2021-12-08
La legge della sinistra per abolire la legittima difesa
Le normative proposte da schieramenti sempre ossessionati dallo spauracchio Far West in materia di armi. Si può avere un fucile in casa ma non si può sparare perché non è lecito detenere le munizioni.Se ti entra un ladro in casa, dicono, è meglio un brutto processo che un bel funerale. Ma qualora il Parlamento approvasse le ultime proposte di legge della sinistra in materia di armi, il funerale diventerebbe l’unico scenario possibile, per chi si trovasse faccia a faccia con un malintenzionato.Qualche giorno fa, la commissione Affari costituzionali della Camera ha deciso di trattare congiuntamente due ddl «disarmisti». Uno, ideato a luglio dall’onorevole dem Walter Verini e sottoscritto da 29 colleghi, tra cui Laura Boldrini e Federico Fornaro; l’altro, promosso da Riccardo Magi, deputato di +Europa. Oltre a minacciare, con ingiustificati inasprimenti delle regole, il commercio, il tiro sportivo e la caccia, le novità allo studio priverebbero i legittimi possessori di armi della possibilità di servirsene per salvare sé stessi e le loro famiglie. Anzi, i danni all’oplofilia e all’attività venatoria sarebbero solo gli effetti collaterali di norme pensate in primis per evitare che un onesto cittadino spari al rapinatore che lo assale. Lo spauracchio del Far West, in fondo, è un caposaldo progressista: guai a esercitare il diritto naturale all’autodifesa.La scusa di Magi è che ne ammazzano di più i legali possessori di armi, che mafiosi e rapinatori. Ai numeri si può far dire qualunque cosa. L’Istat certifica che, indipendentemente dal mezzo usato per uccidere, in Italia i delitti di mafia sono, sì, calati, però nel 2019 erano 315; quelli perpetrati in ambito familiare sono, sì, aumentati (15 episodi in più nell’arco di 17 anni…), e comunque, nel 2019, erano 150. Meno della metà. Con ciò, arriviamo all’allucinante disposizione contenuta all’articolo 4 della proposta di legge del radicale: i titolari di porto d’armi per uso sportivo, si legge nel testo, potranno detenere munizioni «solo presso i poligoni». Un autentico lampo di genio: o compri i proiettili al campo di tiro e li consumi durante l’allenamento, o li acquisti in armeria, ma allora devi correre a consegnarli per la custodia. Tenerli in casa? Mai più. Il pretesto, appunto, è proteggere le famiglie da accessi di follia - rari, visto che almeno 6 milioni di connazionali posseggono serenamente un’arma. Peraltro, il tempo di compiere una strage tra le mura domestiche ci sarebbe sempre, nel tragitto dal negozio al deposito… L’unico risultato di un simile delirio sarebbe quello di impedire a chi ha pistole e fucili di frapporli, in caso di necessità, tra sé e un aggressore. Passino coltellacci, soprammobili, mattarelli; il piombo, invece, manco per sogno. Non è green. Al massimo, al ladro, la pistola gliela si può tirare.Il fuoriclasse di +Europa non si è reso conto di quanto sarebbe pericoloso trasformare i poligoni in arsenali: in pratica, sarebbe un invito a saccheggiarli. Molti di quelli all’aperto sono situati in zone isolate e difficilmente presidiabili. Togliamo i proiettili agli italiani, li stipiamo nei campi di tiro e poi li facciamo sorvegliare 24 ore su 24 da squadriglie armate? Nella stessa, incomprensibile, direzione va il cervellotico ordine impartito ai cacciatori: autorizzati a detenere le cartucce, purché durante la stagione venatoria. I mariti violenti sono avvisati: s’adoperino per far coincidere il calendario dei raptus omicidi con quello dei mesi in cui s’abbattono fagiani e cinghiali. Pure Verini & c., allarmati dall’epidemia di stragi familiari, vorrebbero battezzare un adempimento surreale: l’obbligo di comunicare l’«intenzione» di acquistare un’arma non soltanto ai propri conviventi, ma addirittura a chiunque «sia o sia stato legato da convivenza o da stabile relazione affettiva». Popolo di appassionati: preparate la lista di ex, cui segnalare che state diventando dei potenziali assassini. Solo affetti stabili, però. Sarebbe comico, se non ci fosse da piangere.Persino peggiore è l’espediente di Magi: egli subordinerebbe la facoltà di acquistare armi a una dichiarazione dei conviventi maggiorenni dell’interessato, i quali potranno indicare «motivi ostativi». Un’idea talmente grottesca da non essere stata contemplata da nessuna delle norme approvate fino ad oggi, benché il nostro Paese preveda già una legislazione restrittiva.Il guaio è che agli sciocchi pregiudizi della sinistra sul mondo delle armi, si somma sempre una crassa ignoranza. Lo dimostrano altri dettagli dei provvedimenti in esame. Ad esempio, l’imposizione, a chi ottiene il nulla osta o la licenza per il tiro al volo, di detenere munizioni di tipo non letale. Che però, fatto salvo il calibro 12, non esistono. O, ancora, la prescrizione di acquistare «soltanto le armi consentite in base al tipo di licenza concessa», quando alcune discipline sportive vengono abitualmente praticate con armi da caccia o comuni. E infine - ma la lista sarebbe infinita - l’obbligo di presentare un certificato tossicologico per il rilascio del porto d’armi, sebbene sia già il medico di famiglia a dover attestare, con il certificato anamnestico, l’assenza di dipendenze da sostanze psicotrope. Ironia della sorte, tanta cura viene proprio da Magi, noto attivista pro spinello. Canne libere, basta non siano quelle dei fucili.
Era il più veloce di tutti gli altri aeroplani ma anche il più brutto. Il suo segreto? Che era esso stesso un segreto. E lo rimase fino agli anni Settanta