2023-10-26
Il gasdotto fu danneggiato dai cinesi. Tante ombre sul presunto incidente
Al termine delle indagini, è stata ritrovata un’ancora vicino alla falla del Balticconnector. Appartiene a una nave cargo di Pechino, ora in acque russe, ma i finlandesi non riescono a contattare il comandante.Qualcuno ricorderà che, quasi in contemporanea con l’attacco di Hamas, la notte tra il 7 e l’8 ottobre arrivò la notizia che era stato «fatto saltare» il gasdotto Balticconnector, ovvero una conduttura che dal 2020 collega Estonia e Finlandia, e che tornerà operativa non prima della prossima primavera. C’è chi diede subito la colpa ai russi, ma quella notte non fu il solo strano incidente accaduto a un’infrastruttura sommersa: nello stesso mare, un centinaio di miglia più a Ovest, fu la volta di un cavo per telecomunicazioni steso sui fondali tra Svezia e Finlandia. Adesso il ministro della Difesa svedese, Carl-Oskar Bohlin, ha precisato che il danno al cavo tra Svezia ed Estonia, seppur avvenuto nello stesso momento della rottura del gasdotto, «non era stata una perdita totale e che non era possibile dire con precisione che cosa lo avesse causato». Il ministro dell’Economia estone, Tiit Riisalo, aveva invece affermato che l’interruzione del cavo svedese si era verificata in territorio estone, a circa 50 chilometri al largo dell’isola di Hiiumaa, nel Nord del Paese, e che il servizio era stato ripristinato in pochi giorni. Posizioni precise che le indagini dei finlandesi hanno messo in ordine, portando al ritrovamento dell’ancora appartenente a una grande nave portacontainer con caratteristiche rompighiaccio registrata a Hong Kong, la Newnew Polar Bear, 169 metri di lunghezza per 23.850 tonnellate in dislocamento, che nel suo passaggio da quelle parti, proprio in quei giorni, avrebbe letteralmente arpionato il gasdotto e forse anche il cavo. L’ancora in questione è un elemento metallico alto 2,5 metri e largo altri 2, spesso circa 1 metro e del peso di circa 6 tonnellate, che sarebbe stato lasciato lasco e immerso tanto da impigliarsi nella tubazione in lamiera d’acciaio ma relativamente delicata, larga 122 cm e appoggiata sul fondale e non certo pensata per essere in grado di reggere un urto simile. Una tale massa, trascinata da quella della nave alla velocità di 10-15 nodi, avrebbe disintegrato la tubazione come una martellata su un grissino. Le indagini avevano guardato subito alla presenza di navi nel tratto incriminato, inizialmente indirizzando i sospetti verso un convoglio cargo russo poi risultato estraneo alla vicenda. Il fondale in quel punto è basso, varia tra 15 e 75 metri e la sola chiglia della Newnew Polar Bear arriva con facilità a 9 metri di profondità. Inoltre, il tracciamento radar e satellitare aveva permesso di stabilire che la nave, quel giorno e in quel punto, aveva rallentato fino quasi a fermarsi per poi riacquistare la velocità di crociera impostata precedentemente, ma senza lanciare alcun segnale di emergenza né fare comunicazioni di sorta. Una manovra non certo esasperata, né pericolosa o degna di particolare attenzione, ma stranamente accaduta proprio in corrispondenza della traccia del gasdotto. I tecnici del National bureau of investigation (Nbi), un reparto specializzato della polizia finlandese, hanno comunicato che durante le ricerche era stato notato sul fondo marino un segno di trascinamento largo 3 metri che portava da una distanza di alcune decine di metri fino al punto in cui il gasdotto era danneggiato. Una prova che aveva stupito in primis Risto Lohi, a capo della squadra degli investigatori, il quale aveva collegato il fatto alla foto apparsa sui media russi della nave Newnew Polar Bear con mancante una delle ancore mentre faceva scalo a San Pietroburgo. L’ancora che è stata poi recuperata dagli uomini della Suomen Merivoimat, la Marina militare finlandese, con ancora imprigionate a sé alcune parti del gasdotto sventrato. Difficile dire se l’incidente sia stato frutto di un errore di navigazione o di una procedura sbagliata avvenuta a bordo, poiché al momento la nave appare in navigazione nelle acque russe per rientrare in Cina dalla rotta del Mare del Nord, via Arhangelsk e Kaliningrad. I finlandesi hanno cercato più volte di contattare il comandante senza riuscirci, mentre le autorità di Hong Kong starebbero finalmente collaborando per accertare le responsabilità dell’accaduto. Nel frattempo, un portavoce del ministero degli Esteri cinese ha dichiarato che Pechino ha aperto un’indagine approfondita sui danni arrecati al Balticconnector. Viene da chiedersi che cosa trasportasse la nave per essere protetta fino a destinazione e non fermata per chiarimenti una volta raggiunto uno dei porti senza un’ancora, così come sarebbe interessante controllare se il comandante aveva annotato l’imprevisto sul giornale di bordo. Sta di fatto che le rotte del Nord Europa, attraverso le quali Russia e Cina raggiungono l’Artico, sono sempre più frequentate perché, a causa delle sanzioni comminate a Mosca e alla guerra, sono in aumento i loro traffici commerciali, così come le stesse rotte rappresentano una via lunga ma alternativa per raggiungere i porti europei dall’Asia, tanto che attorno alla Finlandia passa oggi una delle dieci rotte più trafficate del mondo.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.