2021-01-15
Il giallo del post anti Renzi di Giuseppi
Rocco Casalino (Antonio Masiello/Getty Images)
Sui social ufficiali del premier compare l'invito, poi rimosso, a iscriversi a un gruppo contro il leader di Iv, gestito da un sito tarocco. Palazzo Chigi: «Colpa degli hacker».Si chiamano «catene di Sant'Antonio», ma forse da oggi in poi potremmo chiamarle «catene di San Giuseppe». Anzi, di San Giuseppi. La goffaggine di qualche social media manager di Palazzo Chigi ci apre infatti un inedito squarcio sulla guerra sporca in corso nella maggioranza, al di là dei toni duri, ma istituzionalmente corretti, con cui si sta consumando la crisi davanti ai riflettori. Accade dunque che sulla pagina Facebook ufficiale di Giuseppe Conte compaia, una «storia» dal contenuto a dir poco irrituale: «Se vuoi mandare Renzi a casa e supporti Conte iscriviti nel gruppo», con foto di un sorridente presidente del Consiglio a fianco dell'ex sindaco di Firenze. La storia invitava poi a scorrere in alto e, a quel punto, si apriva la pagina del gruppo pubblico «Conte premier - Renzi a casa!». Il gruppo risulta essere amministrato da Infopolitica, che si autodefinisce come pagina di agenzia media/stampa e rimanda a un sito internet, informazionevera.it, che risulta tuttavia inesistente. Siti farlocchi, gruppi dai titoli urlati, chiamate alle armi virtuali: siamo nel cuore di quel meccanismo social contiguo alle cosiddette fake news, che la sinistra, oggi al governo proprio con Conte, non ha mai cessato di denunciare. E invece, stavolta, tutto questo avviene sula pagina ufficiale del presidente del Consiglio. Il post è stato prontamente rimosso, ma il suo passaggio sulla pagina di Conte non è restato inosservato. Come è potuto accadere? Dario Adamo, responsabile editoriale web e social media del presidente del Consiglio, fornisce la sua versione in un comunicato, che tuttavia ha in prima battuta proprio la funzione di confermare l'effettiva pubblicazione del post incriminato, che pochi hanno visto con i loro occhi sulla pagina Facebook prima della sua cancellazione: «Alcuni minuti fa sulla pagina Facebook ufficiale del presidente del Consiglio Giuseppe Conte è apparsa una storia che non è mai stata autorizzata né da Conte né dal sottoscritto e che pertanto è stata immediatamente rimossa. Si tratta infatti di contenuti da cui il presidente del Consiglio e il suo staff comunicazione si dissociano totalmente, poiché in contrasto con il modo di pensare e di intendere la politica da parte del presidente Conte, che ha sempre avuto come punto di riferimento il “rispetto della persona", anche di coloro che, nell'ambito del confronto politico, possono ritrovarsi su posizioni diametralmente opposte. Stiamo facendo tutte le verifiche interne per accertare come sia potuta avvenire la pubblicazione di un simile contenuto». E qui arriva il colpo di genio: «Non si esclude, al momento, l'ipotesi di un tentativo di hackeraggio da parte di qualcuno che in un momento così delicato come questo potrebbe aver agito intenzionalmente per danneggiare l'immagine del presidente», dice Adamo. Alla fine, come per tutte le gaffe social degli ultimi anni, la colpa sarà gettata sulle spalle di qualche anonimo, introvabile e sfuggente hacker. Anche se, più d'uno, sembra aver avuto un sospetto di tipo diverso. E alla fine è Dagospia a sibilare, maliziosa: «Casalino ha sbagliato a pubblicare l'immagine sull'account del presidente, voleva pubblicarla su un account parallelo…». Sospetti inverificabili, ovviamente. Tocca farsi andar bene l'ipotesi dell'hacker, quindi. Sperando che il premier custodisca le informazioni che derivano dalla sua delega ai servizi meglio di come gestisce le password della sua pagina Facebook.
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