2021-07-28
Il figlio di Tabacci preso in Leonardo
Altra assunzione pesante nella cerchia del sottosegretario con deleghe allo spazio. L'erede ha le carte in regola, ma la lista di uomini «piazzati» è sempre più lunga. Sono passati appena cinque mesi dalla nomina a sottosegretario con deleghe allo Spazio, ma Bruno Tabacci, istinto democristiano e profondo conoscitore degli apparati statali, ha già imparato a destreggiarsi con abilità nel mondo delle nomine pubbliche. Non passa mese dove un amico, un vecchio presidente di qualche partecipata locale o un collaboratore di Tabacci non assuma un incarico. Nel settore dell'aerospazio lo hanno già soprannominato ufficio di collocamento Tabacci. L'ultimo colpo, a quanto pare, riguarda il figlio Simone, fresco di assunzione in Leonardo, il nostro colosso della Difesa: guadagnerà meno di 90.000 euro. Ma su questo non ci sarebbe la zampata democristiana di Bruno, bensì una semplice coincidenza. Infatti Simone Tabacci aveva già passato la selezione di Leonardo a dicembre, quando il padre era semplice parlamentare. Andrà a lavorare nella divisione finanziaria insieme con Giovanni Soccodato, quindi non ci sarebbero neanche possibili potenziali conflitti di interesse. Eppure c'è da dire che non è la prima volta che il nome di Simone Tabacci fa capolino sulle pagine dei giornali. Già nel 2010, non ancora quarantenne, era consigliere di amministrazione di Alerion Energie Rinnovabili Srl. In quegli anni poteva vantare anche un posto nel board di Milano assicurazioni, controllata dalla Fondiaria della famiglia Ligresti. Il fatto che il sottosegretario con deleghe allo spazio abbia il figlio nella principale azienda aerospaziale italiana potrebbe scatenare di sicuro qualche polemica. Ma Tabacci non sembra curarsi delle possibili critiche. Non a caso, nemmeno pochi giorni fa, Carlo Romano, il suo capo della segreteria tecnica, ha ricevuto una consulenza in Asi, l'Agenzia Spaziale Italiana. Durante la presentazione della nomina nel consiglio di amministrazione è stato detto con chiarezza che si trattava di una nomina voluta proprio da Tabacci. Non solo. Sempre nel giro di Asi basta dare un'occhiata ai nomi del comitato che controllerà i fondi del Pnnr per l'aerospazio. Tra i cinque nominati, tra cui due professoresse universitarie che non avrebbero un h-index all'altezza, c'è Bruno Rota, ex numero uno di Atm (quando Tabacci era assessore a Milano) e Atac. Non finisce qui. Come aveva già scritto La Verità a maggio, durante la gestione del nuovo sottosegretario allo Spazio, è riuscito a trovare un incarico anche Roberto Battiston, nipote acquisito di Romano Prodi. È stato nominato dal direttore generale dell'Esa Joseph Aschbacher nel gruppo di 10 esperti chiamati a produrre un rapporto sugli scenari della politica spaziale europea in vista dello Space summit della primavera 2022. Negli ultimi mesi il Nipoton aveva provato, invano, a candidarsi al Cnr, non scelto per due volte consecutive, poi persino all'Esrin di Frascati, anche se era già a tutti noto che non ce l'avrebbe fatta visto lo scarso profilo tecnico scientifico. Non è finita qui. Oltre a Battiston a trovare un incarico negli ultimi mesi è stato anche il suo storico portavoce Andrea Zanini. Nipote di Achille Occhetto, è diventato consigliere di Tabacci, andando a rinforzare la squadra di governo che cura le relazioni per il settore spaziale. Ma c'è chi sostiene potrebbe avere altri incarichi a breve. Tabacci si muove con grande capacità. Chi lo conosce bene sostiene che non voglia mai scontentare nessuno e che allo stesso tempo voglia occuparsi in prima persona dei finanziamenti per lo spazio. A breve dovrà essere decisa la nomina del presidente del Cira, Centro Italiano Ricerche Aerospaziali. Fino a qualche giorno fa si pensava che sarebbe stato confermato come presidente Giuseppe Morsillo, ma l'attivismo di Tabacci sulle nomine fa pensare che le cose potrebbero presto cambiare.
Ecco #DimmiLaVerità dell'8 settembre 2025. Il generale Giuseppe Santomartino ci parla dell'attentato avvenuto a Gerusalemme: «Che cosa sta succedendo in Medio Oriente? Il ruolo di Hamas e la questione Cisgiordania».