di Brazzà: non vorremmo che, come nel primo Fantozzi, ci sia qualche impiegato murato vivo.
Jose Mourinho (Getty Images)